Karayılan: Se la Turchia viene da noi, avrà ciò che si merita

Murat Karayılan del Consiglio Esecutivo del PKK ( Partito dei Lavoratori del Kurdistan ) ha fatto per ANF una straordinaria analisi in occasione dell’anniversario dell’operazione militare turca nella regione di Zap nel 2008, osservando che quella battaglia è stata una grande conquista per la lotta di liberazione curda e che ha portato a nuovi sviluppi.

Nove anni fa l’esercito turco ha lanciato un’operazione contro la regione di Zap con il nome ‘operazione sole’. Qual è l’importanza di questa operazione per la lotta di liberazione del Kurdistan?

L’operazione Zap è un importante fase di resistenza nella storia della nostra lotta. In primo luogo commemoro con rispetto i nove compagni che sono caduti lottando coraggiosamente durante questa operazione. Ribadisco la nostra promessa di chiedere conto al nemico e aumentare la lotta per il loro grande obiettivo.

L’operazione complessiva di terra lanciata dall’esercito turco contro il quartier generale delle HPG nel febbraio 2008 è stata l’ultima operazione dell’esercito turco contro il Kurdistan del sud. Allo stesso tempo è stata un’operazione nella quale l’esercito turco ha sofferto il più duro colpo e la più dura sconfitta che non ha ottenuto risultati. In questa operazione lo Stato turco intendeva infliggere un colpo al nostro quartier generale con una mossa improvvisa prima della fine dell’inverno. Ma loro stessi hanno subito un grave colpo e non riuscirono a ritirare le loro forze, figurarsi colpire le nostre.

L’elicottero turco Cobra abbattuto davanti agli occhi di tutti e l’ammissione da parte turca di 27 perdite ha più o meno rivelato il colpo che hanno ricevuto, ma hanno avuto perdite maggiori. Sono riusciti a ritirare un asse delle forze operative solo perché un’unità della guerriglia non ha svolto il suo ruolo in modo adeguato.

La posizione comune presa dal nostro popolo patriottico nel Kurdistan del sud e del nord contro l’operazione dello Stato turco, che è stata una prima, ha svolto un ruolo importante e ha rafforzato la gloriosa resistenza dei guerriglieri nella sconfitta delle truppe turche. La resistenza delle forze della guerriglia e del nostro popolo, non solo ha sconfitto un attacco così complessivo, ma ha anche portato importanti conseguenze militari e politiche che hanno un posto importante nella politica curda, nella nostra lotta di liberazione e nelle politiche e nel sistema della Turchia.

La battaglia dello Zap ha portato a nuovi sviluppi

Un’altra conseguenza di questa battaglia è collegata alla ‘linea rossa’ dello Stato turco nel costruire relazioni con l’amministrazione federale curda nel Kurdistan del sud. All’epoca lo Stato turco definiva lo sviluppo di relazioni con l’amministrazione curda del Kurdistan del sud una linea rossa e considerava coloro i quali oltrepassavano questa linea dei traditori. Ma con la battaglia di Zap l’esercito turco ha capito che non avrebbe ottenuto risultati senza il sostegno delle forze del Kurdistan del sud. Per questa ragione, perfino I generali che erano fortemente contrari a relazioni con l’amministrazione del Kurdistan del sud hanno dovuto cambiare la loro politica.

Come è noto, il più grande errore dei curdi nel passato è stato un conflitto interno su alcune questioni che possiamo chiamare “debolezza o errore”. Lo Stato turco ha sempre provocato questi conflitti. Quindi lo Stato turco si è impegnato nel maggio 1997 a questo proposito con l’obiettivo di rendere più profondi i conflitti tra curdi. Per questa ragione hanno sviluppato molti progetti, prevalentemente con il KDP e hanno intrattenuto con loro buoni rapporti. Ma quando il Leader Apo (Öcalan) è stato consegnato alla Turchia come risultato di una cospirazione internazionale e quando noi poi abbiamo annunciato la cessazione della lotta armata come movimento, lo Stato turco ha limitato e quasi messo fine alle relazioni con il KDP e il PUK. Non sentiva nemmeno la necessità di avere contatti e relazioni con le forze politiche del Kurdistan del sud. La Turchia non riconosceva l’amministrazione e le istituzioni ufficiali del sud. Lasciatemi condividere un aneddoto a riguardo:

KARAYILAN E L’INCONTRO CON NECHİRVAN BARZANİ

Alla fine del 2005, quando ho avuto un incontro con Nechirvan Barzani, mi ha detto quanto segue: “Sono andato in Turchia come Primo Ministro della regione del Kurdistan. Lì, come da protocollo, mi hanno chiesto il mio titolo, ho risposto ‘Primo Ministro’. In risposta hanno detto che questo non era in alcun modo possibile. Mi hanno rivolto insistentemente la stessa domanda per diverse volte e io ho dato ogni volta la stessa risposta. Lo Stato turco non voleva tollerare che i curdi avessero un primo ministro.”

