Il giornalismo non è un crimine!

Il processo nei confronti delle due giornaliste di Jinha Ceren Karlıdağ e Öykü Dilara Keskin, è stato posticipato all’ 11 ottobre. L’accusa e l’arresto era per “adesione a banda armata”. Siono state arrestate mentre documentavano le notizie e un atto d’accusa è stato così depositato per questo motivo contro di loro.

Il processo delle corrispondenti di JINHA Ceren Karlıdağ e Öykü Dilara Keskin, si è tenuto nei giorni scorsi alla corte Çağlayan di Istanbul. La corrispondente di JINHA Ceren Karlıdağ ha presentato la sua difesa al processo dicendo: “Sono andata davanti al consolato britannico per scrivere la notizia. Abbiamo mostrato il nostro tesserino da giornalista, ma non l’ hanno accolto. Hanno portato avanti l’accusa dicendo che JINHA è “illegale”. Invece Jinha è un’ agenzia stampa con più di 60 corrispondenti e paga le tasse, non è illegale.”

La corrispondente di JINHA Öykü Dilara Keskin ha iniziato la sua difesa e ha detto: “Siamo state trattenute e picchiate, anche se abbiamo detto di essere giornaliste”.

La avvocata Eren Keskin, nel frattempo, ha chiesto che Ceren Karlıdağ e Öykü Dilara Keskin siano assolte, affermando che le due giornaliste sono andate lì per scrivere le notizie per conto di JINHA. Il processo è stato rinviato all’ 11 ottobre, confermando la detenzione.

Reporter dell’agenzia “DIHA” condannato a 3 anni di progione

La prima udienza del reporter Murat Verim, della Dicle News Agency (DIHA) addetto anche presso il dipartimento delle Pubbliche Relazioni e dell’Ufficio Stampa della municipalità di Kerboran Mardin (Dargecit) è stato tenuto ieri nella Corte Suprema del Tribunale Penale di Midyat (Mardin)

Verim è stato condannato a 3 anni di prigione per “diffsione di propaganda di organizzazione illegale” sulla base del suo articolo intitolato “Attacchi dello Stato” “Il segno lasciato dalle forze dello Stato nella città” e “La settimanda dei Diritti umani e il messaggio della giornata mondiale della Pace”.

Verim e i suoi avvocati ricorreranno in appello contro la decisione del Tribunale.

Durante la prima udienza, con riferimento ad un’altra causa legale del 5 Maggio, Verim è stato condannato a 6 anni di prigione con l’accusa di essere “membro di un’organizzazione illegale” accusa dovuta al bollettino di notize intitolato “Verso una identità libera con l’autogoverno”.

Delegazione di RSF in Turchia chiede il rilascio urgente dei giornalisti in carcere
Giorni scorsi, una delegazione di Reporters Without Borders (Reporters Sans Frontières – RSF) ha fatto una dichiarazione stampa davanti al carcere di Metris per condannare gli arresti e chiedere solidarietà. Una delegazione di Reporters Without Borders è arrivata in Turchia dalla Francia in solidarietà con il rappresentante turco Erol Önderoğlu che è stato arrestato insieme alla presidente di TİHV Prof. Dr. Şebnem Korur Fincancı e allo scrittore Ahmet Nesin tre giorni fa per aver mostrato solidarietà con il quotidiano Özgür Gündem.

La delegazione di RSF ha fatto una dichiarazione stampa davanti al carcere di Metris, dove Önderoğlu è detenuto. Alla manifestazione hanno partecipato giornalisti, il deputato HDP MP Ferhat Encü e rappresentanti di partiti politici e funzionari del sindacato dei giornalisti della Turchia (TGS) e dell’associazione dei giornalisti della Turchia (TGC).

Deloire: è in corso un attacco grave

Nel suo intervento, il segretario generale di RSF Christophe Deloire ha condannato la pressione alla quale è sottoposta la stampa in Turchia.

Deloire ha detto che tutti, in particolare i giornalisti in Turchia e nel resto del mondo devono mostrare solidarietà e protestare contro questi arresti e ha proseguito: “Chiediamo che il nostro amico e rappresentante per la Turchia Erol Önderoğlu e tutti i lavoratori della stampa arrestati siano rilasciati immediatamente.”Deloire ha detto che in Turchia ci sono gravi attacchi contro la stampa e che stanno indagando in proposito.

Prader: Mostriamo solidarietà

Anche il rappresentante internazionale per i diritti umani Martin Prader nel comitato ha protestato contro gli arresti e chiesto solidarietà.

Gürsel: chiediamo la fine degli arresti

Il presidente del comitato nazionale turco dell’Istituto Internazionale della Stampa (IPI) Kadri Gürsel ha detto, “Tre dei nei nostri amici sono ingiustamente incarcerati. Chiediamo la fine immediata della pressione sulla stampa e il rilascio dei nostri amici.”Gürsel ha continuato: “Coloro i quali pensano che metteranno fine alla solidarietà con gli arresti e la pressione devono sapere che questo approccio ha rafforzato la solidarietà.”

Gürsel ha letto la lettera che Önderoğlu ha inviato dal carcere e chiesto maggiore solidarietà.È previsto che dopo la manifestazione la delegazione visiti l’ufficio di Özgür Gündem.