Conferenza stampa in solidarietà con la resistenza kurda- Catania
sabato 18 ottobre alle ore 10,30
in via Etnea, angolo via Prefettura
interverranno:
Havin Guneser della Campagna internazionale Libertà per Ocalan-Pace in Kurdistan
Nilgun Bukur dell’Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia – www.uikionlus.com
Da anni si lotta in Sicilia contro la militarizzazione della nostra isola , a sostegno delle resistenze dei popoli. Da alcuni mesi I miliziani dell’autoproclamato Stato Islamico di Irak e Siria (ISIS) stanno sferrando un micidiale attacco all’autonomia democratica del ROJAVA, il territorio del nord della Siria resosi indipendente durante il conflitto siriano ed ora amministrato da un autogoverno comunitario kurdo. Fra il dispotismo feudale dell’ISIS, che si fa strada col sangue e le strategie “democratiche” a parole, ma neoimperialiste nei fatti, dell’Occidente è possibile concepire una terza via?
“Nell’esprimere la propria preoccupazione per il grave attacco al cantone di Kobane (Rojava, Kurdistan occidentale in Siria) da parte dei Jihadisti di ISIS, e nel riconoscere l’importante ruolo delle forze di difesa popolari kurde delle YPG/YPJ e del PKK nel proteggere i civili di qualsiasi etnia e religione, la Rete italiana di Solidarietà con il popolo kurdo ribadisce il no all’invio di altre armi nella regione, la richiesta di invio urgente di aiuti umanitari, e la richiesta di riconoscimento politico del movimento kurdo in Rojava e in Turchia, movimento che si è dimostrato finora l’unico sul campo in grado di fronteggiare l’avanzata di ISIS in Medio oriente, anche togliendo il PKK dalla lista delle organizzazioni considerate “terroristiche”, lista stilata dai governi (Usa ed Europei), di cui è evidente la natura esclusivamente politica e che non trova fondamento nella normativa internazionale. La Rete chiede inoltre che vengano messi in evidenza i paesi che hanno sostenuto e continuano a sostenere ISIS tra cui USA, Turchia, Israele, Qatar, Arabia Saudita, e la corresponsabilità della stessa Europa; questo mentre si continua a criminalizzare il movimento kurdo prendendo di mira anche i rifugiati membri della diaspora kurda in Europa e in Italia. Una serie di iniziative di sensibilizzazione e di raccolta fondi per i sopravissuti ai massacri dell’ISIS che hanno trovato rifugio presso i campi profughi, gestiti e difesi dalle formazioni kurde, è già partita nelle scorse settimane e proseguirà nelle prossime in vari territori, così come il lavoro per una informazione completa, accurata e che dia conto di quanto succede davvero sul campo nella regione svolto dalla redazione del sito della rete: www.retekurdistan.it. ”.
—Disarmare ISIS e isolare gli Stati che lo sostengono (Arabia Saudita, Qatar, Turchia…)
—Aprire immediatamente un corridoio al confine turco che consenta aiuti umanitari e rifornimenti alle forze di difesa kurde delle YPG/YPJ che stanno eroicamente difendendo Kobane
—Riconoscere l’autonomia democratica del Rojava (Kurdistan occidentale) in Siria, esempio di autogoverno e convivenza pacifica fra popoli, religioni, culture diverse, contro il totalitarismo di ISIS
catanesi solidali con la resistenza kurda
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