In migliaia ad Amara per il compleanno di Ocalan

Decine di migliaia di persone sono arrivate al villaggio di Amara nel quartiere Halfeti di Urfa per festeggiare oggi il 65° compleanno del leader del popolo kurdo Abdullah Ocalan.

Questa mattina la gente ha lasciato Halfeti dove ieri sono cominciati due giorni di celebrazioni per il compleanno di Öcalan.

Migliaia di persone hanno marciato da Halfeti al villaggio dove ora stanno visitando la casa in cui è nato Öcalan. Enormi manifesti del leader curdo sono stati appesi all’ingresso del villaggio.

Un striscione su cui si legge “An Azadi, An Azadi” “o Libertà o libertà” nel giardino della casa di Ocalan, insieme con le fotografie di Mahsum Dogan e Mustafa Dağ che persero la vita a causa della brutalità della polizia durante le celebrazioni di Amara nel 2009.

Dopo le prime visite a casa di Ocalan una torta di compleanno è stata tagliata la mattina presto mentre tutti cantavano lo slogan “Rojbuna te piroz be ey serok Apo” [Buon Compleanno Presidente Apo].

La torta è stata tagliata dai bambini e dalla moglie di Mustafa Dağ che è morto dopo essere stato colpito con una bomboletta di gas lacrimogeno sparato dalla polizia.

Il messaggio di Ocalan letto a Halfeti

Decine di migliaia di persone si sono riunite nel quartiere Halfeti di Urfa giovedì per festeggiare il 65° compleanno del leader del popolo kurdo Abdullah Ocalan, che oggi sarà anche acclamato nel suo villaggio di Amara.

Un messaggio inviato dal leader curdo è stato letto durante i festeggiamenti a Halfeti dove decine di migliaia di persone da tutta la Turchia e dal Kurdistan settentrionale si sono riunite da ieri sotto lo slogan “Liberate il Leader, Liberate il Kurdistan”.

Il messaggio di Öcalan è stato letto sia in turco sia in curdo.

Nel suo messaggio attraverso il quale Öcalan si è rivolto al popolo del Kurdistan, il leader curdo ha salutato tutti i suoi compagni, i giovani e le donne che danno al 4 aprile il significato della rinascita di un popolo e fondono i loro sogni di libertà nella sua persona.

Ocalan ha messo in risalto che il territorio del Kurdistan era un giardino dei popoli dove le realtà con differenti culture, identità e credi vivevano insieme, aggiungendo: “La lotta per la libertà che abbiamo lanciato 40 anni fa contro lo sfruttamento del Kurdistan è arrivata alla soglia dell’auto- amministrazione grazie alla vostra devozione, allo sforzo dei nostri indiscutibili valori e alla lotta determinata di tutte le nostre istituzioni”.

Il leader curdo ha osservato che i popoli del Medio Oriente hanno affrontato il volto massacratore della realtà dello stato-nazione mentre gli attacchi della modernità capitalista contro di loro sono divenuti più selvaggi. “E’ stato compreso che la gente in queste terre non potrà più vivere con i vecchi regimi e le loro ideologie. La costruzione di una società libera sarà possibile solo con l’avanzare delle amministrazioni autonome democratiche, e la costruzione dei domani liberi avverrà sostituendo l’umano schiavizzato con quello libero. L’ispirazione data ai popoli di tutto il mondo con la nostra pratica di lotta è stato il fatto che le prigioni sono state trasformate in spazi di libertà. Quando non si osserva da questo punto di vista si sa che un intero paese con le sue montagne, pianure e città, si è trasformato in una prigione oscura”, Ocalan ha sottolineato.

Il leader curdo ha sottolineato che la separazione fisica tra lui e il popolo kurdo non era importante , aggiungendo: “Io sono insieme con voi oggi al tavolo del tramonto ad Amara e sono tra tutti i miei compagni. Consegno le nostre terre, le quali hanno visto la nascita non solo della nostra ma anche di tutta la civiltà, alla coscienza del nostro popolo, in primo luogo alle nostre donne e ai giovani compagni.”

Ocalan ha concluso il suo messaggio abbracciando il popolo curdo e ha espresso la sua fiducia che “tutti noi saremo uniti in una terra libera”.