KNK: L’ISIS Aumenta gli Attacchi nel Kurdistan Occidentale (Siria)con il Sostegno della Turchia

Il rilascio di 49 membri del personale consolare turco è arrivato come conseguenza di questo supporto per l’ISIS. Gli ostaggi sono stati liberati in particolare grazie alla collaborazione turca con l’ISIS nel suo ultimo assalto a Kobanê.

INDICE
*Introduzione
*Attacchi dell’ISIS nel Kurdistan Occidentale (Rojava)
*Il Co-Presidente del Cantone di Kobanê: Nessuno dovrebbe aspettarsi la
nostra resa
*KCK: ‘La Turchia è dietro le bande dell’ISIS’
*L’Ufficio Politico PUK Rilascia una Dichiarazione sull’Assedio
di Kubani da parte dell’ISIS
*Il PKK fa Appello ai Curdi in Turchia per la Lotta per Kobane
*Kobane, uno dei tre Cantoni Autonomi del Rojava (Kurdistan siriano), è
*Sotto Attacco e Pesanti Bombardamenti da Parte delle Bande dell’IS
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Introduzione
In questo dossier vogliamo condividere con voi importanti informazioni sulla guerra in corso nel Kurdistan Occidentale (Rojava) Siria. Come potrete vedere da queste informazioni c’è un’estesa guerra in corso nel Medio Oriente e soprattutto attraverso il Kurdistan. La relazione indica inoltre che i terroristi dell’ISIS stanno portando avanti un massacro su vasta scala e un atto di genocidio contro il popolo curdo nel Cantone di Kobane. L’attacco attuale da parte dell’ISIS, iniziato il 15 Settembre 2014 contro il Cantone di Kobanê nel Kurdistan Occidentale (Siria), è attuato in collaborazione con lo stato turco. Il rilascio di 49 membri del personale consolare turco è arrivato come conseguenza di questo sostegno all’ISIS. Gli ostaggi sono stati liberati in particolare grazie alla collaborazione turca con l’ISIS nel suo ultimo assalto a Kobanê. I curdi sono impegnati in una guerra legittima di autodifesa per porre fine a questa sporca guerra contro l’umanità. Stanno combattendo l’ISIS con armi e tecnologia militare limitate e hanno solo la loro forza di volontà e il sostegno del popolo. La tragedia è che i curdi sono stati lasciati soli in questa guerra che minaccia tutta l’umanità. Nonostante questo i curdi sono determinati nel resistere.

Attacchi dell’ ISIS nel Kurdistan Occidentale (Rojava)
Negli ultimi due anni la regione curda siriana (Siria settentrionale) nota come Kurdistan Rojava (Kurdistan occidentale) è stata difesa dalle YPG/YPJ – le Unità di Difesa del Popolo, formate da uomini e donne. Sono state sotto attacco sia da parte delle forze del regime che degli islamisti radicali e degli jihadisti. Prima ISIS, Al-Nusra, Ahrar Sham e altri gruppi radicali combattevano insieme. Dalla crescita di ISIS a discapito degli altri gruppi, quest’ultimo negli ultimi 16 mesi sta conducendo da solo gli attacchi. Tutte le forze di difesa diverse dalle YPG/YPJ hanno perso terreno nei confronti di ISIS.

Nel gennaio di quest’anno, i curdi del Rojava hanno costituito amministrazioni locali sotto forma di tre cantoni. Oltre ai curdi ci sono anche arabi, assiri, armeni e turcomanni. Tra questi gruppi ci sono diverse fedi tra cui musulmani, cristiani, yezidi, aleviti. Tutti questi gruppi diversi prendono parte all’amministrazione.

Uno dei tre cantoni costituiti è Kobane. Il confine turco è a nord di Kobane e tutti gli altri lati sono circondati da territori controllati da ISIS. Gli attacchi di ISIS e il blocco di Kobane continuano ormai da 16 mesi. Negli ultimi mesi ISIS ha tagliato i rifornimenti di acqua ed elettricità verso Kobane. Allo stesso tempo la Turchia sta mettendo in atto un embargo contro tutto il Rojava.
Di contro, i valichi di frontiera della Turchia verso i territori di ISIS sono tutti aperti come sempre, dando così sostegno a ISIS. Fin dall’inizio le forze che attaccano il Rojava sono state organizzate, armate e inviate nel Rojava da parte della Turchia. Questo sostegno continua.

