III. Rapporto della delegazione Italiana in Kurdistan (Iraq)

Primo nuovo contatto con i campi profughi.

La situazione di Bahkra. I  dati dei rifugiati

30 settembre 2013. Dopo aver fatto i bagagli ed aver salutato gli amici dell’ Hotel Koll di Erbil (Iraq), si è perfezionato l’incontro con il rappresentante del Ministero degli Interni, addirittura presso una delle sue sedi. Lì si è proceduto a rendere più efficace l’attività dell’associazione, cercando di renderla più collegata agli interventi già portati avanti da altre associazioni di volontariato per il Kurdistan. Ci si è lasciati con un aggiornamento riguardo al numero definitivo di profughi progressivamente giunti al campo da Siria, Turchia e altre zone dell’Irak, tutte unificate dalla comune etnia kurda.

Sette – Ottomila profughi oggi presenti  nel campo. Si tratta di un campo allestito in modo provvisorio, aperto solo poco meno di due mesi fa.

D’estate si è costretti a ricorrere ai condizionatori all’interno delle tende, visto che la temperatura supera spesso i 40 gradi; d’altra parte ogni tenda ha possibilità di accesso a servizi base come attacco luce, acqua potabile e altri (vivande particolari, suppellettili, ghiaccio in blocchi (per il mantenimento dei cibi); d’inverno il problema principale, invece, è il fango, visto che le temperature non vanno mai sotto i 15 gradi.

C’è un attrezzato ospedale, con servizio di primo intervento, con farmacia annessa dotata di ogni confort. Tutte le medicine sono di origine governativa e, anche sotto questo punto di vista, non si può che encomiare l’operato  del rinnovato governo del territorio autonomo del Kurdistan iracheno. Anche alle malattie infettive si cerca di porre un freno: ogni mese vengono rinnovate vaccinazioni per le malattie infettive e non vengono accettati nuovi profughi se non dopo opportune vaccinazioni.

Impressionante la progressione delle presenze, passate dal 16 settembre al 30 settembre da 3.500 (vedere sotto) a ben 7.040.

Un’altra realtà importante con cui siamo entrati direttamente in contatto è quello della scuola allestita al di sotto di un grande capannone dismesso, della grandezza  pari ad un campo di calcio. In questa struttura vengono impartite lezioni, per quanto è possibile a classi anche di 120 elementi, fino all’età di nove anni. Quelli più grandi usufruiscono di un servizio di trasporto gratuito verso la vicina città di Erbil. Si tratta di un lavoro al limite delle possibilità educative normalmente accettabili, con un numero di insegnanti ampiamente al di sotto del necessario, problema solo parzialmente mitigato da una grande volontà dei docenti stessi, testimoniata in una doppia intervista rilasciata alla nostra delegazione.

Senza accorgercene ci siamo trovati nella necessità di riprendere il viaggio di trasferimento verso Duhok dove si è arrivati , poi, in serata.

I  dati dei rifugiati (aggiornati al 16/9/2013)

DOMIZ————————- 87729                             30465
AL OBAIDI CAMP————- 1981                                  409
KAWERGOSK  CAMP——- 12272                                3338
BAHARKA CAMP————–3545                                   857
QUSHTAPA  CAMP————– 3752                                   829
ARBAT  CAMP——————–2395                                   683
AKRE——————————2023                                   674
BARDERASH———————1487                                    434
QASROK—————————-526                                    161
ZAHKO——————————790                                    218
BASIRMA CAMP—————– 2567                                   537

                             Total———- 111.067                            38.605

Delegazione Italiana in Kurdistan (Iraq)

Foto: UNICEF