L’esercito turco di occupazione ha attaccato Cantone di Afrin

Il 20 gennaio 2018 l’esercito di occupazione turco ha attaccato il cantone di Afrin e l’area limitrofa con i suoi aerei da guerra.

Durante l’intenso attacco iniziato alle 16:00 e in corso fino a questo momento, sono stati colpiti almeno 100 obiettivi, incluse aree civili, posizioni delle YPG-YPJ e delle Forze Rivoluzionarie.

L’esercito di occupazione continua a colpire aree civili con 72 aerei da caccia. Sono stati presi di mira anche il centro città di Afrin, il campo per sfollati interni di Rubar e alcune istituzioni civili ad Afrin.

Il Comando Generale delle YPG ad Afrin ha affermato che almeno 13 civili sono rimasti feriti, 3 dei quali in maniera grave. 1 combattente delle YPG e 2 delle YPJ e 6 civili hanno subito il martirio in questi attacchi.

Contemporaneamente all’inteso attacco aereo, le truppe dell’esercito di occupazione e i terroristi da loro controllati hanno cercato di attraversare il confine verso Afrin nei villaggi di Kurdo e Balia del distretto di Bilbil. I combattenti delle YPG e delle YPJ hanno respinto gli attacchi immediatamente, i soldati si sono ritirati.

L’esercito occupante turco e i propri terroristi, dopo aver fallito nell’entrare ad Afrin attaccando via terra, provano a spaventare la gente di Afrin e a farla spostare verso le aree in mano all’ESL (Esercito Siriano Libero, N.d.T.). L’attacco della Turchia direttamente contro i civili di tutti i distretti di Afrin mostra chiaramente la loro disperazione contro le forze delle YPG e delle YPJ.

Il Comando Generale delle YPG ad Afrin ha affermato:

Sappiamo che, senza il permesso delle forze internazionali e principalmente della Russia, le cui truppe sono localizzate ad Afrin, la Turchia non può attaccare i civili usando lo spazio aereo di Afrin. Riteniamo, pertanto, la Russia responsabile tanto quanto la Turchia e sottolineiamo che la Russia è complice della Turchia nel massacro dei civili nella regione.

Noi, come Comando Generale delle YPG ad Afrin, affermiamo che la Turchia non può sconfiggere la nostra libera volontà e resistenza con i suoi arei da guerra. Si vede che, fino a questo momento, nessuno è fuggito da Afrin e ha abbandonato la propria patria. Su queste basi, ancora una volta ribadiamo la nostra determinazione a proteggere la nostra terra e il nostro popolo. Le Unità di Difesa del Popolo e le Unità di Difesa delle Donne difenderanno Afrin in qualunque circostanza contro il fascismo turco. Facciamo appello alla nostra gente affinché si unisca ai ranghi della difesa.”