Lo sviluppo di un nuovo sistema giudiziario in Siria del Nord: “Lasciare che la società risolva i suoi problemi”

Il regime siriano del partito Ba’ath di Bashar al-Assad non è solo tristemente conosciuto per i suoi crimini di guerra e gli abusi verso i diritti umani durante la guerra in Siria, ma ha anche registrato molti episodi di violenza sistematica prima delle rivolte del 2011. A parte il suo esteso apparato di intelligence, le sue leggi e sistema giudiziario glorificato l’autoritarismo e il potere statale in campo legale. Alla popolazione siriana, e alle minoranze in particolare, venne insegnato a temere la legge come rappresentanza dello stato oppressore. In Siria del Nord, dall’inizio della rivoluzione del 2012, molteplici iniziative sono state lanciate sistematicamente per contrastare lo stato e la sua dominazione non solo nella politica e nella società, ma anche nella psicologia delle persone che hanno subito non solo il regime di Assad, ma recentemente il fascismo dell’ISIS. Gli sforzi si concentrano sulla sfera della legge e della giustizia, delle radici organizzative, dell’istruzione e dell’azione politica, economica e sociale. Tuttavia ci sono molte difficoltà. Quale può essere un’alternativa di sistema giudiziario non statista? Osserviamo le osservazioni di Anja Hoffmann dall’accademia araba di diritto di Tel Marouf.

Tel Marouf è una piccola città in Siria del Nord attaccata brutalmente nel 2014 dal fronte estremista al-Nusra, l’ex branca siriana di al-Qaeda rinominatasi Jabhat Fatah al-Sham. L’Unità di Protezione del Popolo (YPG) e le Unità di Protezione delle donne (YPJ) hanno resistito e alla fine ripreso l’area, ma tutta la popolazione era dovuta fuggire. Solo recentemente, 340 delle 600 famiglie sono ritornate. La maggior parte delle infrastrutture sono inagibili e perfino la moschea locale fu bombardata.

Al confine della città si trova una specie di palazzo, l’accademia araba di diritto. Al momento della pubblicazione, autunno 2018, il quarto ciclo educativo dell’accademia è aperta per 50 studenti, tra cui 14 donne, per imparare il nuovo sistema giudiziario dell’Autonomia Democratica. La maggior parte di loro proviene da Manbij, Raqqa o Deir ez-Zor e ha già lavorato nella sfera della legge e giustizia prima della rivoluzione. Una partecipante, che dovette vivere per cinque anni sotto l’occupazione ISIS, ha dichiarato che la sua esperienza l’ha portata a considerare molto importante la nozione di giustizia. L’educazione include materie come storia e filosofia, la questione femminile in Medio Oriente, e il sistema giudiziario dell’Autonomia Democratica. ad been involved in the sphere of law and justice before the revolution. La routine giornaliera inizia alle 6:30 con attività fisiche. Dopo la colazione le lezioni iniziano alle 8 e finiscono alle 19 con pause nel mezzo, seguite da un’ora di studio individuale. Il programma dura 45 giorni ed è molto rigido.

In tutte le regioni della Siria del Nord sono state formate commissioni giudiziarie per regolare dispute legali. Se queste non sono in grado di risolvere un problema, il caso passa al Diwana Adalet, il Consiglio di Giustizia. Come spiegato da uno studente, invece di arrivare solamente ad un giudizio, lo scopo principale è trovare una soluzione dove entrambe le parti siano d’accordo. Alla fine dell’educazione si discute per parlare delle differenze tra il nuovo sistema e la nozione del regime su legge e giustizia.

Diritti delle donne
Non solo le donne, ma anche gli uomini hanno sottolineato le grandi trasformazioni sui diritti delle donne. Problemi che riguardano le donne vengono affrontati nelle Mala Jin, le “case delle donne” che si trovano in tutta la regione. La maggior parte di questi problemi si risolvono al primo livello. Un partecipante ha ricordato che prima una testimonianza maschile valeva come due femminili. I bambini venivano automaticamente messi in custodia del padre, ma adesso è il contrario. Parallelamente, si è lottato contro il matrimonio minorile e la poligamia. L’età per sposarsi è stata alzata a 18 anni. Dopo anni di terrore dell’ISIS, le donne sono scomparse dalla scena pubblica, mentre ora hanno ripreso il loro posto nella società. Il sistema giudiziario del regime era costruito sull’abbattimento del volere delle donne, continuato dall’ISIS. In generale, il nuovo sistema non discrimina su basi etniche, religiose, età e genere. Donne e uomini devono essere rappresentati equamente in ogni ambito. Le donne dell’accademia hanno detto che vorrebbero questo sistema implementato in tutta la Siria.

La società risolve i suoi problemi
La maggior differenza tra i sistemi giudiziari vecchio e nuovo è il fatto che sia la società, non lo stato, a risolvere i problemi del popolo. Nel passato, ci volevano tre o quattro anni per risolvere dispute legali, mentre adesso accade in settimane, con grande apprezzamento delle popolazioni locali. Nel vecchio sistema, la legge veniva praticata e scritta nell’interesse del governo, e quindi intoccabile. Giudici e pubblici ministeri venivano posizionati dall’alto e non provenivano dalle aree locali. La funzione della legge era di punire, motivata da vendetta e non dalla ricerca di una soluzione. Il sistema del regime non era cambiato dal 1970, ma con la rivoluzione molte cose sono state cambiate radicalmente.

Ora ogni distretto e villaggio ha comitati di pace e consenso accettati dalla società. La priorità non è imporre soluzioni ma incoraggiare iniziative che si sviluppano dalle comunità. Se non si arriva a nessuna soluzione, il caso si porta al Dadgeha Gel (Tribunale del Popolo) formato da membri dei comitati del distretto.

I partecipanti enfatizzato che lo stato ha storicamente creato conflitti e contraddizioni tra le comunità trattandole diversamente a seconda degli interessi statali. Questo principio venne usato anche dall’ISIS. Ora non c’è più bisogno di una gerarchia di poteri, visto che la giustizia è rappresentata e rappresenta tutti i colori della società. Invece, dichiarano che l’etica e la morale costituiscono il fondamento della giustizia. Dopo tutto, le differenti società mediorientali, nonostante diverse caratteristiche e pratiche, non differiscono culturalmente tra loro.

Lo scopo del nuovo sistema giudiziario è trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte, basandosi su giustizia e accordi. Ora, come menti dello stato, tutti i colori della vita devono esprimersi. La loro visione è basata sulla Siria libera e federale, democratica e solidale con tutti i popoli, dove le persone possono pensare a soluzioni creative per superare i propri problemi.

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