KCK si rivolge a chi crede che “UN ALTRO MONDO È POSSIBILE”

L’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) con una dichiarazione scritta sottolineato che “Per contrastare questo genocidio messo in atto dalle potenze globali a livello internazionale dobbiamo intraprendere una grande resistenza a livello internazionale e una grande lotta per la democrazia radicale”.

La copresidenza del KCK si rivolge così agli attivisti, inviando un messaggio alle 3 lunghe marce che da Basilea, Lussemburgo e Mannheim giungeranno a Strasburgo. Nel comunicato si legge: “Il popolo curdo sta attraversando un processo molto importante. In effetti, l’era in cui ci troviamo è in un certo senso simile al Medioevo, quando le pratiche, i principi feudali e i re imponevano la loro volontà ai popoli, alle ideologie, alle donne e ai giovani. E questo è ciò a cui stiamo assistendo oggi. Siamo ancora nell’era dei massacri e del genocidio. In questa cosiddetta era moderna, il massacro dei tempi moderni e il genocidio contro i curdi è anche un genocidio culturale-artistico-politico-morale”.

La dichiarazione del KCK evidenzia inoltre che “Per contrastare questo genocidio messo in atto dalle potenze globali a livello internazionale dobbiamo intraprendere una grande resistenza a livello internazionale e una grande lotta per la democrazia radicale”.

Il KCK ricorda che “il presidente Apo è stato imprigionato nell’isola di Imralı come risultato di una cospirazione delle potenze globali internazionali perché era il leader di questa resistenza, di questa lotta. Questa è stata la ragione dell’odio mostrato dalle forze globali internazionali contro il presidente Apo”.

“Le potenze internazionali vogliono una nuova cospirazione”
Il comunicato del KCK continua: “Il presidente Apo ha resistito per 20 anni alle forze globali, alla modernità capitalista e ai nemici della democrazia e della libertà, senza compromettersi”.

Notando l’importanza della rivoluzione del Rojava, il KCK afferma: “Sappiamo molto bene che la rivoluzione del Rojava non è solo una rivoluzione curda che cerca di realizzare una rivoluzione comunitaria. La rivoluzione del Rojava è una rivoluzione internazionalista. Tutti gli intellettuali, i politici, gli scrittori comprendono cosa significa questa rivoluzione nell’età di oggi. Per proteggere la rivoluzione del Rojava è necessario porre fine all’isolamento contro Ocalan “.

Un altro mondo è possibile, guarda il Rojava
Rivolgendosi direttamente alle lunghe marce, il KCK ne enfatizza il valore e ribadisce: “Voi state attualmente portando avanti un’azione importante. Con le tre lunghe marce state dicendo all’Europa, agli Stati Europei, al cosiddetto Consiglio neutrale d’Europa e al CPT quale sia la verità e del fatto che dovrebbero assumersi le proprie responsabilità. Oggi state chiamando tutti i popoli delle nazioni e state dicendo loro che un altro mondo è possibile.
Sì, un altro mondo è possibile. E per dimostrarlo abbiamo la rivoluzione del Rojava sotto i nostri occhi”.

L’isolamento finirà
Il documento del KCK ha aggiunto: “Oggi i giovani, che guidano la rivoluzione del Kurdistan, stanno marciando dalla Germania a Strasburgo. Un altro gruppo sta marciando dal Lussemburgo. Sono curdi, turchi e molte altre nazionalità. Cammineremo, parleremo, parteciperemo alle trincee di resistenza in tutto il mondo e noi vinceremo. Indipendentemente dalla dimensione del tradimento, aldilà di qualunque pressione dello stato fascista turco, non ho importanza quale sia il fascismo dell’AKP-MHP di Erdoğan e il concetto di massacro, loro non possono spezzare la volontà dei compagni internazionalisti che partecipano a queste significative manifestazioni.

Sia l’isolamento che il fascismo saranno sconfitti e il popolo kurdo e i popoli del mondo vinceranno. Salutiamo per la vostra determinazione, la devozione alla rivoluzione, alla democrazia e alla libertà.

Un altro mondo è possibile.”