Questo è quanto Nechirvan Barzani mi ha raccontato personalmente. Quello che ha detto era vero di sicuro e lo Stato turco oggi ha la stessa mentalità.

Lo Stato turco non considerava più il PKK come un pericolo, motivo per cui ha perseguito una politica mirata ad escludere i politici del Kurdistan del sud. Insultavano e disprezzavano le politiche curde e i politici curdi. Ma una volta sofferto il colpo mortale a Zap, hanno capito che non avrebbero mai avuto successo nella loro guerra contro il PKK se non avessero avuto il sostegno delle forze del Kurdistan del sud. Hanno rimosso la linea rossa dopo aver visto questa realtà. I politici del Kurdistan del sud non devono mai dimenticare questa realtà che conoscono molto bene. Oggi lo Stato turco ha un approccio molto tattico rispetto alle politiche del Kurdistan del sud.

Qual è l’obiettivo dello stato turco con questo approccio?

Il loro obiettivo è di creare un processo di conflitto interno come negli anni ’90 perché sono terrorizzati dall’iniziativa sviluppata dal PKK. Analogamente c’è la Rivoluzione del Rojava che si è sviluppata durante il corso del conflitto in Medio Oriente. I curdi avranno diritti nella regione e la probabilità che predano posto nel nuovo disegno è aumentata. Per questa ragione lo Stato turco guidato dall’AKP ha preso alcune decisioni nuove.

Per iniziare, su questa base hanno stretto un’alleanza con l’MHP. Lo Stato turco ha realizzato una nuova concezione anti-curda affermando che “Un grande Kurdistan verrà fondato in Medio Oriente e un grande Kurdistan significa una Turchia piccola”. Questa nuova concezione si basa sul fatto di non permettere mai un Kurdistan nel nuovo disegno del Medio Oriente dopo la guerra e impedire che i curdi ottengano uno status. A questo scopo fanno tutto quello che possono e il fatto di mettersi contro la Rivoluzione del Rojava come strategia, la motivazione è che i curdi non devono ottenere uno status in alcun luogo.

La Turchia tratta lo status del Kurdistan del sud in modo tattico

La Turchia ha ripetutamente dichiarato che i curdi hanno ottenuto uno status nel Kurdistan del sud accidentalmente come risultato di un loro errore. Questo lo ha confessato il Presidente Erdoğan stesso che ha affermato diverse volte che “Abbiamo fatto un errore non partecipando all’operazione in Iraq e uno status curdo è nato fuori dal nostro controllo”. E oggi stanno fingendo di sviluppare buone relazioni con questa struttura che definiscono come un loro errore. Questa è una situazione del tutto tattica e un approccio nell’ambito della loro politica di guerra. Nessun politico curdo deve ignorare questo approccio tattico perché è di grande importanza conoscere le reali intenzioni dell’altra parte.

Ora state affrontando un esercito indebolito nella lotta per il potere. Durante questo periodo, l’esercito ha la capacità di condurre un’operazione estesa come quella di Zap? Cosa succederebbe se lo facessero?

Questo è molto vero: l’esercito turco non ha la stessa capacità di combattere che aveva nove anni fa. Attualmente le loro forze di terra sono più logore e più deboli. Ma in linea di principio non pensiamo della forza che stiamo affrontando che sia debole. Al momento l’esercito vuole coprire le sue carenze note usando più tecnica. In particolare loro hanno l’opportunità di usare la tecnologia più recente. Ma quello che determina il risultato è l’abilità umana e la volontà umana. E questo a maggior ragione nella guerra di guerriglia che noi stiamo usando, è uno stile di guerra che ottiene la vittoria grazie all’ingegnosità umana, alla capacità di manovra e alla creatività. Nelle terre spettacolari del Kurdistan e di nuovo con il sostegno del nostro popolo, con la guerriglia che mostra ingegnosità umana in una guerra creativa e usa la sua tecnica che rende vana la tecnica del nemico, noi crediamo di poter affrontare ogni attacco e possiamo sconfiggerli.

Abbiamo una posizione più forte

Certamente rispetto a nove anni fa ora abbiamo una posizione più forte. Il nostro livello di forza si è sviluppato ulteriormente, in termini di capacità di guerra, abilità, morale, fede e l’intensità dell’esperienza e in particolare il livello di sacrificio. Così, se loro vogliono tentare un’altra operazione Zap dopo 9 anni, i dati alla mano mostrano quale sarà il risultato.

