HDP: Armeni deportati in Siria di nuovo sotto minaccia
Il co-vicepresidente dell’HDP Saruhan Oluç ha rilasciato una dichiarazione in cui richiama l’attenzione sui recenti attacchi contro il villaggio armeno di Keseb in Siria, affermando “come sia triste che gli armeni deportati dalla Turchia nel 1915 siano oggi ancora una volta sottoposti ad espulsione con il sostegno del governo dell’AKP. Non solo Keseb ma anche i quartieri armeni di Aleppo sono sotto attacco.”
La dichiarazione di Oluç è stata rilasciata in risposta ad una serie di recenti incidenti sul confine turco-siriano. In particolare ha attirato l’attenzione sui crescenti attacchi contro Keseb e il ruolo centrale che il Fronte di al-Nusra e la Brigata dell’Islam avevano negli attacchi. Oluç ha accusato il Kuwait e gli Stati del Golfo di sostenere gli attacchi, affermando che “gli aggressori jihadisti considerano la regione costiera come occupata da alauiti, cristiani ed ebrei che si stanno attaccando per porre fine a questa situazione. Una parte significativa di queste organizzazioni sta attaccando il combattimento dalla Turchia. Nello stesso modo del Rojava del Kurdistan stanno entrando dalla Turchia al fine di attaccare il popolo. I curdi del Rojava si sono difesi e hanno respinto questi attacchi. All’interno e intorno Keseb sta crescendo ogni giorno il pericolo di un massacro contro gli armeni e gli alauiti. Vivono a Keseb armeni, melchiti, greco-ortodossi, aleviti e siriaci. Questa città è uno degli esempi di co-esistenza in Siria”.
“Temono per la loro vita e stanno lasciando la zona per rifugiarsi nei villaggi vicini. Com’è triste che gli armeni deportati dalla Turchia nel 1915 siano oggi ancora una volta sottoposti ad espulsione con il sostegno del governo dell’AKP. Non solo Keseb ma anche i quartieri armeni di Aleppo sono sotto attacco. Quartieri come Aziziye, Telefon Havi, Suleymani, Nor Kug e Tilel, con ampie popolazioni armene, si trovano ad affrontare attacchi missilistici e bombardamenti.”
Oluç ha sottolineato che la situazione in Siria richiede una soluzione politica e la costruzione di una nuova e democratica Siria, affermando che “nel Rojava del Kurdistan, dove convivono curdi , arabi e siriaci, sono stati costituiti governi cantonali autonomi in cui il popolo è rappresentato su un fondamento di uguaglianza. L’estensione della spinta per la democrazia, che ha avuto inizio nel Rojava, creerebbe alla totalità della Siria le condizioni per la fine della guerra civile. Finché il governo dell’AKP continua la sua politica che lo vede come una delle parti rispetto agli sviluppi in Siria e alla guerra civile, continuerà ad essere un partner negli attacchi di Keseb e simili. L’AKP deve togliere le mani da Keseb e cessare di fornire alle bande di jihadisti il sostegno logistico e materiale.”