Kürkçü: la Turchia sarà libera dai pregiudizi e dall’odio

In occasione del novantottesimo anniversario dell’inizio del Medz Yegern, il deputato del BDP Ertuğrul Kürkçü è intervenuto presso il Parlamento Europeo.

Di seguito il testo del suo intervento:

Ad Istanbul, il 24 Aprile 1915, 240 personalità armene, inclusi deputati del Parlamento, sono stati segretamente arrestati per ordine dell’allora partito al Governo İttihad ve Terakki. In breve tempo il numero delle persone arrestate è salito a 2.345.761: hanno perso la vita in Anatolia Centrale, dove sono state deportate senza nessuna accusa legale e decisione giudiziaria.

Questo è stato il preludio della deportazione forzata degli Armeni dell’Impero verso i deserti della Siria, tramite l’irrilevante pretesto delle misure contro-insurrezionali e delle necessità della Prima Guerra Mondiale. I convogli indifesi di donne, bambini ed anziani sono finiti nel nulla, centinaia di migliaia di innocenti sono stati annientati, privando alla fine l’Anatolia di una delle sue popolazioni autoctone e conducendo alla devastazione di decine di città e paesi che hanno perso le loro essenziali risorse umane e la loro forza produttiva…

Vorrei esprimere le mie condoglianze in nome del nostro gruppo ai nipoti e alle nipoti delle vittime del Metz Yegern, il Grande Crimine, come il popolo armeno chiama questo atroce crimine contro l’umanità.

E vorrei anche eprimere, nonostante gli ostacoli ufficiali, la nostra determinazione nello spiegare e diffondere al pubblico le realtà storiche che riguardano il Metz Yegern, a condizione che la libertà d’espressione e la libertà di coscienza sia radicata in Turchia.  Ció è essenziale per distogliere le nuove generazioni dalle narrazioni distorte del passato e per stabilire una comprensione reciproca e costruire nuovi metodi di comunicazione per la riconciliazione e la ri-fraternizzazione tra i Kurdi, i Turchi e gli Armeni: tutti loro sono stati vittime di atrocità, massacri, deportazioni ed esilio causati principalmente dalla partizione e ripartizione delle sfere mondiali e regionali d’influenza delle grandi potenze nel diciannovesimo e ventesimo secolo. Ieri in tutta la Turchia, ad Istanbul, Smirne, Ankara e Diyarbakir, migliaia di manifestanti turchi, kurdi, armeni, nipoti sia delle vittime che degli aguzzini dei secoli passati, hanno ricordato tutti insieme le vittime del Metz Yegern, senza notevoli impedimenti ufficiali e con una relativamente grande copertura mediatica.

Vorremmo accogliere questo comportamento come un segno in favore della creazione di una più ampia comprensione in Turchia per una discussione del passato libera dai pregiudizi e dall’odio.

Vorremmo anche esprimere le nostre aspettative in merito ai colloqui in corso tra il leader del PKK Abdullah Öcalan e gli ufficiali del Governo turco: ci aspettiamo che essi conducano alla conclusione del conflitto armato in Turchia e siamo fiduciosi nel fatto che ció porti il nostro paese verso una piena democrazia, dove le differenze saranno accolte come fonte di ricchezza e non di conflitto.

ANF Strasburgo