In migliaia ricordano l’anniversario della cattura di Öcalan
Migliaia di persone sono scese ieri in strada in tutte le province del Kurdistan Settentrionale per ricordare il 14o anniversario della cattura di Abdullah Öcalan, il leader incarcerato del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), avvenuta il 15 Febbraio 1999.
Si sono verificati scontri in molti luoghi: la polizia ha attaccato i manifestanti immediatamente dopo l’inizio delle manifestazioni e dei cortei organizzati.
Oltre sessanta persone sono state arrestate ieri in seguito agli attacchi della polizia contro i manifestanti e ad irruzioni all’interno di numerose abitazioni. 15 persone sono state arrestate a Cizre (Şırnak), 8 a Silopi, 3 a İdil, 10 a Kızıltepe (Mardin), 3 a Nusaybin, 10 a Van, 6 a Viranşehir (Urfa), 2 ad Hatay e 5 ad Istanbul.
Una fiaccolata è stata organizzata nella capitale Ankara, sotto la guida dell’organizzazione provinciale cittadina del Partito della Pace e della Democrazia (BDP). Durante il corteo, a cui hanno partecipato anche i co-presidenti provinciali del BDP, il rappresentante di Ankara di TUHAD-FED, funzionari del BDP e membri del Consiglio di Partito, i manifestanti hanno esibito le fotografie delle tre donne kurde assassinate a Parigi il 9 Gennaio.
Durante una conferenza stampa organizzata dopo il corteo, il co-presidente del BDP di Ankara Ahmet Aday ha condannato la cospirazione internazionale ai danni del leader kurdo.
Pesanti scontri sono scoppiati tra la polizia ed i manifestanti a Cizre: le forze dell’ordine si sono mobilitate con veicoli corazzati per disperdere migliaia di giovani che hanno bloccato il traffico ed hanno sventolato bandiere del PKK e del KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan). Due giovani, un bambino di nove anni ed una ragazza di venti sono stati feriti da bombe di gas lacrimogeno lanciate dalla polizia.
Anche i giovani del villaggio di Roboski, in cui gli aerei da guerra turchi hanno ucciso 34 civili kurdi il 28 Dicembre del 2011, sono scesi in strada ieri per protestare contro la cospirazione internazionale. Un gruppo di manifestanti, che ha acceso un fuoco, ha affermato che il massacro di Roboski è stato perpetrato come seguito della cospirazione del 15 Febbraio: “Continueremo a chiamare in conto i responsabili finchè non sarà fatta luce sull’accaduto”.
La polizia ha anche attaccato i manifestanti a Şırnak, in seguito al corteo organizzato dall’organizzazione provinciale del BDP del luogo. Gli scontri sono continuati fino a tarda serata. Il settantaquattrenne Abdullah Eren è stato gravemente ferito da getti d’acqua ad alta pressione mentre stave rincasando dalla moschea. Eren, trasportato all’ospedale statale di Şırnak, ha affermato che la polizia lo ha deliberatamente attaccato.
Si sono verificati scontri anche nei quartieri di Nur, Başak e Cudi a Silopi in seguito al rifiuto della polizia di concedere il permesso per il corteo di protesta contro la cospirazione internazionale.
La polizia ha attaccato inoltre i manifestanti ad İdil mentre davano inizio ad un corteo, organizzato dopo una conferenza stampa. Gli scontri sono durati a lungo in molte aree del distretto.
Anche la marcia organizzata dal BDP di Kızıltepe è stata attaccata dalla polizia; gli scontri sono durati per molte ore. Un civile, Ramazan Ay, è stato ferito gravemente alla testa.
Migliaia di persone si sono radunate a Nusaybin: il loro corteo è stato attaccato con gas lacrimogeni. Gli scontri si sono in seguito estesi a molti quartieri della cittadina.
Un diciassettenne kurdo è stato gravemente ferito a Batman: la polizia ha attaccato la folla nel quartiere di Yavuz Selim. Secondo quanto riportato, il giovane sarebbe in condizioni critiche.
Anche la manifestazione ad Hakkari è stata attaccata con getti d’acqua ad alta pressione, gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Decine di veicoli corazzati sono state mobilitate contro i giovani dimostranti, che hanno risposto con lanci di pietre.
Un reporter del quotidiano İpekyolu, Lütfi Pala, è stato ferito durante gli attacchi della polizia a Van, effettuati con gas lacrimogeni e getti d’acqua ad alta pressione.
La polizia ha anche negato il permesso per la conferenza stampa del BDP ed ha attaccato i manifestanti nel distretto di Dargeçit.
L’organizzazione provinciale del BDP di Smirne ha inoltre organizzato una conferenza stampa ed un corteo nel distretto di Konak. Al corteo hanno partecipato migliaia di persone che esibivano striscioni in sostegno della pace e contro le operazioni politiche e militari ai danni dei Kurdi.
Un’altra conferenza stampa si è tenuta anche ad Antalya, sotto la guida dell’organizzazione provinciale del BDP, seguita da un corteo a cui hanno partecipato gruppi rivoluzionari e democratici.
Anche i Kurdi di Adana sono scesi in strada ieri, bloccando il traffico ed organizzando manifestazioni nei distretti di Seyhan e Yüreğir; in questi luoghi le attività commerciali sono rimaste chiuse in segno di protesta.
ANF News Desk