Tutti gli attacchi di ISIS contro Kobane fino ad ora sono stati respinti. Dopo che ha travolto Mosul, a luglio ha lanciato un nuovo attacco contro Kobane. Anche quel violento attacco durato un mese intero è stato respinto. Dopo aver raccolto una forza ancora più grande e ancora più artiglieria dall’Iraq e dalla Siria, il 15 settembre ha lanciato un nuovo attacco dall’est, ovest e sud di Kobane. I suoi attacchi indiscriminati vengono fatti usando veicoli corazzati di produzione statunitense e russa. Insediamenti di civili, bambini, donne e anziani, sono tutti bersagli.

Negli attacchi più recenti 40 villaggi sono stati conquistati da ISIS. Oltre 100 villaggi sono stati evacuati a causa dei loro bombardamenti. Molti sfollati da questi villaggi sono andati nel centro di Kobane. Molti altri sono hanno attraversato il confine con la Turchia; oltre 100,000 persone hanno già attraversato il confine.

Gli intensi combattimenti intorno a Kobane continuano. Le forze delle YPG/YPJ stanno difendendo Kobane e le aree circostanti nonostante le risorse limitate e le armi leggere. Le forze di difesa del Rojava e l’amministrazione del Rojava fino ad oggi si sono difese e amministrate con i loro modesti mezzi. Le forze del Rojava sono state anche quelle che hanno aiutato la popolazione di Shengal dove veniva attaccato da ISIS. Nonostante tutti i tentativi e tutte le richieste del popolo del Rojava, non hanno ricevuto alcun aiuto dal mondo esterno, fatta eccezione per alcune organizzazioni umanitarie. La coalizione internazionale anti-ISIS non ha dato alcun aiuto al popolo del Rojava.

Nonostante il fatto che ISIS venga condannato come organizzazione disumana in Iraq, la stessa forza viene considerata ammissibile e accettabile in Siria. Mentre ISIS viene bombardato in Iraq, trova riparo in Siria. Mentre i curdi vengono considerati come alleati chiave in Iraq, oltre il confine con la Siria vengono dimenticati. Per quanto tempo la coalizione anti-ISIS continuerà a usare due pesi e due misure? Questa domanda richiede una risposta urgente.

Queste sono le azioni necessarie con urgenza:
*Riconoscimento delle amministrazioni cantonali in Siria negli stessi termini del Governo Regionale del Kurdistan (GRK) in Iraq. Sostegno alla resistenza delle YPG/YPJ.
*Mettere in atto anche in Siria le misure prese contro ISIS in Iraq.
*Aiuti umanitari urgenti alla popolazione in fuga dalle atrocità di ISIS.
Se simili misure preventive non vengono messe in atto adesso, è imminente un disastro umanitario. Speriamo nel vostro sostegno e aiuto nell’ambito di questo quadro di riferimento.

Il Co-Presidente del Cantone di Kobanê: Nessuno dovrebbe aspettarsi la nostra resa
La resistenza delle forze del YPG e YPJ contro gli attacchi delle bande ISIS con carri armati e artiglieria, sta proseguendo nel Cantone di Kobanê.

Il Co-Presidente del Cantone di Kobanê Enver Muslim ha detto che l’intenzione delle bande è quella di effettuare un secondo massacro di Sinjar a Kobanê, aggiungendo: “Nessuno dovrebbe aspettarsi la nostra resa o l’abbandono della nostra terra. Resisteremo fino all’ultima goccia del nostro sangue. Le bande non saranno in grado di entrare a Kobanê. Se necessario li affogheremo nel nostro sangue.”

La situazione nel Cantone di Kobanê è simile a quella avvenuta a Sinjar. Vecchi e bambini piangono per coloro che hanno lasciato alle spalle e una donna incinta e un novantenne reagiscono con rabbia all’ISIS, dicendo: “I curdi non hanno più amici. Ci vogliono tutti morti.”

Muslim: “Stiamo affrontando una seconda Sinjar. Tutte le persone democratiche dovrebbero sostenerci. DAISH (ISIS) vuole portare avanti un massacro a Kobanê. Se si oppongono al terrore e ai massacri, devono darci un sostegno senza indugio.”

KCK: ‘La Turchia è dietro le bande dell’ISIS’
La Co-Presidenza del Consiglio Esecutivo del KCK ha emesso un appello diretto al popolo del Kurdistan, prima di tutto al popolo di Urfa, per far ricongiungere la resistenza di Kobanê e la lotta contro l’ISIS nella lotta di tutto il popolo del Kurdistan.

La dichiarazione del KCK ha fatto notare che la resistenza del popolo di Kobanê aveva incoraggiato la lotta democratica in tutto il mondo, aggiungendo: “Decine di migliaia di giovani devono unirsi alla resistenza e rispondere al fascismo dell’ISIS.”

