Karayılan ammonisce sul fatto che prendere di mira Öcalan sarà disastroso per la Turchia

Il componente del Consiglio Esecutivo del KCK Murat Karayılan ha parlato con ANF e ha messo in guardia lo Stato turco rispetto a possibili attacchi contro il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan. Karayılan ha detto che prendere di mira Öcalan sarà disastroso per la Turchia e che il Battaglione degli Immortali – che è organizzato per uno scenario di questo tipo – entrerà in azione.

Karayılan ha descritto il Battaglione degli Immortali come le forze di élite dell’abnegazione che attualmente sono parzialmente attive. Una volta che saranno pienamente attive, queste forze distruggeranno tutti i politici coinvolti nella decisione di prendere di mira Öcalan.

Murat Karayılan ha fatto anche importanti affermazioni sull’appello della KCK per un Congresso Nazionale Curdo.

“PRENDERE DI MIRA SARÀ DISASTROSO PER L’INTERA TURCHIA”
Il componente del Consiglio Esecutivo della KCK Zübeyir Aydar è intervenuto durante la Conferenza Curda al Parlamento Europeo e ha detto che AKP e MHP stanno lavorando insieme a un progetto di assassinare il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan. Aydar ha aggiunto che hanno ricevuto informazioni su questo piano. Quali sono le sue riflessioni su questo progetto di omicidio?

Sì, è una questione molto importante. Il nostro movimento ha ricevuto informazioni su questo argomento. AKP e MHP, e perfino alcuni traditori di origine curda, stanno discutendo dell’assassinio del leader Apo e hanno discusso di quale sarebbe stata la reazione del popolo curdo una volta che Öcalan venisse annichilito. L’annuncio di Zübeyir Aydar durante la conferenza al Parlamento Europeo si basa queste informazioni. Questo andrebbe preso seriamente; è per questo che l’amministrazione del nostro movimento ha fatto questo annuncio e ha chiesto a diversi gruppi di agire.

Il nostro popolo, i popoli della Turchia e tutte le parti in causa devono sapere che l’alleanza fascista ha progetti del genere. Il loro approccio impensabile e pericoloso ci mostra quanto sia seria la situazione. A questo riguardo, il nostro popolo e tutte le parti che vogliono che la Turchia diventi un Paese democratico e libero devono lottare attentamente e prendere posizione contro piani razzisti, fascisti e folli di questo genere. Un piano simile scatenerebbe una guerra curdo-turca che potrebbe andare avanti per decenni non verrebbe accettato da qualsiasi curdo o curda che non nega la propria identità.

Il leader Apo ha portato il Kurdistan sul palcoscenico della storia. Con la sua ideologia, il suo pensiero e la sua lotta, ha portato la società curda dall’orlo del baratro a essere una società modernizzatrice e in lotta. È sia un leader moderno sia un filosofo. Ha scritto quasi 200 libri. La sua vita, lotta e filosofia hanno profondamente ispirato centinaia di migliaia di giovani curdi. Nessuno può liberarsi da questa influenza su cuori e menti delle donne curde e della gioventù curda. Coloro i quali cercano di assassinare Öcalan porteranno a un disastro. Affrontare un leader, che è diventato il simbolo della libertà delle donne e della società del Kurdistan, in questo modo sta giocando con il fuoco. Il leader Apo è la forza del cambiamento e della coesistenza in Turchia. È il leader moderno della marcia per la fraternità, la coesistenza e la rivoluzione dei popoli del Medio Oriente. Oggi il paradigma del Confederalismo Democratico e della Nazione Democratica è l’unico progetto che può risolvere i problemi del Medio Oriente. Prendere di mira il leader Apo è prendere di mira il futuro democratico e l’unione della Turchia, così come l’esistenza del popolo curdo.
Se la popolazione ancora pensa a vivere in pace e in democrazia in Turchia nonostante l’aggravarsi della guerra nel Paese, è per via del leader Apo. Prendere di mira Öcalan è una follia che aggiungerà benzina al fuoco in Turchia e porterà un disastro sull’intero Paese.

“SE CI FOSSE UN ATTENTATO CONTRO IL LEADER APO, PARTIRÀ LA BATTAGLIA DEGLI IMMORTALI”
Cosa pensa delle discussioni su un attentato fisico contro il leader del popolo curdo?

Senza dubbio, anche discussioni su un simile argomento sono motivo di lotta. Come popolo, o come movimento, non possiamo accettare di una cosa del genere si possa perfino parlare. Così noi lotteremo contro questo con tutto ciò che abbiamo.

Ma una cosa che posso dire nello specifico è che oltre allo sviluppo di una grande insurrezione nella nostra società sulla base di una spaccatura che durerebbe per anni, entrerà in azione anche il Battaglione degli Immortali che è stato organizzato per situazioni del genere. Il Battaglione degli Immortali è una specie di cellula dormiente, di forze sacrificali sempre attive. Si potrebbe dire che sono i “guardiani dei guardiani”, un’organizzazione a un livello più alto di concentrazione. La concezione di questo battaglione è di “distruggere tutti i politici e leader coinvolti nella decisione di attaccare il leader Apo”. Nessuno deve pensare “Non possono farlo”. Non pensa che quattro guardiani che attaccano nello stesso tempo un leader che parla in una folla o viaggia in un convoglio otterrebbero risultati?

