Kobane: i deputati chiedono alla Turchia un maggior sostegno alla città siriana sotto la minaccia dell’ISIS

La Turchia dovrebbe fare di più per sostenere i curdi nel combattere la minaccia dell’ISIS a Kobane, hanno dichiarato molti deputati in un dibattito sulla città siriana assediata il 22 ottobre. Hanno inoltre condannato le violenze dell’ISIS e hanno richiesto sforzi maggiori per affrontare il gruppo terroristico e aiutare le sue vittime. Alcuni hanno anche sollevato la potenziale minaccia di armi chimiche e chiedendo una più ampia strategia per il Medio Oriente.

Benedetto Della Vedova, in sostituzione di Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, ha sottolineato che Kobane è diventato il simbolo dello stato di terrore dell’ISIS. “Tutto ciò è inaccettabile per l’Unione europea e per i suoi partner. È giunto il momento di dimostrare che siamo risoluti a contenere e sconfiggere l’ISIS”.

Arnaud Danjean (PPE, Francia) ha sottolineato che la Turchia è anche un alleato della NATO e di fronte ad una minaccia comune “dobbiamo sostenere il regime siriano e la lotta contro i terroristi allo stesso tempo”.

Victor Boştinaru (S&D, Romania) ha detto che la Turchia, come candidato per l’UE e come membro della Nato, dovrebbe mostrare disponibilità a cooperare con l’UE e la NATO. “Questo non è il caso in questo momento”, ha detto. “Negli ultimi giorni la Turchia ha finalmente fatto alcuni passi avanti”.

Charles Tannock (ECR, Regno Unito): “Fonti credibili affermano che i combattenti dell’ISIS possiedono armi chimiche. Si tratta di una delle terribili conseguenze del pericolo rappresentato dalla minaccia dell’ISIS. Una minaccia che deve essere totalmente sconfitta”.

“È arrivato il momento di adottare una politica relativa all’ISIS” ha detto Fernando Maura (ALDE, Spagna). Ha anche aggiunto che è il momento “per esercitare una pressione diplomatica su Ankara affinché possa riconsiderare le sue politiche nella parte settentrionale della Siria”.

Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL, Francia) ha invitato la Turchia a riavviare il processo di pace con il PKK e ad aprire le sue frontiere per tutti i combattenti curdi: “I curdi, e non solo i peshmerga, dovrebbe poter attraversare il confine, e l’unico posto dove questo è possibile è la Turchia. ”

Barbara Lochbihler (Verdi/ALE, Germania) ha dichiarato: “L’UE ha bisogno di una strategia regionale di ampio respiro che comporterebbe il rafforzamento del governo iracheno portando avanti i colloqui di Ginevra sotto l’egida dell’ONU comprendendo anche i paesi come l’Iran”.

Fabio Massimo Castaldo (EFDD, Italia) ha ricordato la terribile sofferenza del popolo di Kobane sottolineando che la presenza della comunità internazionale si è allontanata attraverso un atteggiamento passivo nei confronti di questo disastro umanitario.

Konstantinos Papadakis (NI, Grecia): “Oggi la NATO, l’Unione europea, gli Stati Uniti e gli alleati hanno usato tutto questa situazione come un alibi per eviatre i veri problemi – come pretesto per attaccare queste zone e prendersi le loro preziose risorse” ha aggiunto.

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