Kışanak : I curdi vivranno in Kurdistan e parleranno curdo
Parlando dopo il raduno “marcia per la lingua madre”, realizzato ieri a Diyarbakir (Amed), la principale città curda, il primo giorno dell’anno scolastico 2013-2014, la co-presidente Gültan Kışanak del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) ha detto che la più grande discriminazione in Turchia si vede nel campo dell’istruzione.
Kışanak ha messo in risalto che lo Stato turco discrimina i curdi negando la loro lingua madre, imponendo su di essa un divieto e negando il diritto di avere un’istruzione nella propria lingua madre.
Il discorso della co-presidente del BDP è stato interrotto da poliziotti in tenuta antisommossa che hanno circondato la folla che si era unita alla manifestazione. Kışanak ha fortemente risposto all’intervento della polizia in una protesta in cui le persone chiedono il diritto di usare la madre-lingua e di esprimere le proprie opinioni in merito.
In risposta alle dichiarazioni del Vice Primo Ministro Bülent Arinc il quale ha recentemente detto che “Coloro che chiedono l’istruzione nella propria lingua madre dovrebbero recarsi nell’Iraq settentrionale”, Kışanak ha ribadito che “Nessuno dovrebbe osare dare questa risposta ai cittadini che chiedono di essere istruiti nella loro lingua madre. Queste terre sono l’antico territorio dei curdi. Questa è la verità di migliaia di anni. Noi decisamente otterremo il diritto di essere istruiti nella nostra lingua, nelle nostre terre e nella nostra stessa patria. Questo non dipende dalla vostra ratifica. Non andremo da nessuna parte, noi stiamo qui e continueremo a restare qui e a lottare fino a quando costruiremo una vita democratica e libera sulle nostre terre. Vivremo in Kurdistan, come curdi, parleremo curdo e saremo istruiti in curdo”.
Riferendosi ai dibattiti sul “pacchetto democrazia” che sarà presto annunciato dal governo Kışanak, ha detto che l’atteggiamento che non considera l’istruzione nella propria lingua madre come un diritto sta cercando di guidare ad un punto morto il processo in corso in cerca di una soluzione alla questione curda.
La co-presidente del BDP ha sottolineato che ai curdi e a tutti gli altri cittadini che pagano le tasse allo Stato devono essere offerti in cambio dei servizi. Kışanak ha affermato che lo Stato turco deve smettere di riscuotere le imposte dai curdi se ha rifiutato di fornire loro servizi nella sfera pubblica. Ha detto inoltre che i curdi potrebbero allora avere la possibilità di fornire istruzione ai loro figli nella loro lingua madre, gestendo con i propri mezzi il processo di raccolta fondi e di strutture associative.
Riferendosi alla promessa che gli studenti devono fare a scuola ogni mattina [che inizia con le frasi “Sono turco, sono onesto, sono laborioso” e termina con “Lascia che il mio intero essere serva come dono all’esistenza turca”], Kışanak ha sottolineato che “Stiamo lasciando che tutto il nostro essere serva come dono a chiunque”.
La co-presidente del BDP ha evidenziato che il popolo kurdo dovrebbe usare la propria lingua madre in tutti i settori e difenderne fortemente l’utilizzo per evitare l’assimilazione a cui la lingua curda è soggetta. Kışanak ha invitato “chiunque voglia che i propri figli siano istruiti nella loro lingua madre” ad esercitare il loro diritto democratico al boicottaggio e a sostenere la lotta democratica.