L’uccisione dei bambini è tra i peggiori crimini di guerra

Lo stato turco sta commettendo crimini contro l’umanità in Kurdistan!
I bambini vengono assassinati in Kurdistan dallo stato turco
E’ davvero, come sostiene il Presidente Erdogan, in lotta contro i terroristi?

La realtà è un’altra. C’è una guerra in Nord Kurdistan. E questa guerra si combatte contro ogni settore della società curda, non da ultimo i suoi figli.

I curdi hanno lottato anni per assicurare un paese libero e democratico per i loro figli. La loro ambizione è quella di lasciare ai loro figli un paese in cui sono in grado di essere educati nella propria lingua; un paese in cui non ci si vergognerà di viversi la propria identità. Stanno pagando un prezzo pesante per fare in modo che i propri figli possano giocare, non essere sottoposti a degradanti abusi e di non essere attaccati fisicamente.
Il diritto naturali dalla nascita assicurerà una soluzione a questo problema, per tutti. Tuttavia, la mentalità nazionalista dello Stato turco che rifiuta l’esistenza di altri popoli ha sempre portato al fatto che alcune persone sono sempre state sottoposte a massacri e migrazioni forzate, o a entrambi.

La guerra che viene perseguita dallo Stato turco contro i curdi, in realtà è stata intrapresa contro i popoli respinti. E sono i bambini ad essere uccisi per primi…

L’ uccisione del bambino “nemico” e “terrorista”
Si osserva anche una normalizzazione della reazione mostrata contro l’assassinio routinizzato di bambini da parte dello Stato. Non c’è stata alcuna reazione da parte delle istituzioni internazionali, in particolare le Nazioni Unite e l’UNICEF.

L’uccisione dei bambini è tra i peggiori crimini di guerra. Perché i bambini sono la parte più vulnerabile delle comunità umane. I bambini significano il futuro di una società. Essi contengono i sogni dei loro genitori nei loro piccoli corpi. E, ovviamente l’infanzia è il segmento più puro e innocente della vita. Il mondo dei bambini non può comprendere la guerra, o il coprifuoco. Le leggi dello stato, le sue regole e le sue politiche non sono l’interesse dei i bambini. I bambini sono bambini in tutte le culture e più di chiunque altro conoscono l’importanza della vita condivisa.

Il trattato dell’Onu per i diritti dell’ l’infanzia cita: “tutti i bambini indipendentemente dalla loro razza, colore, sesso, lingua, politiche o di qualsiasi altra fede; nazionale, etnica o estrazione sociale; disabilità, nascita o qualsiasi altra condizione dovrebbero essere trattati allo stesso modo ”

Tuttavia in luoghi di guerra questi trattati non hanno alcun valore. Perché in questi luoghi i bambini non sono mai solamente bambini. Essi sono il futuro di una società considerata come nemica. La loro vita è vissuta suun pericoloso confine. Il presidente Erdogan aveva fatto notare ad Israele “sai molto bene come uccidere i bambini”. Adesso lo stesso Erdogan ha aperto la strada per l’uccisione di bambini curdi quando disse nel 2006 che “ciò che deve essere fatto sarà fatto, anche se si tratta di donne e bambini”. Di conseguenza il bilancio delle vittime minori in Turchia è aumentato da allora.

In un rapporto scritto da Evren Ozgur dalla Fondazione per i diritti umani in Turchia nel 2011 si legge che un totale di 241 bambini sono stati uccisi in Turchia; 20 in carcere, 18 esecuzioni extragiudiziali, 3 dalla polizia, 128 dalle mine e 72 sono stati uccisi per aver disobbedito al fermo.

Secondo una relazione del 2012 dal Bureau del Bambino di Diyarbakir Associazione per i diritti umani, nel 2002 18; nel 2003 12; nel 2004 12; nel 2005 12; nel 2006 23; nel 2007 9; nel 2008 17; nel 2009 21; nel 2012 16; e nel 2011 sono stati assassinati 33 bambini.
Delle 34 persone uccise a Roboski, 22 erano bambini. Nei primi sei mesi del 2012, 10 bambini sono stati uccisi. Negli anni del 2013-2014 5 bambini sono stati assassinati e fino al 29 Settembre 2015, 23 bambini sono stati assassinati.