Ovviamente le cose non devono arrivare a questo. In effetti non vogliamo parlare di queste cose o pensarci. Ma dobbiamo ricordare a tutti che questa situazione, questa valvola di emergenza c’è. Questa non è una minaccia, ma l’affermazione di un fatto. Ci sono guardiani del genere. E con un simile tentativo da parte dello Stato turco, il numero di questi guardiani si centuplicherà. Se ora ce ne sono un migliaio, allora ce ne saranno centomila. In breve, quando diciamo, “Pensare a questo è giocare con il fuoco,” non stiamo esagerando, o lanciando minacce a destra e a sinistra. Nessuno deve pensarlo. Se parlate di distruggere il futuro strategico di un popolo, noi come rappresentanti di questo popolo dobbiamo parlare dei fatti nel modo più chiaro e aperto possibile. Nonostante questo, se pensate di correre il rischio, dove pensare cosa questo vi sottrarrà.

In breve, stiamo chiedendo a tutti di essere realistici su questa questione. Pensare che si possa ottenere un risultato con simili politiche di racconti falsi su eroi e provocare le persone è negligente.

“CHIUNQUE DICA CHE “DISTRUGGERÀ IL PKK” AFFRONTERÀ LE CONSEGUENZE”
A parte questo, si sente frequentemente dire “Noi distruggeremo il PKK, e dopo faremo la pace con i curdi”. Una cosa del genere è possibile?

Se “distruggete” i patroni di questa causa, con chi farete la pace? Guardate, cosa ha fatto Saddam? Saddam ha messo in atto progetti per distruggere i curdi, ha escluso i pêshmerga, ha perfino causato un grande colpo ai curdi con il Trattato di Algeria e costruito un’autonomia curda con curdi collaborazionisti, traditori. Questo ha resistito? No. Qualcuno parla un’autonomia curda in Iraq negli anni ’70-‘80? No. Perché non era autentica. Così ora voi mettete ai margini i patroni di questa causa, la gente che ha votato la propria vita a questa causa, le famiglie che hanno perso i loro figli e clan e dall’altra parte dite che “svilupperete una soluzione” con qualche traditore che non ha mai protetto la propria specie, che ha agito in inimicizia, che non gode di nessun rispetto nella società. Che tipo di soluzione è questa? Dove al mondo avete visto una soluzione del genere prendere piede, perché dovrebbe farlo la vostra? Sì, ci sono stati molti tentativi in giro per il mondo, ma non si sono mai consolidati. Non c’è alcun esempio in cui questo approccio ha funzionato. Perché non è autentico. In ogni caso, la società del Kurdistan di oggi non è del tipo che possa cadere in progetti così falsi.

Oggi, come popolo, come società e come movimento, siamo al massimo della nostra forza. Il corso della storia ora non può essere fermato, nessuno è abbastanza forte per questo. Quelli che pensano di poterlo fare con qualche lacchè e qualche strumento tecnico, affronteranno le conseguenze di quello che hanno voluto fare.

“I CURDI HANNO BISOGNO DI UNA STRATEGIA COMUNE ORA”
Tra le istituzioni e organizzazioni curde e figure di spicco nella società, dopo la dichiarazione della leadership del Consiglio Esecutivo della KCK, la settimana scorsa è iniziata una discussione. Un ampio arco di persone ha risposto positivamente. Ma ci sono aree che devono ancora far conoscere la loro posizione sulla questione. Lei cosa pensa?

Condivido pienamente l’appello all’unità nazionale fatto dall’amministrazione del nostro movimento, la co-leadership del Consiglio Esecutivo della KCK, sotto ogni aspetto. Senza dubbio ci sarà una ristrutturazione nella regione dopo la guerra in Medio Oriente. Nessun posto resterà lo stesso. E I curdi hanno conquistato importanti possibilità e opportunità. Il popolo curdo ha certamente bisogno di un approccio di unità nazionale per trasformare queste opportunità e possibilità in fondamenta per vivere liberamente in queste terre come i popoli confinanti. Ora basta! I curdi devono avere una strategia comune ora. Dobbiamo mettere fine a questa frammentazione. Nessuno deve dire “Possiamo ottenere dei risultati in alcune parti senza creare anche l’unità nazionale”. Questo non succederà. In questo periodo, i nemici del popolo curdo hanno messo al centro della propria strategia la distruzione dell’unità tra i curdi, sviluppare il dissenso e creare un conflitto interno. Noi come politici curdi e le forze patriottiche del popolo curdo non dobbiamo farci ingannare. La via per bloccare questi trucchi è di riunirci in una politica di unità nazionale.

Può essere un congresso, può essere una conferenza, o può essere una piattaforma più stretta e più urgente – in qualche modo un’iniziativa che rifletterà la posizione nazionale del popolo curdo deve svilupparsi. Se uno sviluppo del genere non dovesse arrivare in un momento così importante della storia, potrei solo dire, “Che peccato”. In questo giorno ed epoca, forze che non hanno mai potuto essere vicine possono unirsi, la Turchia e l’Iran per esempio stanno per entrare in una guerra sui conflitti nella regione, ma d’altro canto i Ministri degli Esteri dei due Stati si telefonano nove volte al giorno. Quest’epoca è un’epoca di informazione e comunicazione. Questo è vero. Ma anche un’epoca di dialogo. In quest’epoca, se i curdi non cercano di risolvere le questioni tra loro attraverso il dialogo, allora questo significherà che i curdi resteranno fuori da quest’epoca. Allora nessuno stimerà i curdi. I curdi divisi non godranno della stima di nessuno. Potranno costruire relazioni con loro per i propri interessi, ma non mostreranno in alcun modo il valore che corrisponde all’attuale realtà nazionale curda. In questo senso abbiamo bisogno di unità come necessità assoluta. Trovo utile sottolinearlo con molta forza.