Il BDP si oppone al coinvolgimento della Turchia nell’intervento in Siria
Il deputato del Partito della Pace e della Democrazia pro-curdo (BDP) Pervin Buldan ha detto che fin dall’inizio della crisi siriana, il partito è contrario ad un intervento dall’estero in Siria. (…)Pervin Buldan ha affermato che il partito non darà mai il proprio assenso al coinvolgimento della Turchia in un possibile intervento in Siria, rispetto al quale ci sono già segnali da parte dell’occidente.
Funzionari turchi hanno mostrato il proprio sostegno ad un simile intervento in Siria per fermare lo spargimento di sangue. Il Ministro degli Esteri Ahmet Davutoğlu all’inzio di questa settimana ha chiarito che la Turchia potrebbe unirsi ad una possibile coalizione internazionale per agire contro il regime siriano e l’ONU non dovesse mettere in atto sanzioni contro il governo di Bashar al-Assad, che recentemente avrebbe usato armi chimiche contro siriani nel sud di Damasco.
Buldan ha anche detto che fin dall’inizio della crisi siriana, il partito è contrario ad un intervento dall’estero in Siria.
“In caso di attacco a Rojava [nome curdo della Siria settentrionale] e alter regioni abitate da curdi in Siria, il popolo curdo farebbe sentire la propria voce. Siamo assolutamente contrari ad un simile intervento dall’estero,” ha osservato Buldan, affermando che qualsiasi coinvolgimento della Turchia in un simile scenario in Siria non avrebbe l’appoggio del BDP.
Il componente del BDP ha partecipato ad una manifestazione nel distretto di Nusaybin di Mardin per protestare contro le uccisioni di curdi nel Kurdistan occidentale.
“Le nostre manifestazioni continuano ovunque. Continueremo a manifestare anche in caso di un qualsiasi tipo di attacco contro la Siria. In futuro potremmo anche avviare altri tipi di attività per dare visibilità alle nostre proteste [in caso di intervento in Siria dall’estero,]” ha detto Buldan, senza specificare la natura di queste attività.(…) Buldan ha detto che “il PYD sicuramente prenderebbe una posizione che andrebbe a beneficio del popolo curdo in Siria. Farebbero passaggi utili a proteggere quanto acquisito a livello territoriale nella regione.”(…)
World Bulletin