Impressionante, UE e dittatura presidenziale in Turchia
Ankara avrebbe fatto “passi in avanti impressionanti” nelle passate settimane e mesi ha dichiarato il vice-Presidente della Commissione UE Frans Timmermans in occasione della raccomandazione del suo ente per sulla libertà di visto mercoledì scorso. Poche ore prima che il burocrate di Bruxelles si pronunciasse così, il partito di governo AKP in un incontro di commissione insieme al partito fascista del Movimento Nazionalista (MHP) e il CHP kemalista aveva spianato la strada alla criminalizzazione dell’unico partito di sinistra dell’opposizione, il Partito Democratico dei Popoli (HDP) curdo. 50 dei suoi 59 parlamentari dovranno perdere la loro immunità ed essere perseguiti penalmente.
Poche ore dopo che Timmermans gongolasse per le prestazioni del governo turco, il Premier Ahmet Davutoglu ha preso il cappello e se n’è andato. Il fido vassallo del Presidente Erdogan si era permesso di prendere su alcune questioni posizioni che si discostavano dal volere del sultano e così si è dovuto fare da parte. Ha giurato al suo duce »eterna amicizia « e ha giurato: “l’onore del nostro Presidente è il mio onore.” Per la successione si parla dell’intimo di Erdogan Binali Yildirim e del genero di Erdogan, Berat Albayrak. L’opposizione parla di un “golpe”.
Il piano di Erdogan è palese: già prima dell’introduzione della dittatura presidenziale da lui preferita approvata dal Parlamento o tramite un referendum, vuole imporla passo per passo. Lo ha confessato uno dei notabili dell’AKP in lizza per l’incarico di Premier, Binali Yildirim, già nel febbraio di quest’anno. Ha ribadito “l’introduzione del sistema presidenziale è già compiuta di fatto”.
Valutando altri “impressionanti progressi” che Erdogan fin qui ha avviato, si delinea il seguente quadro: non c’ una giustizia indipendente, né tantomeno libertà di stampa, di riunione e di opinione. La farsa parlamentare tramite la criminalizzazione dell’unica voce di sinistra nella Grande Assemblea Nazionale diventa una pura rappresentazione scenica. Circa mille persone sono in carcere per reati politici. E nel sudest della Turchia Erdogan impone la sua rivendicazione di dominio con una guerra sanguinosa nella quale unità speciali fanatizzate terrorizzano la popolazione civile.
Per regimi dove con mezzi “apertamente terroristici” viene imposto il dominio di una determinata frazione del capitale c’è un nome: fascismo. Gli “impressionanti progressi” di Erdogan consistono nel fatto di aver portato il suo Paese proprio a questo. Gli “impressionanti progressi” che ha sua volta ha fatto l’UE sotto la guida di Berlino si possono vedere nella circostanza che ora di nuovo – dopo l’Ucraina – forze fasciste vengono contati tra gli alleati più stretti e fedeli.
di Peter Schaber, jungewelt