Iran: Continuano gli arresti di cittadini che hanno manifestato per l’uccisione dei Kolbars curdi

Negli ultimi giorni le forze di sicurezza hanno continuato ad arrestare cittadini e attivisti che protestano per l’uccisione dei kolbars curdi in varie città del Kurdistan. Il Network dei Diritti Umani del Kurdistan è stato informato che nei giorni scorsi le forze di sicurezza hanno identificato un numero di partecipanti alle proteste per l’uccisione dei due Kolbar a Baneh diversi giorni fa e li ha posti in detenzione mentre perquisiva le loro abitazioni e li ha picchiati.

“Più di 30 giorni sono state arrestate nei giorni scorsi e le famiglie dei detenuti non sono a conoscenza del loro destino”lo ha affermato una fonte locale a KHRN. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione nell’abitazione di Rahmani Zerei a Shahrak Laleh giovedì 7 settembre 2017 e hanno arrestato suo figlio mentre Iraj Zarei mentre stavano picchiando sua madre che aveva cercato di impedire che il figlio 23 enne venisse arrestato.

A seguito dell’arresto di Iraj Zarei e del pestaggio della madre da parte delle forze di sicurezza gli altri membri della famiglia si sono confrontati con agenti in borghese mascherati e hanno rotto i vetri di un veicolo appartenente alle forze di sicurezza. Inoltre ieri , dopo il rilascio di un appello per una manifestazione di protesta a Mahabad per l’uccisione dei kolbar curdi agenti in borgese dell’IRGC hanno attaccato attivisti civili e cittadini di Mahabad che tentavano di inscenare una manifestazione e li hanno arrestat. KHRN ha confermato che l’identità dei due detenuti in Kobra Khalandi e Gelawej Bignia.

Lunedì mattina presto le forze disciplinari iraniane hanno ucciso Ghader Bahrami, 41, padre di 4, e Heydar Faraji, 22 enne celibe. I due uomini è stato segnalato che non stavano trasportando merci ma stavano semplicemente attraversando il confine. Dopo che i due corpi sono stati portati all’ospedale, manifestanti inferociti hanno preso d’assalto il municipio dopo aver rotto l’ingresso e hanno chiesto giustizia per le vittime. In risposta le guardie armate si sono posizionate nel centro della città e di fronte a edifici governativi. Inoltre, molti cittadini di Baneh, Sanandaj, Kermanshah e Baneh sono stati arrestati durante le manifestazioni. (KHRN)
**

Appello per lo sciopero generale a Mahabad
Le manifestazioni che sono partite dopo l’uccisione dei due kolber nella città di Banê nel Rojhilat (Kuristan orientale) continue. Rappresentanti di ONG a Mahabad hanno rilasciato una dichiarazione scritta e hanno chiesto uno sciopero generale in città per domani. La dichiarazione scritta è stata firmata dall’Iniziativa del Popolo del Kurdistan Orientale e ha chiesto alla popolazione della città di non aprire i loro negozi e di non andare al lavoro fino alle 11 di domani.

Gli attivisti hanno dichiarato che essi vogliono risolvere le questioni che derivano dall’oppressione del regime attraverso metodi pacifici ma hanno scelto questa strada quando il regime ha scelto la via della forza. La dichiarazione afferma che il presidente iraniano Hasan Rouhani dovrebbe intervenire negli eventi e ha elencato le seguenti richieste.

– Le morti dei Kolbers e dei kesibkar devono cessare
– Gli amministratori locali e Rouhani devono protestare per gli incidenti
– Essi dovrebbero scusarsi con la popolazione del Rojhilat
– Tutti gli arrestati devono essere rilasciati senza condizione

– Lo stato di emergenza di fatto nelle province curde deve essere rimosso immediatamente

– Le carte di lavoro confiscate ai kolbers devono essere restituite e Rouhani deve mantenere le promesse che ha fatto durante la campagna presidenziale alla gente.

– Deve essere garantita la sicurezza dei kolbers

La dichiarazione scritta termina con “Nessuna diga può trattenere l’alluvione del popolo”.

The written statement ended with: “No dam can hold back the flood of the people.”