Kobane, al via progetto italiano per l’approvvigionamento idrico

Un’opportunità per incidere realmente e rendere migliori le condizioni socio-economiche della popolazione del Nord della Siria, proprio in questi giorni sotto attacco da parte della Turchia. Progetto di Arci Firenze

Un’opportunità per incidere realmente e rendere migliori le condizioni socio-economiche della popolazione del Nord della Siria, proprio in questi giorni sotto attacco da parte della Turchia. Ha preso avvio il progetto “Kobane. Acqua, Vita, Libertà” nel cantone di Kobane, avamposto di democrazia diretta e resistenza, stretto nella morsa del conflitto siriano e dell’invasione turca.

Il progetto, promosso da Arci Firenze e sostenuto dalla Water & Energy Right Foundation, è realizzato in partenariato con Uiki Onlus, Cantone di Kobane, Comune di Barberino Val d’Elsa e Comune di San Casciano in Val di Pesa. La direttrice principale lungo cui si snoda è quella dello sviluppo dell’approvvigionamento idrico e dell’efficientamento dei sistemi d’irrigazione per i circa 10.000 abitanti di tre villaggi (Shyokh, Alishar e Sheran) del Cantone di Kobane, seguendo due assi principali d’intervento. Una prima fase del progetto si occuperà di trovare alcuni macchinari essenziali per il servizio idrico e ripristinare le stazioni idriche nei tre villaggi gravemente danneggiati o depredati durante la guerra in Siria, restituendo così loro la sovranità idrica. La seconda fase, invece, prevede una missione italiana in loco per il monitoraggio delle attività del progetto e per la raccolta di dati e informazioni che consentano poi di elaborare un piano di efficientamento energetico, che poggi su sostenibilità ambientale ed economica, dei sistemi d’irrigazione del Cantone di Kobane, che servono circa 350.000 persone che torneranno, così a disporre dell’acqua necessaria per le proprie attività.

“Con queste azioni noi e i nostri partner, senza i quali non avremmo potuto dare avvio a questo progetto, vogliamo portare la nostra solidarietà attiva e contribuire allo sviluppo futuro di questo territorio martoriato”, spiegano il presidente di Arci Firenze Jacopo Forconi e Manfredi Lo Sauro, coordinatore delle attività di cooperazione internazionale del Comitato, che continuano: “È evidente, però, che questa non può restare un’azione isolata. La comunità internazionale deve guardare alla Siria come a una questione comune, che ci interessa tutti e per cui tutti dobbiamo impegnarci per ricostruire villaggi, comunità e vite. Secondo noi va salvaguardato e promosso il nuovo progetto di società basato sul confederalismo democratico che si sta costruendo nel Nord della Siria, per questo la comunità internazionale deve fermare l’invasione turca e l’avanzata fondamentalista che mirano a distruggere questo progetto. Arci Firenze è impegnata da sempre in azioni di cooperazione in varie parti del mondo, e questo è solo il primo progetto che realizziamo in Siria”.

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