La dichiarazione del KCK è proseguita: “Per quanto lo neghino, non c’è dubbio che uno dei poteri dietro l’ISIS è la Turchia. Lo Stato turco sta usando l’ISIS per attaccare la rivoluzione del Rojava e di tutto il popolo kurdo. In questo modo sta portando avanti la sua guerra sporca contro la lotta per la libertà curda. Il KDP, alleato con la Turchia, ha detto che la Turchia non l’ha sostenuto quando è stato attaccato dall’ISIS. Ciò dimostra che le relazioni Turchia-ISIS sono più profonde e complete rispetto alle relazioni Turchia-KDP. Il governo dell’AKP sta cercando di superare il suo isolamento nella regione attraverso l’ISIS. I media del mondo hanno documentato questo rapporto. Il rilascio di 49 membri del personale del consolato turco è arrivato come conseguenza di questo sostegno per l’ISIS. Gli ostaggi sono stati liberati, in particolare per la collaborazione turca con l’ISIS nel suo ultimo assalto a Kobanê.”

‘La Turchia Mantiene la sua Politica Più Ipocrita’
La dichiarazione del KCK ha sottolineato l’ipocrisia della politica turca, affermando: “Da un lato sta usando l’ISIS per attaccare il popolo curdo, e dall’altra sta facendo propaganda su come sta accogliendo coloro che arrivano al suo confine. Questo passerà alla storia come un esempio lampante di ipocrisia. Uno degli obiettivi della Turchia è quello di liberare Kobanê dai curdi, rompendo così l’effetto positivo della Rivoluzione del Rojava sul Nord del Kurdistan.”

L’Ufficio Politico PUK Rilascia una Dichiarazione sull’assedio di Kubani da parte dell’ISIS

L’Ufficio Politico PUK ha rilasciato una dichiarazione sull’assedio di Kubani da parte dell’ISIS per quanto riguarda i giorni scorsi. Ecco il testo della dichiarazione:

Popolo onorato del Kurdistan, Paesi che manifestano sostegno verso il Kurdistan, l’Iraq e le forze del Kurdistan,

La città di Kubani è stata sotto enormi attacchi dell’ISIS che utilizza tutti i tipi di armi pesanti, e il centro della città di Kubani è gravemente bombardata, cosa che ha inflitto massicce lesioni  al popolo e ha causato gravi danni alla città. Di conseguenza decine di residenti sono stati feriti e martirizzati. Si attende addirittura che si verifichi un disastro umanitario in città. Questo assalto è coinciso con, per fortuna, la decisione degli Stati Uniti e degli stati occidentali di attaccare l’ISIL dappertutto. Kubani è una città del Kurdistan occidentale, ed è ovviamente massacrata dall’ISIS sotto gli occhi dei paesi. Pertanto il PUK invita il Consiglio di Sicurezza, gli Stati Uniti e gli stati occidentali ad adottare rapidamente delle azioni per salvaguardare la città dai terroristi dell’ISIS e fornire aiuti umanitari al suo popolo…. Salutiamo il popolo di Kubani per il loro coraggio e determinazione. Salutiamo i protettori di Kubani. Salutiamo i martiri di Kubani.

Il PKK fa Appello ai Curdi in Turchia per la Lotta per Kobane

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) si è appellato ai giovani curdi in Turchia affinché corrano in aiuto dei curdi siriani di Kobane, dove le forze fraterne sono state le uniche a resistere ai rinnovati assalti di questa settimana da parte dello Stato islamico (IS) ….

Il YPG ha segnalato tre razzi pesanti sparati in Kobane nell’ultimo round di combattimento, trasformando la paura tra i residenti nel panico assoluto.

I curdi siriani sono rimasti isolati nella loro guerra contro l’IS, mentre gli sforzi globali si galvanizzano contro gli jihadisti in Iraq. Gli Stati Uniti hanno condotto dallo scorso mese attacchi aerei contro le posizioni dell’IS in Iraq, con la Francia che afferma che giovedì effettueranno anche l’operazione aerea.

Murat Karayilan, un dirigente senior del PKK ha avvertito del pericolo di un disastro umanitario e della minaccia del massacro da parte dell’IS, confrontando ciò che potrebbe accadere in Kobane all’assalto dell’IS su Shingal nel Kurdistan iracheno, dove centinaia di uomini Yezidi sono stati uccisi e innumerevoli donne sono state prese come bottino di guerra dall’IS.

“Si deve intervenire immediatamente per evitare un tale disastro. Ognuno deve fare quello che può,” ha dichiarato.

Karayilan ha criticato il silenzio turco sugli eventi in Rojava, accusando Ankara di tacito supporto degli jihadisti.

Karayilan ha detto che chiudendo il confine ai curdi siriani, la Turchia stava aiutando l’IS. Ha inoltre accusato Ankara di “complicità” nell’assedio di Kobane.

