Le implicazioni delle soluzioni in Siria
La situazione in Siria, secondo diverse visioni sovrapposte, è stata trasformata in una sorta di cose da far rispettare, soprattutto se si considera il concetto di soluzione in Siria. È necessario comprendere la particolarità della situazione siriana, perché i siriani stessi sono unici nella regione. Pertanto, l’approccio attraverso il quale viene condotta la ricerca di soluzioni, integra i vecchi stadi che non hanno dato nulla ai siriani; in particolare si sta ristrutturando il regime siriano con la facciata democratica. In altre parole, le parti che cercano una soluzione in un modo nazionalistico o religioso, stanno lavorando per ripristinare la forma di governo che per decenni ha causato un disastro ai popoli della regione. L’approccio nazionale unilaterale, adottato dal regime nello Stato siriano, abolendo l’esistente diversità della realtà siriana, ha imposto un unico colore che ha dominato tutti gli aspetti della vita. L’approccio religioso ha sfruttato i veri principi della religione per scopi impliciti e ha sviluppato l’estremismo legandolo a concetti terreni e ultraterreni.
Quello che sta accadendo in Siria oggi assomiglia ad un cambiamento radicale, se paragonato alla situazione prima della rivoluzione contro il regime. I curdi in Siria hanno sentito in precedenza la necessità di un cambiamento democratico e sono stati successivamente le vittime dell’oppressione e della tirannia del regime, in particolare nel 2004, quando il regime ha brutalmente schiacciato la rivolta pacifica a Qamishli, con munizioni vere e arresti arbitrari di civili. È noto che le rivoluzioni hanno diverse fasi. La prima fase è quella della pre-rivoluzione, inclusa la realtà della rivoluzione e le sue necessità e il futuro. Tutte queste fasi richiedono la necessità di trovare alternative e cambiamenti che la rivoluzione si propone di raggiungere. Ad esempio, la rivoluzione del Rojava – Siria settentrionale – e il progetto democratico, che tutti i componenti quali curdi, arabi, assiri, siriaci e turkmeni cercano di attuare, hanno reso oggi obsolete le soluzioni nazionaliste e religiose. Questo perché le soluzioni nazionaliste e religiose hanno dimostrato la portata del loro fallimento nell’esprimere le aspirazioni dei popoli. Pertanto, è indispensabile trovare un nuovo sistema alternativo che sia in grado di contenere lo sfogo della gente e rappresentare veramente questo cambiamento. Quindi, vediamo il progetto di nazione democratica come una soluzione alternativa in grado di soddisfare le richieste del pubblico. Inoltre, è il miglior progetto in quanto si basa su principi e norme che derivano dal diagnosticare le realtà socio-politiche e rivoluzionarie. Il progetto di nazione democratica è in grado di rappresentare e contenere la volontà di tutti i gruppi costituenti, porta quei gruppi a vivere in una società interconnessa simile a un nucleo, e dà l’importante contributo di mantenere l’armonia e la diversità attraverso l’auto-protezione, che è l’essenza del successo di questo progetto.
Questo progetto, che mira a costruire una società giusta basata sulla coesistenza pacifica delle comunità, deve essere sostenuto dalle potenze internazionali, in particolare dagli Stati Uniti. Questo perché gli Stati Uniti rappresentano un paese importante nel mondo che contribuisce alla prevenzione dell’escalation dei conflitti a livello mondiale, e compie instancabili sforzi per lavorare in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Riteniamo che queste questioni dovrebbero essere prese in considerazione dalla nuova amministrazione americana. I regimi oppressivi centralizzati dell’asse vicina al Rojava (Siria settentrionale), come l’Iran, la Turchia e il regime siriano, lavorano molto duramente per evitare che il popolo siriano raggiunga il cambiamento democratico desiderato. Questi regimi vedono la democrazia come una minaccia esistenziale e temono le rivolte popolari nei loro paesi, in particolare l’Iran e la Turchia, a seguito delle atrocità che hanno commesso contro il loro stesso popolo. La missione morale della comunità internazionale e degli Stati Uniti è quella di evitare che quei regimi oppressivi molestino, bombardino e uccidano persone. E’ necessario proteggere i popoli oppressi sotto uno scudo internazionale e con i metodi di auto-difesa.
Come curdi, insieme con i nostri partner locali, ci consideriamo rappresentanti dello spirito di quella teoria democratica, e noi, con la volontà del nostro popolo, possiamo essere una valida alternativa alle soluzioni nazionali e religiose. Chi lavora con le parti che vogliono trovare una soluzione ostacola la soluzione in tutti gli aspetti. Ad esempio le piattaforme dove si propone una costituzione per il paese, sono favorevoli alle soluzioni nazionaliste e religiose e, quindi, strangolano la soluzione stessa e riproducono la stessa mentalità che la rivoluzione sta cercando di cambiare. Questo, se non altro, dimostra un allontanamento dalla realtà del popolo siriano. Mostra anche l’incapacità delle persone coinvolte di comprendere le esigenze del popolo siriano, nonché la produzione di una soluzione siriana che termini la tragica situazione del paese degli ultimi 6 anni.
Noi crediamo che il progetto di nazione democratica annullerà tutti i rigidi scopi nazionalisti e non permetterà che qualsiasi soluzione non appaia come derivante dalla volontà del popolo. Il progetto assicura anche che lo spirito di cambiamento sia veramente rappresentato, soprattutto quando ci sono prove che il lavoro al di fuori del quadro del progetto di nazione democratica consolida la realtà del conflitto, tra cui la lotta per il potere, la guerra civile e la divisione del paese. L’unità nazionale, sulla base di principi e norme, rappresenta l’essenza del progetto di nazione democratica. Tutti i progetti di soluzione in Siria hanno dimostrato che le soluzioni basate su un singolo punto di vista non funzionano. Vediamo che il popolo siriano ha la completa convinzione che l’asse che vuole aggirare la sua rivoluzione è lo stesso asse che cerca di esportare soluzioni primitive per consolidare la vecchia realtà attraverso diversi metodi e procedure. Questi metodi, che si nascondono dietro concetti come la democrazia, il cambiamento e il periodo di transizione, hanno lo scopo di ripristinare la realtà che ha portato il popolo siriano al proprio attuale calvario.
Il popolo siriano ha bisogno di un progetto efficace e concreto che non contenga scappatoie e questo è ciò che vediamo nel progetto federale della Siria settentrionale, sulla base del principio di nazione democratica. Attraverso l’adozione del principio di auto-difesa e di organizzazione condivisa, con la volontà del nostro popolo resistente, siamo riusciti a sconfiggere il peggior nemico del mondo, vale a dire il Daesh. La nostra gente è anche riuscita a demolire le roccaforti del Daesh, che erano centri per la pianificazione di attività terroristiche contro il mondo. Siamo stati in grado di rompere il sistema tirannico del regime siriano e abbiamo stabilito un sistema sociale e democratico più ampio, che si manifesta nella auto-amministrazione democratica, che ha abbracciato i componenti del Rojava – Siria settentrionale. Anche le donne sono state in grado di superare la realtà tradizionale e si sono spostate verso i campi di lotta per sconfiggere il terrorismo, così come verso i campi della politica e del lavoro amministrativo e sono divenute co-presidenti in tutte le istituzioni dell’auto-amministrazione democratica. Questa è la realtà e la verità che noi immaginiamo e per cui lavoriamo. Rifiutiamo il nazionalismo e il fanatismo religioso e ci rendiamo conto che la democrazia è la soluzione più adatta al dilemma siriano e ad altri dilemmi in Medio Oriente.
di Aldar Xelil