In un rapporto pubblicato a Bianet e Sirnak sono i luoghi dove la maggior parte dei bambini sono stati uccisi nel recente conflitto. Infatti il 20 luglio 11 bambini sono stati uccisi. Il maggior numero di decessi infantili si è verificato nel distretto di Cizre, dove un bambino di 35 giorni Muhammed Tahir Yaramis è stato ucciso.
Cecile Cagirga di 10 anni è stata uccisa con nove colpi ed è stata tenuta in un congelatore per giorni a causa del coprifuoco di Cizre.

Il numero di bambini uccisi a causa del terrore di stato nel 2015: 21 bambini in 71 giorni.
• Ümit Kurt (14), Cizre, Şırnak
• Nihat Kazanhan (12), Cizre, Şırnak
• Serhat Savaş (17), Gaziosmanpaşa, İstanbul
• 26 luglio: Beytullah Aydın (11), Diyarbakır
• 27 luglio: Hasan Nerse (17), Şırnak
• 7 agosto: Mehmet Hidir Tanboğa (17), Silopi, Şırnak
• 13 agosto: Emrah Muhammed Aydemir (15), Diyadin, Ağrı
• 12 agosto: Orhan Aslan (16), Diyadin, Ağrı
• 19 agosto: Fırat Elma (16), Esenler, Istanbul
• 27 agosto: Baran Cagli (7), Cizre, Şırnak
• 27 agosto: Emin Yanas (10), Cizre, Şırnak
• 27 agosto: Adem İrtegün (16), Şırnak
• 28 agosto: Mazlum Turan (16), Mardin, Kızıltepe
• 30 agosto: Fırat Simpil (13), Silvan, Diyarbakır
• 5 settembre: Muhammed Tahir Yaramış (35 giorni), Cizre, Şırnak
• 6 settembre: Cemile Çağırga (13), Cizre, Şırnak
• 10 settembre: Sait Nayici (16), Cizre, Şırnak
• 10 settembre: Zeynep Taşkın (17), Cizre, Şırnak
• 10 settembre: Selman Agar (10), Cizre, Şırnak
• 10 settembre: Bünyamin IRCI (14), Cizre, Şırnak
• 13 settembre: Tahsin Uray (13), Mardin
• 27 settembre: Elif Şimşek (8) Bismil, Diyarbakır
• 29 settembre: Berat Güzel (9), Bismil, Diyarbakır

In un rapporto pubblicato da Fraksiyon.org compilato da un’associazione dei diritti umani riporta il numero di decessi infantili prima che l’AKP salisse al governo pari a 380. I numeri di oggi indicano che l’AKP è irremovibile nel continuare questa politica di Stato.

I figli degli anni Novanta – che hanno vissuto la diaspora dai loro villaggi, che sono stati costretti a migrare, i cui genitori e fratelli sono stati brutalmente assassinati davanti ai loro occhi – ora sono i giovani radicali di oggi. Molti dei parenti delle persone uccise dalle “esecuzioni extragiudiziali” hanno continuato la propria strada sulle montagne. La tortura e gli abusi sessuali sui bambini in carcere sono un’altra questione fondamentale della società.

Tutte le istituzioni e le forze internazionali responsabili di questi fatti, in particolare le Nazioni Unite o l’UNICEF devono adottare misure diplomatiche e sanzioni per fermare il terrore di stato turco contro i civili curdi.

La Corte penale internazionale deve avviare un’indagine contro lo Stato turco per aver violato il diritto internazionale e il diritto di guerra, che consapevolmente mira i civili, commettendo crimini contro l’umanità.

Congresso Nazionale del Kurdistan – KNK