KCK: Gli sforzi del nostro leader Abdullah Ocalan tesi al raggiungimento di una soluzione democratica e politica della questione curda

A seguito degli incontri tenutisi sull’Isola di Imrali tra il nostro leader Abdullah Ocalan e i delegati dello stato e dell’HDP, Abdullah Ocalan ha chiesto allo stato e all’HDP di fare un comunicato congiunto sulla base dell’impegno per risolvere la questione della democratizzazione in Turchia e la questione curda.

Gli sforzi del nostro leader Abdullah Ocalan tesi al raggiungimento di una soluzione democratica e politica della questione curda ha raggunto un livello senza precedenti nel corso del Newroz 2013. Con l’appello al cessate il fuoco e la ritirata dei nostri combattenti Ocalan ha voluto fare avanzare la sua lotta per una politica democratica. Questo appello che ha entusiasmato la gente in Turchia fu lasciato senza risposta da parte del governo turco che ha voluto soltanto utilizzare questi sviluppi per consolidare la propria presa del potere e vincere le elezioni. Il leader del popolo curdo ha visto che le azioni dell’AKP stavano forzando il processo ad un’ impasse e che questo avrebbe inevitabilmente condotto a combattere ancora una volta; così, nel Novembre del 2014 ha presentato allo stato e al nostro movimento una proposta di negoziazione democratica.

Secondo questa proposta di documento i 10 articoli sarebbero stati negoziati entro il 15 Febbraio data dopo la quale il nostro leader Abdullah Ocalan avrebbe fatto appello alla nostra organizzazione per mettere fine alla resistenza armata contro la Turchia. In accordo con questo appello il PKK avrebbe radunato il suo congresso e preso la decisione di cessare la resistenza armata cotro la Turchia.

Il nostro movimento ha valutato la proposta scritta del nostro leader Ocalan e ha deciso di sostenere le proposte contenute nel documento e agire in accordo con esso. Questo è stato annunciato pubblicamente. Tuttavia, il governo AKP ha ancora una volta scelto di applicare le sue tattiche per prendere tempo non prendendo nessuna misura necessaria, non negoziando e non rispettando nessuna delle scadenze. Il nostro leader Ocalan ancora una volta ha preso l’iniziativa di sormontare questa impasse per promuovere ogni sforzo teso ad una soluzione democratica. L’ultimo annuncio congiunto da parte dell’HDP e dell’AKP rappresenta un’ulteriore opportunità presentata dal nostro leader Ocalan a nome della nostra gente e del nostro movimento nei confronti dello stato turco e del governo AKP. Vediamo questo ultimo annuncio come molto importante in vista di una soluzione pacifica e democratica e dichiariamo che nella misura in cui il governo farà i passi necessari delineati dal documento anche noi faremo tutto ciò che necessario per promuovere il processo.

Il fatto che stiamo sostenendo il cessate il fuoco dichiarato in occasione del Newroz 2013 nonostante il governo turco abbia continuato a costruire postazioni di controllo militare in Kurdistan ha continuato ad uccidere civili e ad imprigionare molti curdi mostra quanto seriamente stiamo prendendo il processo.

Il recente annuncio dà sia allo stato che al nostro movimento molte responsabilità. Dichiariamo apertamente che se il governo si comporterà responsabilmente noi assicureremo che il cessate il fuoco diventi permanente. Un cessate il fuoco permanente rappresenta di per sé un passo che assicura una piattaforma per una soluzione democratica.

La dichiarazione di intenti del nostro leader Ocalan relativa ad un possibile cessate il fuoco, non appena il consenso sui dieci articoli elencati nel documento sarà ottenuto, rappresenterebbe un passo storico. Questa dichiarazione di intenti ha fornito allo stato turco e al governo una importante opportunità di democratizzazione del paese e di risoluzione della questione curda. La nostra gente si aspetta ora che il governo faccia i passi necessari. Se questo annuncio è significativo – e visto che il governo lo ha aspettato da molto tempo sembra esserlo – allora il governo deve mostrare reciprocità mettendo in atto azioni significative. L’approccio irresponsabile mostrato nel 2013 durante la ritirata dei combattenti non deve ripetersi.

Il nostro leader Ocalan si è comportato responsabilmente ed ha offerto al governo AKP un opportunità per arrivare alla pace. Il governo deve ora comportarsi con responsabilità. La nostra gente è in attesa si questo. Questo è imperativo per una fine permanente della guerra e del conflitto.

Come è ben noto, la ritirata del 2013 è dipesa dal governo AKP facendo dei seri passi politici. La dichiarazione di intenti che si espressa nella cessazione della lotta armata è anch’essa dipesa dal governo AKP facendo passi necessari per la democratizzazione della Turchia. Pensare che questa dichiarazione di intenti possa essere fatta senza alcuna reciprocità politica sarebbe ingenuo e comporterebbe una mancanza di conoscenza della questione curda. Il Movimento di liberazione curdo fin’ora non ha esitato a intraprendere i passi necessari. Per questa ragione facciamo appello affinché l’AKP copia le sue responsabilità.

