Madri per la Pace affrontano la repressione a Istanbul
Appartenenti all’Assemblea delle Madri per la Pace si sono riunite nella loro sede a Fatih, Istanbul, per protestare contro l’isolamento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan. La polizia turca ha bloccato le madri davanti all’edificio dicendo che stava dando seguito a un divieto emanato dal governatore. Le madri non si sono lasciate intimidire e hanno cantato slogan come “I nostri cuori batteranno sempre per la pace” dicendo che vietare le loro azioni era una violazione dei diritti e delle leggi.
Behiye Duman, dell’Assemblea delle Madri per la Pace ha ricordato le vittime del massacro di Roboski in occasione del settimo anniversario.
Duman ha detto: “Ragazzi curdi sono andati in Iran per guadagnarsi da vivere. Lo Stato li ha bombardati perché erano curdi e ha massacrato loro e i loro muli. Noi condanniamo il massacro e non lo dimenticheremo mai.”
Ha condannato coloro che hanno dato l’ordine di bombardare e assassinare questi curdi.
Duman ha richiamato l’attenzione sull’isolamento imposto a Öcalan e ha detto: “Questa pratica fascista non darà altro risultato che l’inasprimento della guerra. Se si sviluppa un processo di dialogo, Abdullah Öcalan aprirà la strada perché questo processo possa avanzare.”
Ricordando che lo sciopero della fame della deputata dell’HDP Leyla Güven nel carcere di Amed è arrivato al 51° giorno, Duman ha sottolineato che: “La richiesta di Leyla è la richiesta di milioni ed è la richiesta delle Madri.”
Concludendo il suo intervento, Duman ha detto: “Noi continueremo a chiedere la fine dell’isolamento imposto ad Abdullah Öcalan, noi saremo la voce dei prigionieri politici che protestano con i loro corpi per creare un ambiente pacifico.”