Se vengono da noi avranno quell che si meritano

Ovviamente non vogliamo parlarne prima che sia ora, ma il popolo patriottico del Kurdistan e tutto il nostro popolo che ha dato il suo cuore a questo movimento deve essere sereno. La Guerriglia per la Libertà del Kurdistan, in questo importante momento della storia, ha la forza e il potere di rispondere a qualsiasi attacco nel modo necessario. Per essere in grado di mostrare la grande abilità e la necessaria prestazione, la guerriglia ha tra i propri mezzi anche una certa preparazione. Non lo sto dicendo nel contesto di “sicuramente verranno a Zap”. In senso generale questo esercito che non è riuscito a sconfiggere la guerriglia in passato, non può sconfiggere la guerriglia ora. Questa è la pura verità. Questo è quello che voglio dire. Perché nelle condizioni attuali c’è un movimento di guerriglia in espansione che sta approfondendo la sua esperienza. Oltre a questo, con le tattiche rigogliose, possiamo parlare di un livello tecnico che è migliorato. In questo senso, la Guerriglia per la Libertà del Kurdistan non può essere incuneata con qualche operazione oltre confine. È vero che una situazione di questo tipo renderà più profonda e estenderà la guerra. Ma amici e nemici devono sapere che la Guerriglia per la Libertà del Kurdistan, con così tanta esperienza in queste terre, risponderà di conseguenza. Dobbiamo affrontare questo argomento con modestia. Certamente se verranno da noi, avranno quello che si meritano. A questo riguardo tutti conoscono noi e conoscono l’esercito turco. Se insistono nel diffondere questa guerra, possono farlo. Ma poi dovranno affrontarne le conseguenze.

Recentemente c’è stato un aumento degli attacchi aerei da parte dell’esercito turco. Ogni volta che c’è un attacco, i media turchi parlano di dozzine di guerriglieri caduti martiri. Quanto sono accurate queste informazioni?

Sì, l’esercito turco ultimante ha intensificato i suoi attacchi aerei. Abbiamo già parlato di questo argomento. Anche le nostre perdite sono dichiarate. Nessuna guerra al mondo ha avuto risultati solo con gli attacchi aerei. Prendendo in considerazione le caratteristiche geografiche e l’aspetto naturale del Kurdistan, gli attacchi aerei non possono ottenere alcun risultato definitivo. Ma le perdite sono dovute a errori evidenti. Nessuna delle nostre unità che non hanno fatto errori e che hanno basato le loro azioni e la loro disciplina sulle regole della guerriglia ha mai sofferto perdita in alcun attacco aereo fino ad oggi.

Per essere più concreti, chi è più esposto in questi attacchi?

Con le tecniche di esplorazione che lo Stato turco ha sviluppato in base ai droni USA Predator e all’intelligence raccolta con questo sistema, le strutture classiche che continuano la guerriglia vecchia/tradizionale, quelli che non tengono conto a sufficienza dell’attività aerea e terrestre sono quelli che hanno carenze. Nessuna delle nostre unità di guerriglia che agisce secondo quella che definiamo guerriglia moderna professionale, che capisce lo stile della lotta del periodo e lo applica correttamente, subirà perdite. Le perdite a Dersim e Zagros autunno e le perdite nel sud fino ad oggi sono tutte risultate da queste carenze che ho citato. Questa è una caratteristica generale della guerra: Ottieni più risultati se la forza che stai affrontando fa più errori. Questo è vero per noi e questo è vero per l’esercito turco. Se facciamo più errori, loro possono trarre vantaggio da questo e colpirci con tecnica. Ma se non lo facciamo, se ci atteniamo alle nostre regole, alle regole che noi abbiamo deciso, non ci saranno mancanze e non ci saranno perdite. Se tutte le nostre forze agiscono secondo lo stile della nuova era mettono in pratica le prospettive fornite dal Quartier Generale Centrale in modo attento e meticoloso, queste perdite non ci saranno. Possiamo dirlo anche rispetto alle ultime perdite. Quelli che sottovalutano il nemico, che non lo prendono sul serio, quindi non agiscono in modo meticoloso e hanno mancanze possono subire perdite. È così. In questo senso, consideriamo un imperativo per il successo che le forze della guerriglia agiscano in modo più professionale, in modo corretto, posizionandosi in modo corretto.

Gli attacchi non sono solo contro le zone di difesa di Media. Ci sono operazioni anche contro la guerriglia nel Kurdistan del nord. Sotto la maschera di queste operazioni, viene attaccata anche la popolazione nella regione. Dopo l’incidente a Nusaybin, ora ci sono notizie di omicidi e torture di civili e proclamazione di coprifuoco a Amed. Le cosa dice a questo proposito?