Il governo e il Presidente parlano di sincerità e di impegno. Il governo ha insistito sulla dichiarazione di intenti che è stata rilasciata. Dopo l’applicazione del cessate il fuoco e la più recente dichiarazione è tempo che il governo AKP mostri un segno di sincerità. Vorremmo dichiarare che controlleremo accuratamente la reazione dell’AKP a questo ultimo annuncio.
Se il governo utilizzerà l’ultimo appello del nostro leader Ocalan soltanto come uno strumento finalizzato alla sua campagna elettorale, ciò sarà ritenuto molto irresponsabile.

Una politica democratica è possibile solo in un’atmosfera dove le questioni democratiche di base siano superate. Il “Patto sicurezza interna” che ha spianato la via a un sistema più autoritario impedirà soltanto lo sviluppo della democrazia. Pertanto, il primo test sulla sicerità del governo sarà quello di ritrattare questo “Patto di sicurezza interna” perchè incompatibile con lo spirito dell’annuncio fatto dal nostro leader Ocalan. Solo questo ci fermerà dal nutrire sospetti nei confronti delle reali intenzioni del governo.

L’annuncio congiunto della delegazione HDP e degli ufficiali AKP mostra che gli incontri sono ad uno stadio importante. Crediamo che in accordo con lo spirito che anima questo annuncio il nostro leader Ocalan debba avere il permesso di avere un contatto diretto con il nostro movimento. Se questo accadrà il processo andrà senz’altro avanti e la fiducia e il sostegno per il processo aumenteranno. Inoltre, dovrebbe essere consentito alle altre parti politiche e alle organizzazioni non governative di incontrare il nostro leader Ocalan. Questo farà crescere il sostegno a favore del processo tra la gente.

Se la questione curda arriverà ad un livello importante allora un gruppo di negoziazione dovrà essere formato immediatamente, la negoziazione dovrà cominciare il prima possibile e una delegazione di osservazione dovrà essere formata al fine di assicurare un processo fluido.

La sincerità da parte del governo diverrà evidente soltanto quando queste pratiche saranno realizzate. Aspettarsi passi unilaterali da parte del Movimento di liberazione curdo non sarebbe né politicamente né eticamente corrretto. Piuttosto che rafforzare e incoraggiare i passi intrapresi dal Movimento di liberazione curdo, l’insistenza su una mentalità decadente e un approccio arrogante e dominante chiaramente non aiuta a risolvere queste questioni storiche.

L’essenza e il contenuto degli articoli facenti parte della dichiarazione storica non mirano a risolvere solamente la questione curda ma i problemi di tutti coloro che sono stati esclusi e oppressi, in particolare gli Aleviti. Questa dichiarazione esprime anche che la forza della democrazia, la libertà e le risposta dello stato a favore della democrazia siano qualcosa da portare alla luce nella società. Il tema della donna e le questioni ecologiche sono anche primarie nella lista di cose da risolvere affinche la Turchia si democratizzi. La risoluzione dei problemi come l’ineguaglianza dei salari e lo sfruttamento sono anche soggetti fondamentali nel processo di democratizzazione. Perciò è necessario secondo l’essenza della dichiarazione che tutti i gruppi etnici, o con credenze e società diverse partecipino al processo di risoluzione.

E’ evidente che il manifesto democratico del nostro leader Abdullah Ocalan nel 2013,il progetto di negoziazione che ha presentato nel 2014 e finalmente la dichiarazione a cui ha anche partecipato il governo turco nel 2015 sono frutti della lunga lotta per la democrazia e la libertà. E’ la lotta per a democrazia e la libertà del popolo curdo, dei socialisti, dei musulmani democratici, di tutti gli anti-capitalisti, degli aleviti e altri gruppi etnici e religiosi che ha reso possibile che questa dichiarazione fosse resa alla presenza dei rappresentanti dello stato. Questo livello non è stato raggiunto a causa della volontà o il desiderio del governo o dello stato. Ovunque è la lotta del popolo e della società che forza governi e stati ad un compromesso democratico e questo è ciò che è successo in Turchia e in Kurdistan.

Il nostro leader Ocalan e il Movimento di liberazione curdo si augurano di portare avanti la decennale lotta democratica per la libertà, e il ventennale processo di risoluzione con il suo bagaglio di democrazia e libertà per raggiungere un risultato finale attraverso processi di democratizzazione. Questa lotta ha bisogno di essere vista e sostenuta come una lotta e uno sforzo politico per tutte le forze democratiche. Queste forze devono sviluppare la loro lotta e fare pressione sull’AKP e lo stato affinché intraprenda dei passi concreti. Questa lotta e la sua spinta rivoluzionaria non sono andate perse; al contrario, tramite la lotta congiunta delle forze democratiche sarà coronata la vittoria nella democratizzazione della Turchia e una vita libera e democratica per tutti i popoli.

1 Marzo 2015
La Co-presidenza del consiglio esecutivo KCK