Il YPG celebra il terzo anno dalla sua fondazione
il comandante del Yekîneyên Parastina Gel (Unità di Tutela del Popolo – YPG), Sipan Hemo, ha parlato a Seyit Evran dell’ANF nel terzo anniversario dalla fondazione dell’organizzazione. Ha sottolineato che l’organizzazione è stata fondata sulla base di un retaggio storico e della tradizione della commemorazione dei martiri. Hemo ha aggiunto che avevano sviluppato la loro lotta in memoria del loro fondatore, Xebat Derik, aggiungendo che avevano messo su un’eroica resistenza agli attacchi concertati da parte di alcune forze regionali e di forze curde collaboranti.
Il YPG aveva dimostrato che era l’unica forza di difesa del popolo di Rojava, ha dichiarato Hemo, aggiungendo che le misure adottate nell’area di Cezirê erano per una Siria democratica.
Hemo ha anche valutato gli ultimi scontri a Tel Hemis e Tel Berek, affermando che sono stati istigati dalle perfide forze curde che collaborano, e che avrebbero ricevuto la risposta appropriata e che giustizia sarebbe stata ottenuta per i loro martiri. “YPG sta resistendo per la rivoluzione in Kurdistan e una Siria democratica”, ha aggiunto il Comandante del YPG Sipan Hemo, il quale ha risposto alle nostre domande.
Come è stato il 2013 per il YPG?
“Dopo la conferenza il YPG ha iniziato ad implementare la risoluzione della conferenza stessa di perpetuare la Rivoluzione del 19 luglio e ripulire le aree curde dalle forze del regime. I gruppi islamici radicali impegnati nella lotta non figuravano nella nostra pianificazione. Il nostro piano era quello di sbarazzarci delle forze del regime e così abbiamo iniziato adoperandoci per liberare Gir Ziro e poi l’area di Derîk (Malikiya). Proprio mentre attaccavamo le forze di Stato, le bande hanno rinnovato il loro assalto a Serêkaniyê (Ras al-Ayn). Ma eravamo determinati a sgomberare Gir Ziro dalle forze di regime. Eravamo anche decisi a difendere le nostre aree contro le bande. Questo è quanto è accaduto all’inizio del 2013.
Siamo riusciti a cancellare le forze del regime di Gir Ziro e ci siamo quindi concentrati su Serêkaniyê. Dopo una battaglia di 15 giorni siamo riusciti a schiacciare la resistenza delle bande. E’ stato dopo questo episodio che l’opposizione siriana si è messa in contatto con il YPG per la prima volta, quando è divenuto chiaro che non sarebbe stato facile dare per scontato le aree curde. A quel tempo era stato recentemente istituito il Consiglio Supremo Curdo. La Turchia, l’opposizione siriana, l’Europa, nessuno, amico o nemico, lo avrebbe accettato. A quel tempo il YPG ha dichiarato: ‘Il Consiglio Supremo Curdo (KSC) ci rappresenta. I colloqui devono avvenire con il KSC’. Abbiamo detto a Michel Kilo che i colloqui che voleva che mantenessimo con i gruppi armati sarebbero dovuti avvenire con il KSC.
Una delegazione tra cui Michel Kilo ha poi tenuto un incontro a Serêkaniyê con il KSC. Era la prima volta che l’ opposizione siriana ha tenuto una riunione ad alto livello con i curdi. Naturalmente questo è stato il risultato della resistenza a Serêkaniyê. Coloro che non lo comprendono stanno commettendo un grande errore storico.
Il 2013 è stato un anno di grandi progressi per il YPG. Non c’è stato nemmeno per un minuto durante tutto l’anno. Lo Stato ci ha attaccato a Ashrafiya, Aleppo, il 28 marzo. Cinque dei nostri compagni sono morti in loco. Ci siamo fatti giustizia e la resistenza nella zona prosegue. Passaggi storici sono stati anche conquistati nella zona di Cizîrê. Catturare Rumeylan è stato un momento storico. Il 60 per cento dell’economia siriana ottiene da lì il suo petrolio. Le nostre forze hanno evacuato le forze del regime dopo tre giorni di combattimenti. Il messaggio che volevamo trasmettere è che la proprietà dei curdi appartiene ai curdi. Poi le aree di Tirbespiyê, Cil Axa e Tel Temir sono state sgomberate dalle forze di regime e delle bande.”
Secondo lei come sarà il 2014 per la Siria e il Rojava?
“Le forze internazionali stanno cercando di aumentare lo spargimento di sangue in Siria. Fino ad ora tutti i loro piani sono stati volti a peggiorare la situazione, non a fermare lo spargimento di sangue. Nonostante questo e tutti i piani compiuti continueremo a lavorare per la fratellanza e una Siria democratica. Inoltre il YPG, che ha dimostrato di essere una forza da non sottovalutare, continuerà a svilupparsi. Invitiamo pertanto i giovani nelle quattro parti del Kurdistan e in particolare in Rojava, ad aderire al YPG. Non c’è libertà nel fuggire in Turchia o al Sud o in altri paesi. La libertà verrà realizzata unendosi al YPG intensificando la resistenza”.