È chiaro che la posizione operativa dello Stato turco che presuppone di ottenere di risultati attraverso invasione, distruzione e incendi che hanno lanciato nel villaggio di Xerabê Bava per primo e poi in quello di Talatê, non si limita all’area di Mardin. Come è noto proprio ora ci sono pratiche del genere anche a Garzan e Amed, forse ce ne saranno anche in altri posti. Lo Stato turco sta mettendo in atto atrocità sulla base del piano di AKP e MHP di intimidire il popolo curdo. Dove altro uno Stato nel 21° secolo si è mosso e ha invaso un intero villaggio, bruciato le case, torturato i residenti nelle piazze del villaggio, fatto morire gli animali di fame e di sete? Ma lo Stato turco sta facendo esattamente questo a Xerabê Bava. Lo stanno espandendo sempre di più anche in altre regioni. Lo abbiamo visto, hanno reso martire un giovane uomo di nome Mahfuz a Amed. Per la nostra gente che ha perso la vita in questa atroce operazione fascista, porgo le mie condoglianze al popolo del Kurdistan e alle loro famiglie. Sono stati presi di mira dallo Stato turco perché hanno difeso l’identità curda e hanno protetto la loro dignità, il loro onore e il loro orgoglio. Sono martiri eroici di questa rivoluzione. Saluto anche la dignitosa resistenza mostrata in particolare nei villaggi di Xerabê Bava e Talatê. Faccio appello al mio popolo perché si stringa intorno a questa onorevole posizione basata sul patriottismo e protegga il popolo della regione. Non c’è nulla di più prezioso che insistere sulla propria identità e proteggere il proprio onore in questo modo senza alcun mezzo di fronte all’atrocità del nemico. Questa gente ora sta facendo questo ed è una legittima resistenza sociale che non sarà mai vana. Quello che è importante è che questa resistenza sociale si organizzi e si espanda e si diffonda come fanno le onde.

Con gli attacchi l’AKP vuole ottenere risultati al referendum

Queste pratiche sembrano aumentare mentre ci avviciniamo al referendum.

L’AKP pensa che arriverà al referendum in questo modo e otterrà risultati. Vogliono ottenere risultati attraverso la tirannia e intimidendo la gente attraverso la violenza. La popolazione ha votato per il 92% per la Costituzione dopo il golpe del 12 settembre, ora Erdoğan punta a questo. Ma il nostro popolo patriottico, i popoli della Turchia e la classe operaia della Turchia non si piegherà a questo. Nessuno consegnerà la propria volontà con le proprie mani a una dittatura fascista di un solo uomo. È interessante che dica “Lo Stato sta affrontando tempi duri, rendetemi l’unico decisore, così le decisioni potranno essere prese rapidamente.” Questo approccio si vede nel periodo dei re e del Medioevo e nelle dittature. Sarebbe una storia diversa se fosse un sistema presidenziale con la separazione dei poteri e il governo della legge in qualche Paese normale! Ma il fatto è che non c’è un sistema democratico si vede a Xerabê Beva. Vengono messe in atto atrocità e il Ministro che lui ha nominato difende queste atrocità. Siamo nel 21° secolo, ma un Ministro può apertamente difendere la tortura. Se questo non è un sistema fascista, non so cosa sia.

Vuole dire qualcosa su quello che è necessario fare contro queste pratiche?

Invito i giovani a unirsi nelle fila della guerriglia

Certamente abbiamo il dovere di combattere contro tutto questo. Il nostro popolo deve sostenere e partecipare a questa lotta sviluppata dal nostro movimento. La gioventù del Kurdistan in primo luogo deve svolgere il suo ruolo in questo eccezionale periodo della storia. In tutte le scuole, fabbriche e nelle strade, i giovani devono prendere posizione contro questa atrocità fascista, devono organizzarsi e affrontare la loro organizzazione nella prospettiva di trasformarla in un movimento di massa e devono unirsi alle file della guerriglia.

Faccio appello ai giovani i cui cuori battono per un futuro perché si uniscano alle file delle forze della guerriglia. La lotta di resistenza da sviluppare in questo significativo processo storico della nostra battaglia sarà una lotta strategica per determinare il futuro del nostro movimento, del nostro Leader, del nostro popolo e del Medio Oriente e della Turchia.

Vogliamo una Turchia fascista e dittatoriale o una Turchia democratica, pluralista e libertaria? Questo prenderà forma con la partecipazione dei giovani in questo processo.

Su questa base faccio appello alla gioventù del Kurdistan e della Turchia di unirsi alle forze della nostra lotta con la consapevolezza che il futuro verrà determinato con la lotta. Nessuno deve restare a guardare in questo processo storico. Per tutti i giovani patriottici e democratici, deve essere una missione prioritaria unirsi alla guerriglia.

DENİZ KENDAL