Kobane, uno dei tre Cantoni Autonomi del Rojava (Kurdistan siriano) è Sotto Attacco e Pesanti Bombardamenti da Parte delle Bande dell’IS.

Il 15 settembre 2014 l’ISIS ha lanciato una grande campagna militare multi-fronte contro la regione curda di Kobane (in arabo: Ayn Al-Arab) nel nord della Siria.

Da metà settembre la regione del Kobane è stata sotto costante bombardamento e fuoco di artiglieria dalle armi avanzate che l’IS ha acquisito a Mosul, Iraq. L’IS ha utilizzato carri armati, razzi Grad, mortai e artiglieria pesante in attacchi indiscriminati contro la popolazione civile del Kobane. Il bombardamento iniziale dei villaggi circostanti Kobane ha costretto la popolazione civile ad abbandonare le loro case. Le forze di difesa del Kobane, il YPG (Forze di Difesa del Popolo) hanno evacuato i civili in fuga da decine di villaggi con passaggi sicuri per la città.

Secondo i rapporti ufficiali almeno 50.000 persone hanno attraversato il confine turco-siriano entro le 24 ore tra il 19-20 settembre 2014. La situazione critica umanitaria al confine ha messo in allarme le Nazioni Unite. Il Segretario Generale Ban Ki Moon ha urgentemente chiesto la fine immediata dell’offensiva ISIS, e messo in guardia per il crescente numero di civili sfollati.

Kobane è un’enclave nel nord-est del governatorato di Aleppo con una popolazione di circa 500.000 abitanti, compresi gli sfollati. E’ stata sotto il controllo curdo dal 2012, quando è stata liberata dalle forze governative siriane, ed è ora una delle tre amministrazioni autonome che hanno dichiarato l’autonomia nel gennaio 2014.

Kobane è circondata dal territorio controllato dall’ISIS e i recenti attacchi coinvolgono migliaia di combattenti ISIS di Jarablus, Tal Abyad e Raqqah, nel tentativo di invadere appieno l’enclave. Pesanti scontri continuano tra le forze del YPG e i combattenti IS su numerosi fronti a 10-20km a sud, ovest e ad est della città di Kobane. Il YPG è militarmente svantaggiato rispetto agli armamenti avanzati e sofisticati dell’ISIS, tra cui l’artiglieria pesante fabbricata negli Stati Uniti e i carri armati. Completamente isolata da altre regioni curde, a causa dell’assedio da parte dell’IS, l’unica via di fuga rimasta è il confine con la Turchia a nord di Kobane.

Di fronte a questa minaccia esistenziale dall’ISIS, la popolazione di Kobane si è mobilitata collettivamente per proteggere le proprie case. Il YPG ha diffuso diverse ‘chiamate alle armi’ e giurato di difendere la regione fino alla fine, con tutti i mezzi. Hanno ricevuto rinforzi da tutte le parti del Kurdistan, dove combattenti e volontari si sono uniti nella battaglia per Kobane.

Più di cinquanta migliaia di civili sono fuggiti in zone più sicure, mentre le Unità di Difesa del Popolo (YPG) stanno combattendo l’attacco dell’ISIS su molti fronti.

Come risultato l’IS vede tutti i curdi in Kobane come potenziali nemici e infedeli, che costituiscono gli obiettivi legittimi. Ciò ha sollevato gravi minacce di massacri, stupri, trasferimenti forzati e pulizia etnica, come si è assistito a Sinjar contro gli Yazidi nell’agosto 2014.

•La risposta internazionale alla minaccia dell’ISIS in Iraq e Siria non può essere affrontata in modo selettivo, dal momento che le azioni in Iraq hanno un impatto diretto sulla situazione sul campo in Siria. I raid aerei in Iraq hanno causato il trasferimento delle operazioni militari dell’ISIS in Siria, dove i militanti possono operare liberamente in tutta la parte settentrionale.
•L’azione contro l’ISIS in Kobane è una questione di urgenza, con maggiori segnali di imminenti crimini di guerra e atti di genocidio.
•La comunità internazionale deve anche garantire l’attuazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2170, delle sanzioni contro l’IS da parte di tutti gli Stati membri. Questo è fondamentale alla luce del continuato accesso transfrontaliero dell’ISIS al confine turco-siriano, con l’uso delle posizioni all’interno del territorio turco per facilitare le sue operazioni in Kobane e nel resto della Siria settentrionale.
La comunità internazionale deve adempiere alla sua responsabilità nel proteggere la popolazione civile di Kobane e prevenire un’altra tragedia umana. Se non si interviene la situazione può solo degenerare e il mondo potrebbe assistere ad un nuovo genocidio.