Mesaggio di Selma Irmak
Gentilissima Vicepresidente, On. Valeria Fedeli,
Il movimento delle donne curde in Europa e donne appartenenti ad associazioni italiane hanno promosso un’ importante iniziativa per fare conoscere il dramma dei Yezidi al mondo. Hanno organizzato una conferenza l’11 ottobre a Roma, sul femminicidio delle donne yezide a Şengal. A me hanno chiesto di presentare alla conferenza le analisi politiche sviluppate in Rojava e a Şengal a seguito del massacro.
Io ho accettato questa proposta molto volentieri, perche’ credo che sia un mio dovere, in quanto donna e in quanto parlamentare, condividere con tutto il mondo ciò che sta accadendo lí.In particolare, sarebbe stato un grande onore per me poter condividere con Lei, che ricopre il mio medesimo incarico di parlamentare, quanto sta succedendo anche in questi giorni.
Purtroppo, gli attacchi sistematici perpetrati in danno del popolo curdo mi impediscono di poterLa incontrare e di partecipare al convegno.
Mentre si cercava di ricostruire una normalità dopo quanto accaduto a Şengal, ora, nuovamente, e con più intensità, il popolo curdo è stato aggredito a Kobane. Ciò che l’İSİS sta cercando di fare a Kobane, non è ancora riuscito del tutto. Tuttavia, il rischio che a Kobanesi compia un nuovo massacro, ed anzi si consumi un vero e proprio genocidio, è ancora altissimo.
In questo luogo, dove tuttora si stanno consumando scontri frontali, verra’ definito il destino non solo del popolo di Kobane ma di tutto il popolo curdo.Proprio per questo, ovunque esso sia, il cuore del popolo curdo batte per Kobane.Per impedire questo genocidio, il popolo curdo scende nelle piazze in ogni parte del mondo.
Noi, in qualita’ di Presidenti curdi, siamo dell’idea che in un periodo come questo dobbiamo essere vicini al nostro popolo.
Vorrei che Lei e il mondo intero sapessero che, mentre scrivo queste parole, il nostro centro del DTK e’ circondato. Mi auspico che questa semplice informazione sia sufficiente a giustificare perché non posso essere insieme a Voi.
Stringeremo molto forte questa mano amichevole tesa nei nostri confronti.
Spero con tutto il cuore che nella conferenza non si parli solo dell’orrore della guerra, ma di pace e speranza, e mi auspico che anche Lei voglia inviare un messaggio per invitare la politica ad occuparsi di ciò che è possibile fare per garantire un futuro al popolo curdo, e migliorare le condizioni di vita di quanti sono sopravvissuti agli scontri.
Anche se è difficile, chiedo di accettare questo messaggio di scuse, e mi auspico nella Sua sensibilità ed attenzione a quanto la delegazione di donne curde vorrà riferirLe, confidando che in un futuro ci sarà la possibilità di un incontro personale.
Selma Irmak
Co presidente DTK e deputata a HDP