L’EUTCC accoglie la dichiarazione del KCK
La Commissione Civica Unione Europea-Turchia (EUTCC) ha pubblicato un comunicato per accogliere il “messaggio del Presidente del Consiglio Esecutivo dell’Unione delle Comunità Kurde (KCK) Murat Karayilan che afferma che il PKK ritirerà gradualmente dalla Turchia le sue forze a partire dall’8 Maggio 2013”.
Il ritiro, afferma la Commissione, “è il risultato dei colloqui di pace in corso tra il leader del PKK sig. Abdullah Öcalan ed il Governo turco ed è emerso in seguito ad uno scambio di lettere tra le montagne ed il leader”.
Il ritiro è la prima fase in un processo che si spera porti ad una pace definitiva. Nel suo messaggio, Karayilan ha invitato tutte le forze –in ogni zona del Kurdistan, nel Kurdistan Settentrionale ed in Europa a sostenere il processo anche attraverso l’organizzazione di conferenze per apportare unità, libertà, solidarietà e democrazia e per migliorare il processo di pace che verrà. La dichiarazione mostra che il movimento kurdo vuole una soluzione politica e che il sig. Öcalan è una figura chiave nel processo a cui si dovrebbe perció permettere di svolgere il suo ruolo più liberamente, e permettergli anche, tra le altre cose, di comunicare direttamente con i suoi partner. Ció richiede ad ogni modo un mutamento radicale delle sue condizioni detentive.
“Siamo fiduciosi –ha affermato il movimento- nel fatto che il Governo turco controlli le sue forze in modo che non avvengano attacchi militari durante il ritiro – od in seguito. Il ritiro non dovrebbe essere considerato dalla Turchia come la soluzione al conflitto – questo primo passo da parte del PKK deve essere seguito da misure concrete del Governo AKP, come la scrittura di una nuova Costituzione, degna di uno stato democratico”.
Il comunicato ha sottolineato comunque che “forze politiche oscure colpiscono l’Europa, gettando ombre sul processo di pace in corso”: Sakine Cansiz (co-fondatrice del PKK), Fidan Dogan (rappresentante politica kurda) e Leyla Söylemez (attivista kurda) sono state brutalmente assassinate a Parigi nel Gennaio 2013. “Chi sta dietro agli omicidi?” – chiede il comunicato, continuando in questo modo: “A questa domanda non è stata data risposta ma esistono ragioni per credere che questo misfatto sia ancorato politicamente e che dietro di esso esistano forze dello stato profondo”.
L’EUTCC conclude esprimendo “pieno sostegno al ritiro delle forze del PKK dalla Turchia, ai punti da seguire per evitare l’interruzione del processo, ed anche all’organizzazione di tre conferenze in tutte le zone del Kurdistan, in Kurdistan Settentrionale ed in Europa”. Allo stesso tempo, l’EUTCC invita “la Turchia a seguire ogni passo delineato dal PKK ed anche a rilasciare immediatamente Adem Uzun ed Yilmaz Orkan. Infine, esorta il Governo francese e l’Unione Europea a fare del loro meglio nella ricerca di una risposta agli omicidi di Parigi”.
ANF Bruxelles