Isolamento di Öcalan nell’agenda del parlamento austriaco

In risposta a un’interrogazione parlamentare, il governo austriaco ha indicato le sentenze della Corte EDU e le relazioni preparate dal CPT riguardanti le prigioni turche e l’isolamento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan. I deputati del Partito socialdemocratico (SPÖ) hanno presentato un’interrogazione scritta chiedendo al ministro degli Esteri Alexander Schallenberg sulla posizione del governo sull’aggravato isolamento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan e sul sempre peggioramento della situazione nelle carceri turche.

La risposta del governo ha affermato che gli Affari esteri austriaci sono preoccupati per le violazioni dei diritti umani in Turchia e l’Austria ha preso posizione per fermare i negoziati di adesione all’UE con la Turchia dal 2016. Ha aggiunto che la decisione della Turchia di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul è stata uno schiaffo in faccia a coloro che lottano contro la violenza contro le donne.

RAPPORTO DEL CPT SU ÖCALAN

L’Austria ha chiesto al CPT di pubblicare tutti i suoi rapporti sulle sue ispezioni condotte in Turchia dal 2016, la risposta ha detto e ha sottolineato che la Turchia è obbligata a rispettare tutte le decisioni prese dal Consiglio d’Europa (CoE).Il governo austriaco ha indicato un rapporto del CPT del 2019 sull’isolamento del leader curdo Abdullah Öcalan, che ha sollevato serie preoccupazioni per il rifiuto dell’accesso di Öcalan ad avvocati e familiari che è rimasto in vigore anche dopo la revoca dello stato di emergenza nel 2018.

DEMİRTAŞ DOVREBBE ESSERE RILASCIATO

Il governo austriaco ha affermato di aver più volte criticato l’uso di “leggi antiterrorismo” in Turchia contro i gruppi di opposizione. La risposta del governo ha ricordato che gli Affari esteri austriaci avevano esortato la Turchia a rilasciare l’ex co-presidente dei Partito Democratico (HDP) Popoli filo-curdi Selahattin Demirtaş sulla base della sentenza della Corte EDU del 23 dicembre 2020. Richieste simili sono state espresse anche per il caso Osman Kavala.

Il governo austriaco ha sottolineato che la libertà di stampa in Turchia è regredita negli ultimi anni e la questione dei giornalisti incarcerati è attentamente monitorata dai paesi dell’UE. Ha aggiunto che le questioni relative ai diritti umani in Turchia sono spesso discusse anche all’interno dell’UE, del Consiglio d’Europa, delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).