I lavoratori dei canali televisivi chiusi avviano un presidio di 3 giorni a Diyarbakir

I lavoratori dei canali televisivi chiusi attraverso il decreto legge hanno avviato un presidio di protesta di 3 giorni a Diyarbakir negli uffici della Società dei giornalisti del sudest (Güneydoğu Gazeteciler Cemiyeti – GGC) per protestare contro il decreto illegale. I lavoratori di İMC TV, Van TV and Hayatın Sesi TV hanno preso parte alla protesta ed hanno reagito contro le pressioni sulla stampa. Molt giornalisti hanno mostrato solidarietà con i loro colleghi.

ll vero colpo di stato è contro la stampa

Il rappresentante di Diyarbakir di IMC TV Faruk Balıkçı ha parlato della protesta ed ha sottolineato che la libertà di stampa è uno dei più importanti segni di democrazia in un paese. Balıkçı ha espresso che i giornalisti nella regione curda sono ostacolati dall’esercitare il loro diritto di produrre informazione, e l’opinione pubblica dal diritto di informazione, ed ha affermato che il vero colpo di stato è contro la stampa.

Stiamo protestando per la libertà di stampa

Balıkçı ha dichiarato: ” Noi come giornalisti che lavoriamo negli organi di informazione chiusi e in quelli che vengono mantenuti sotto pressione, protestiamo contro il decreto che chiude i canali e che ci ha lasciati disoccupati, cancellando il nostro diritto di produrre informazione e il diritto dell’opinione pubblica di avere accesso all’informazione. Stiamo avviando un presidio di 3 giorni a Diyarbakir per difendere la libertà di stampa. Chiediamo al governo di rimuovere gli ostacoli sulla libertà di stampa”.Balıkçı ha chiesto anche a tutte le persone di coscienza, i primo luogo ai giornalisti, di difendere la libertà di stampa.

Il rappresentante di Diyarbakir di Hayatın Sesi TV Cumhur Daş è intervenuto dopo la dichiarazione e ha evidenziato l’anniversario della strage di Ankara del 10 ottobre, che dice è stato l’avvio dell’attuale processo. Dopo la dichiarazione dei giornalisti, i loro colleghi che stavano seguendo la protesta hanno solidarizzato mettendo le loro videocamere ed i microfoni per terra.