Lettera della Campagna per la Libertà di Adem Uzun al Ministro della Giustizia Francese

La campagna per la Libertà di Adem Uzun ha inviato una lettera aperta al Ministro della Giustizia francese Christiane Taubira.
Nella lettera i firmatari affermano: “L’arresto avvenuto a Parigi l’anno scorso di Adem Uzun, principale fautore del processo di pace tra la Turchia e i kurdi, è stato uno shock per tutti noi in quanto è coinciso con il progresso verso l’apertura dei negoziati”.
La lettera sottolinea che oltre 200 personaggi pubblici, avvocati e rappresentanti politici con esperienza sulla questione kurda in Turchia, molti attivisti della comunità, dei movimenti popolari e sindacalisti si sono riuniti per creare gli “Amici di Adem Uzun” e sostenere l’appello per la sua liberazione. “Vi esortiamo gentilmente – dice la lettera – a prendere atto della loro forte voce collettiva”.
La lettera si conclude affermando: “Siamo convinti che Adem Uzun abbia un ruolo cruciale in questi colloqui che hanno una lunga strada da percorrere prima che un accordo possa essere raggiunto. Per questo vi invitiamo a liberarlo, al fine di consentirgli di riprendere il suo lavoro, che sta cominciando a realizzare la pace duratura di cui tutti sono alla ricerca”.

CONTESTO
L’ attivista kurdo Adem Uzun è stato arrestato in Francia il 6 ottobre 2012. Essendo stato negato il rilascio su cauzione, egli resta in carcere in attesa di un processo, che potrebbe aver luogo tra diversi mesi. Adem Uzun è un attivista di primo piano nel processo per raggiungere la pace attraverso la ripresa dei negoziati tra la Turchia ed i kurdi. Rappresentante politico di primo piano del Congresso nazionale del Kurdistan (KNK), Adem è ben noto a chi si occupa della questione kurda, in particolare presso il Parlamento Europeo, ed è stato uno dei principali negoziatori kurdi del cosiddetto “processo di Oslo” con rappresentanti di alti livelli del governo turco.

L’accusa contro Adem Uzun non è sostenuta da prove credibili. Al momento del suo arresto, Adem Uzun era a Parigi per prendere parte ai preparativi per una conferenza sul Kurdistan Occidentale (Siria), che avrebbe dovuto aver luogo il 13 ottobre 2012.
L’accusa intende equiparare due organizzazioni distinte, il KNK ed il PKK, al fine di delegittimare gli sforzi politici verso la risoluzione del conflitto. La stessa tattica è oggi utilizzata dalla Turchia per reprimere e ridurre al silenzio il dissenso non violento di migliaia di rappresentanti politici e attivisti kurdi.

Il reato di appartenenza ad un’organizzazione terroristica in Francia e in tutta l’UE, è un ‘reato per associazione’ altamente politicizzato. Si criminalizza l’intero movimento politico kurdo imputando gli attivisti di far parte del PKK, in assenza di alcun atto di violenza.

La Conferenza della Commissione Civica Turchia-Unione Europea (EUTCC), riunita a Bruxelles il 5 e 6 dicembre, ha approvato una risoluzione speciale chiedendo alle autorità francesi di rilasciare immediatamente Adem Uzun: ”In qualità di leader politico legittimo del movimento politico kurdo, il sig. Uzun è ben noto per la sua difesa di una soluzione democratica e pacifica del problema kurdo per la quale è stato scelto tra i negoziatori nei colloqui di pace di Oslo”. La risoluzione ha invitato ad una “rapida conclusione del suo caso, in modo che siano ritirate le accuse contro di lui”.

ANF Londra