I curdi in piazza contro le bombe di Erdogan
La comunità curda toscana in protesta dopo i bombardamenti turchi ad Afrin in Siria, sotto il controllo curdo. Condanna anche da Palazzo Vecchio
Le iniziative contro i bombardamenti della Turchia sul cantone di Afrin, in Siria, si stanno moltiplicando ovunque anche all’estero. A Firenze la comunità curda è scesa in protesta in Piazza Signoria mentre in Palazzo Vecchio era in corso un Consiglio comunale durante il quale è stata approvata, all’unanimità, una risoluzione presentata dal gruppo Firenze Riparte a sinistra contro l’attacco della Turchia.
La protesta è stata organizzata per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica. “E’ necessario che le istituzioni della nostra città, Firenze – hanno detto i manifestanti curdi -, che nel 2016 ha stretto un patto di amicizia con la città curda di Kobane, simbolo della resistenza contro il fascismo ed il fondamentalismo islamico, si pronuncino contro l’attacco da parte del regime turco di Erdogan verso la popolazione del nord della Siria. Un attacco motivato dalla volontà di sradicare l’autogoverno curdo ed estendere la propria influenza in quel territorio, in una logica di spartizione e di guerra inaccettabile”.
Ce n’è anche per il Governo italiano al quale i manifestanti, che si sono mossi in corteo fino alla prefettura, hanno chiesto la fine immediata di ogni fornitura militare dall’Italia alla Turchia. All’esecutivo è stata rivolta anche la richiesta di togliere il sostegno al “dittatore turco che ha raso al suolo le città curde nel sud est del Paese, incarcerato migliaia di attivisti, giornalisti, accademici e amministratori, chiuso giornali, associazioni umanitarie e di fatto epurato da ogni ambito della vita pubblica qualsiasi voce critica verso il suo progetto autoritario”.
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