Karasu: il ritiro fa parte del processo di soluzione
Mustafa Karasu, membro del Consiglio Esecutivo dell’Unione delle Comunità Kurde (KCK), ha parlato con ANF del ritiro dei guerriglieri kurdi dal Kurdistan Settentrionale al Kurdistan Meridionale, nelle Aree di Difesa di Media. Karasu ha ricordato il rpocesso di ritiro del movimento armato kurdo nel 1999 ed ha sottolineato le differenze con il processo in corso, avviato dall’appello del leader kurdo Abdullah Öcalan il 21 Marzo, in occasione del Newroz.
Karasu ha rimarcato che il processo di ritiro è una parte del progetto di soluzione democratica, ed ha aggiunto: “Consideriamo il ritiro come uno dei passi da intraprendere per condurre una lotta più efficace, non come il ritrarsi dalla lotta. L’approccio nei confronti del ritiro non è diverso da quello nei confronti della questione kurda nel suo complesso”.
Riferendosi al ritiro dei guerriglieri nel 1999, Karasu ha detto: “Il ritiro è avvenuto in condizioni piuttosto gravi in seguito alla cospirazione internazionale che ha condotto alla cattura di Öcalan in Kenya. È’ stato un processo di eliminazione totale, a cui il nostro movimento aveva intenzione di rispondere con forza. Un approccio che tuttavia non era stato approvato da Öcalan. Riteneva che un tale grave conflitto si sarebbe tramutato in una mera rappresaglia che avrebbe potuto influenzare il futuro e che questa guerra avrebbe potuto acuire ancora di più la cospirazione internazionale. Questo è il motivo per cui ha voluto dare un’opportunità allo Stato turco ed al Governo di disinnescare progressivamente la cospirazione ed incoraggiarli a cercare il modo per risolvere la questione kurda”.
Karasu ha sottolineato che centinaia di guerriglieri hanno perso la vita in questo processo a causa delle operazioni condotte dallo Stato turco che aveva interpretato il ritiro come una debolezza invece che come un passo verso una soluzione. Karasu ha fatto notare che lo Stato turco ha avuto un atteggiamento spregevole verso il ritiro dei guerriglieri kurdi, sottolineando che la mancanza di esperienza degli stessi, il piano e la loro cautela hanno a loro volta avuto un’influenza nella perdita di centinaia di combattenti; il ritiro era stato un passo unilaterale, volto a creare condizioni più favorevoli nella ricerca di una soluzione.
Karasu ha osservato che le caratteristiche del processo attuale sono alquanto diverse da quello del ritiro del 1999, in considerazione dell’esperienza acquisita da quel momento da parte del movimento di guerriglia. “Il ritiro nel processo attuale avverrà in un periodo che è testimone di un miglioramento all’interno del movimento di guerriglia e di una situazione di stallo per il Governo AKP. Intraprenderemo questo passo perché vogliamo coinvolgere il Governo AKP nel processo di soluzione e raggiungere un risultato attraverso la politica democratica. Lo consideriamo come una parte della creazione di una lotta più efficace e e della realizzazione dell’istituzione della democrazia in Turchia. Questo ritiro dovrebbe essere considerato come un passo storico e politico necessario per la politica democratica”.
Karasu ha osservato che l’attuale processo di soluzione ha tre fasi, il cessate il fuoco, il ritiro e le modifiche costituzionali, ed ha sottolineato che il ritiro sarà un passo da intraprendere per aprire la strada alle politiche democratiche in Turchia.
Ha concluso affermando che l’attuale dibattito in merito rivela l’approccio verso la questione kurda ed ha aggiunto che questo processo non dovrebbe essere considerato separatamente da essa.
ANF Behdinan