KCK: Agli attacchi bisogna rispondere con una sollevazione

La co-presidenza del Consiglio Esecutivo della KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) ha chiamato ad una sollevazione in risposta agli attacchi del governo dell’AKP, ricordando che il giovane curdo Muzaffer Gürül è stato ucciso deliberatamente dalle forze di sicurezza e che oltre 40 persone sono state assassinate nell’ultimo mese.

Rilasciando una dichiarazione subito dopo l’assassinio da parte di soldati turchi del 23enne Muzaffer Gürül colpito ieri dalle pallottole dei soldati dopo che non si era fermato ad un posto di controllo davanti alla stazione della gendarmeria di Abalı (Korxa) sulla strada tra Amed e Bingöl, la KCK ha espresso le sue condoglianze alla famiglia Gürül e al popolo curdo. La KCK ha detto che l’assassinio di Gürül è stato uno delle centinaia di omicidi perpetuati dall’AKP nel suo governo che dura da 12 anni.
Facendo notare che uccidere curdi e altri che resistono contro il governo è diventato un fatto normale durante il governo dell’AKP, la KCK ha ricordato che oltre 40 persone sono state uccise nell’ultimo mese e che la polizia dell’AKP non ha però risposto di alcuna di queste uccisioni. “Al contrario, oltre mille persone sono state arrestate e detenute con il sostegno della Legge sulla Sicurezza.”.

La dichiarazione della KCK ha messo in rilievo che; “Il nostro popolo e le forze che lottano per la democrazia e la libertà insieme a lui risponderanno con la sollevazione agli attacchi dell’AKP al potere che non rispetta la vita umana e cerca di sopprimere anche la più piccola leale reazione democratica con arresti politici e assassinii.”

Evidenziando che il governo dell’AKP ogni giorno parla di sicurezza e ordine pubblico, la KCK ha enfatizzato che il popolo curdo continuerà ad aumentare la lotta contro questo tipo di politiche e azioni se il governo dell’AKP non abbandonerà questo atteggiamento e garantirà la democratizzazione in Turchia e una soluzione della questione curda.

“La manifestazione della reazione del nostro popolo non è una questione di sicurezza, ma un leale diritto democratico di resistere alla crudeltà e alla tirannia. La memoria di coloro i quali sono caduti come martiri in questi attacchi deve essere una ragione per incrementare la lotta. La resistenza continuerà fino a quando il governo abbandonerà l’attuale impostazione di sicurezza e ordine pubblico “, ha detto la KCK invitando alla sollevazione in occasione del funerale di Muzaffer Gürül.