Kaltan: non è più possibile mantenere lo status quo

Duran Kalkan, membro del Comitato esecutivo del PKK ha affermato che lo stato nazionalista e il regime caratterizzato dalla cultura del genocidio in Turchia è crollato a seguito delle elezioni del 7 Giugno e ha sottolineato che non è più possibile mantenere ancora lo status quo. Kaltan ha anche aggiunto che nella regione è emerso un nuovo processo con nuove condizioni e si è congratulato con le YPG/YPJ e altre forze per l’impresa militare Rubar Qamishlo attraverso la quale è stata liberata Gire Spi dai gruppi armati di ISIS.

Duran Kaltan, membro del Comitato Esecutivo del PKK ha parlato nel corso di un’ intervista condotta da Ersin Çelik di MED NÛÇE TV mettendo in risalto il ruolo del leader Ocalan in quanto principale negoziatore rappresentante del PKK.

Kalkan ha affermato che il leader Apo non potrà più essere agli arresti e in regime di isolamento carcerario se i negoziati avverrano in condizioni di libertà e uguaglianza. Duran Kalkan ha descritto l’AKP come gli sconfitti e l’HDP come i vincitori delle elezioni del 7 Giugno spiegando come si sia trattato di un risultato naturale per l’HDP trionfare nella elezioni, considerato che la gente in Turchia sente il bisogno di nuova vita e di democrazia.

IL SISTEMA DELLO STATO NAZIONALISTA TURCO E’ CROLLATO

Kalkan ha dichiarato che il sistema dello stato di matrice nazionalista è crollato a seguito della vittoria elettorale dell’HDP e che la sintesi turco-islamica non sarà ancora per molto una via percorribile per la Turchia. Criticando le dichiarazioni di Davutoğlu che aveva sottolineato come l’AKP avesse ricevuto più voti di qualsiasi altro partito, Kalkan ha affermato che il 40% dei voti dell’AKP non è un dato che indica una crescita da un 30% ma piuttosto una decrescita rispetto al 50% raggiunto nelle precedenti elezioni.

IL REGIME CARATTERIZZATO DALLA CULTURA DEL GENOCIDIO E’ SCONFITTO

Kalkan ha proseguito spiegando come le recenti elezioni abbiano portato verso la conclusione il dibattito sulla rappresentanza curda in Turchia e nel Kurdistan del Nord. Anche Davutoğlu ha dovuto ammettere il ruolo guida dell’HDP in quanto rappresentante del popolo curdo quando ha affermato che l’AKP è risultato il primo partito in 6 regioni ma assente nella 7ma regione (sud-est dell’Anatolia che è prevalentemente abitata da curdi).

Kalkan ha dichiarato che con questa vittoria elettorale l’HDP ha sconfitto il regime caratterizzato dalla cultura del genocidio in Turchia ed è diventato la prima scelta non solo per i curdi ma anche per gli azeri, i turcomanni ed altri gruppi minoritari. Kaltan ha anche criticato il KDP e le amministrazioni del Kurdistan del sud per aver stretto alleanza e essersi resi dipendenti da forze straniere come l’AKP e ha invitato il KDP a cambiare politica in relazione al PKK e a contribuire all’organizzazione di un Congresso Nazionale Curdo democratico.

NON SARA’ POSSIBILE MANTENERE A LUNGO LO STATUS QUO

Kalkan ha descritto le elezioni del 7 Giugno come una svolta storica e ha detto che non sarà possibile mantenere a lungo la situazione attuale in Turchia e nella regione. Kalkan ha dichiarato che la ricerca attuale di una coalizione dovrebbe tenere conto di questo cambiamento storico e che l’unica via percorribile per il raggiungimento della pace e della democrazia nella regione è una democratizzazione trasformativa.

DEVONO ESSERE POSTE LE CONDIZIONI AFFINCHE’ IL LEADER APO SIA LIBERO E POSSA SVOLGERE LA SUA ATTIVITA’

Kalkan ha ricordato che Tayyip Erdoğan ha concluso i negoziati non appena le due parti raggiunsero l’accordo sui 10 princìpi stabiliti dalla dichiarazione congiunta di Dolmabahçe. Kalkan ha messo enfasi sul fatto che la democratizzazione in Turchia dovrebbe essere caratterizzata da questi 10 princìpi e che dovrebbero essere garantite al leader Apo la libertà e la possibilità di lavorare attivamente. Kalkan ha aggiunto che il leader Apo non potrà restare a lungo imprigionato in isolamento se i negoziati si attueranno in condizioni di libertà e uguaglianza.

L’AKP E’ RESPONSABILE DI CIO’ CHE E’ ACCADUTO AD AMED

Kalkan ha criticato i tentativi dell’AKP di attribuire all’ISIS la responsabilità degli attentati di Mersin, Adana e Amed e ha dichiarato che l’AKP è il responsabile di questi attacchi. Kalkan ha argomentato dicendo che il massacro di Amed del 5 Giugno aveva lo scopo di creare il caos e di far sì che le elezioni non si tenessero. Kalkan ha ricordato che Hezbullah in Kurdistan è stato usato come un gruppo di contro-guerriglia e che ha svolto un ruolo attivo negli anni novanta; quindi ha aggiunto che l’AKP si usa di gruppi come Hezbollah in Kurdistan e di ISIS nella sua sporca guerra contro il Movimento di Liberazione Curdo.

CONGRATULAZIONI A COLORO CHE HANNO SCONFITTO ISIS

Kalkan ha richiamato l’attenzione sulla resistenza contro ISIS in Rojava, Başur, Şengal, Kobane, Kerkuk e Maxmur e ha messo in rilievo il ruolo guida delle YPG/YPJ in queste lotte. Kalkan ha proseguito spiegando che le vittorie militari in queste resistenze si sono tradotte nel successo politico in Turchia e nel Kurdistan del Nord a seguito delle elezioni del 7 Giugno. Kalkan ha affermato che il processo per una rivoluzione democratica è iniziato con la resistenza di Kobanè e ha subìto un’accelerazione con la vittoria elettortale dell’HDP il 7 Giugno.

Kalkan ricordato gli importanti sviluppi che hanno avuto luogo a Cizire a partire dalla resistenza di Kobane sottolineando l’importanza dell’impresa di Rubar Qamişlo iniziata il 6 Maggio. Ha ffermato inoltre che le YPG-YPJ sono state le sole forze in grado di vincere contro ISIS fin dagli esordi. Kalkan ha menzionato anche la recente occupazione di ISIS a Ramadi in Iraq e a Palmira in Siria ribadendo che l’organizzazione congiunta del popolo, ben esemplificata dalle YPG-YPJ, è l’unico antidoto contro l’avanzata di ISIS.

Kalkan si è congratulato con le YPG-YPJ e tutti gli altri gruppi che hanno contribuito al successo contro ISIS a Gire Spi e ha richiamato alla memoria e al rispetto dei combattenti che sono divenuti matiri durante questa impresa conclusasi con successo. Kalkan ha aggiunto infine, che la vittoria conclusiva contro ISIS è stata necessaria per proteggere la rivoluzione del Rojava e per stabilire la pace tra i popoli del Medio Oriente.