L’Assemblea di Shengal chiede l’espulsione delle truppe turche dall’Iraq

Per l’Assemblea autonoma di Shengal, il massacro compiuto ieri dall’esercito turco a Zakho è stato causato dal silenzio dei governi dell’Iraq e della regione del Kurdistan.

Il Consiglio Esecutivo dell’Assemblea autonoma democratica di Shengal (Sinjar) ha rilasciato una dichiarazione dopo il massacro di 9 civili e di ben altri 30 altri in un attacco di artiglieria dell’esercito turco nelle campagne del governatorato di Duhok nel Kurdistan meridionale (Iraq settentrionale) il 20 luglio.

Chiedendo l’espulsione delle truppe turche dalle terre irachene, l’Assemblea autonoma di Shengal ha dichiarato: “Il tradimento si ripete mentre si avvicina l’anniversario del genocidio del 3 agosto (in riferimento all’assalto dell’ISIS e al massacro di massa nel 2014). Coloro che hanno abbandonato il popolo ezida per affrontare il genocidio questa volta hanno causato un massacro a Zakho. Sappiamo tutti fin troppo bene che sono stati i governi dell’Iraq e della regione del Kurdistan ad aver aperto la strada agli attacchi senza alzare la voce contro gli attacchi sempre più in corso dello Stato turco”.

Condannando il massacro turco di civili arabi durante un picnic a Zakho e porgendo le loro condoglianze alle famiglie, la dichiarazione prosegue: “Come popolo e amministrazione autonoma di Shengal, chiediamo ai responsabili di agire e fermare lo Stato turco che ha compiuto decine di attacchi su Shengal e ucciso i nostri bambini di appena 12 anni. Lo stato turco occupante usa il PKK come pretesto, ma lo stato iracheno adesso ha visto chiaramente  che non è così. Lo stato turco non rispetta i confini e i diritti sovrani dell’Iraq. Va visto che Al-Kadhimi ha messo le terre irachene al servizio dello Stato turco. Nessuno dovrebbe accettarlo”.

L’Assemblea autonoma di Shengal ha chiesto l’adozione di misure contro la Turchia affinché le sue truppe vengano ritirate, le basi militari vengano chiuse e l’esercito turco non possa entrare in Iraq per via aerea o terrestre. Lo Stato turco non vede l’Iraq come un paese vicino. Né rispetta l’Iraq e il suo popolo né riconosce i suoi diritti sovrani. Lo stato iracheno è rimasto in silenzio mentre gli attacchi turchi hanno causato la morte di ragazzi yazidi di 12 anni in precedenti attacchi. La causa di quanto accaduto ieri è il silenzio dei governi dell’Iraq e della regione del Kurdistan”.