Karayılan invita i curdi a sostenere gli scioperi della fame e a votare ‘No’

Karayılan del PKK ha detto: “L’alleanza AKP-MHP sta mettendo a rischio la Turchia portandola in un regime dittatoriale. Tutti coloro che in Turchia e Kurdistan sono dalla parte della pace e della democrazia e vogliono che i curdi esistano e non scompaiano, devono votare ‘No’.”

Il componente del Consiglio Esecutivo del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) Murat Karayılan ha fatto significative valutazioni per Radio Dengê Kurdistan sullo sciopero della fame nelle carceri e il referendum del 16 aprile.

Karayılan ha salutato tutti i prigionieri e le prigioniere che partecipano al grande sciopero della fame nelle carceri turche dicendo: “La verità è che queste compagne e questi compagni tenuti prigionieri dal nemico hanno intrapreso questa missione perché non abbiam mancato di fare il nostro dovere. Se noi, quelli fuori, avessimo fatto il nostro dovere per tempo, oggi non sarebbe in atto un processo del genere. Le nostre compagne e i nostri compagni dietro le sbarre stanno portando Avanti questa azione contro la politica genocida dell’AKP a İmralı e in tutte le carceri. La tortura perpetrata a İmralı oggi costituisce l’essena della politica genocida perseguita in Kurdistan. In questo senso, l’atteggiamento delle compagne e dei compagni in carcere è appropriato ma questo era in effetti un nostro dovere. Avremmo dovuto portare questa lotta a maggiori conquiste e diretto questa politica. Ancora una vota saluto le compagne e i compagni il cui fardello è pesante. Il nostro popolo per questo deve sostenere queste compagne e questi compagni in ogni modo possibile. Che sia all’interno del Paese o all’estero, tutto il popolo del Kurdistan deve stare al fianco dei suoi figli nel modo più incisivo e tutti coloro che in Turchia stanno dalla parte dei diritti umani non devono restare in silenzio di fronte a questo grido che sale dalle carceri. Crediamo che un sostegno più forte svilupperà e che l’azione delle nostre compagne e dei nostri compagni in carcere si concluderà con un successo. In questo contesto faccio appello ancora una volta al nostro popolo di non lasciare le compagne e i compagni che si sono caricati di questo pesante fardello.”

Commentando il referendum del 16 aprile, Karayılan ha richiamato l’attenzione al bisogno urgente della Turchia di una nuova Costituzione democratica, diversa da quella attuale anti-democratica, sottolineando che il sistema attuale in Turchia non è un sistema democratico al quale i curdi possono acconsentire.

Karayılan ha continuato: “Quello che l’alleanza AKP-MHP cerca al momento è di riportare indietro la situazione e portare al successo la linea del golpe del 12 settembre. In altre parole, vogliono base il sistema su un solo uomo e renderlo un sistema fascista e dittatoriale. Per questa ragione i nostri popoli che chiedono democrazia e libertà devono assolutamente opporsi a questo.
L’alleanza AKP-MHP vuole ottenere un risultato in Kurdistan sulla base di politiche genocide. L’MHP ha reso la sua linea dominante anche sull’AKP. In altre parole, l’AKP è passato alla linea dell’MHP. Per questa ragione, tutti coloro che votano per l’AKP, principalmente i curdi, devono riconsiderare la loro decisione perché l’MHP cerca di sradicare i curdi. Se questo non è un genocidio, allora cos’è? In un senso, votare ‘Sì’ in questo referendum significa approvare la linea dell’MHP. Se il ‘Sì’ dovesse vincere, la guerra si inasprirà e il genocidio si rafforzerà in Kurdistan e il pericolo per i curdi crescerà. La linea dell’MHP è una linea genocida. È guerra. Questo è un pericolo che riguarda la Turchia intera tanto quanto riguarda i curdi. Se dovessero vincere, svilupperanno una guerra civile in Turchia.

In breve, l’alleanza AKP-MHP sta mettendo a rischio la Turchia portandola a un regime dittatoriale. Vogliono assoggettare il popolo della Turchia e del Kurdistan a un sistema veramente fascista e oscuro. Per questa ragione, tutti coloro che in Turchia e in Kurdistan sono dalla parte della pace e della democrazia e vogliono che I curdi esistano e non scompaiano, devono votare ‘No’ al referendum.

Nel caso in cui dovesse vincere il ‘Sì’ al referendum, non pensiamo che tutto sarà finito. Continueremo la nostra lotta. Tuttavia tutti devono sapere che in quel caso in Turchia aumenterà l’ostilità nei confronti dei curdi. Per questa ragione, ogni curdo onorevole deve decisamente dire ‘No’ e dire di fermarsi a coloro che vogliono oscurare il loro futuro. Questo è un dovere necessario sia per umanità che per patriottismo. Noi crediamo che il nostro popolo e i popoli della Turchia daranno la necessaria risposta in questi tempi significativi.”