‘In una Siria democratica possano vivere insieme tutti i popoli’

La siria sta vivendo un periodo tragico. La guerra che va avanti da due anni e mezzo ha ridotto il paese allo stremo delle forze. Questo è una conseguenza delle strategie sbagliate.

Fino ad oggi a causa di questa guerra sono morti centomila civili. Un numero triplo di questo sono i feriti e i dispersi.

7 milioni di donne bambini e anziani compresi anche i giovani hanno dovuto fuggire dalle proprie case; 2 milioni all’estero, gli altri all’interno del paese nei luoghi sicuri per loro, in particolare le zone curde dove non c’erano gli scontri. In più circa 1 milione di case sono stati distrutte totalmente oppure sono inabitabili.

Durante questa guerra gruppi di radicali salafiti e jihadisti sono diventati forti. Questo è un pericolo per la siria, combattenti venuti dall’estero stanno portando grosso caos e tragedie..

Tutto quanto detto finora ci dimostra che non abbiamo nessuna possibilità senza una soluzione politica e pacifica. Soluzione che può essere trovata alla Conferenza di Ginevra. Importante è fare partecipare tutte le parti in conflitto e i paesi in qualche modo coinvolti, per preparare una road map che porti alla soluzione della questione della siria.

Jihadisti e salafiti (sotto il nome di Al Nusra, ISIS) da 3 mesi attaccano in modo feroce e con le armi pesanti la popolazione civile di tutte le regione autonome curde compresi i vari quartieri abitati dai curdi nelle citta come aleppo, til hasil, til aran e til ebyad. inoltre viene praticato un embargo de facto contro le zone curde. Lo scopo di tutto questo è mettere paura alla popolazione e lasciarla alla fame e cosi svuotare la zona dai civili per cambiare la composizione della popolazione e mettere gli uni contro gli altri.

Invece i curdi insieme agli altri popoli stanno resistendo e si stanno difendendo contro questi attacchi che vengono respinti.

Noi curdi dall’inizio abbiamo detto che seguiremmo una terza via: abbiamo detto no al regime dittoriale ma anche ai cambiamenti mascherati che non riconoscono le richieste delle popolazioni.

Noi abbiamo fatto come una strategia la terza via in cui in una siria democratica possano vivere insieme tutti i popoli, le etnie e le diverse religioni. Cosi per portare una vita libera a tutti, costruendo un mosaico di popoli che vivono in siria.

Per poter realizzare il nostro progetto chiediamo al parlamento italiano

1. Senza un riconoscimento dei curdi non si puo fare una soluzione permanente in siria, per questo chiediamo di sostenere che i curdi sotto il nome del Alto Consiglio Curdo partecipino alla conferenza di Genevra 2.

2. si devono condannare tutti gli attacchi dei jihadisti e i bombardamenti del regime di Esad nelle zone curde perche hanno come obiettivo quello di massacrare i curdi

3. che si decida di mandare gli aiuti umanitari (come farmaci, e alimentazioni, aiuti per le scuole) nelle zone curde che fino ad oggi non sono stati mandati mai da parte delle organizzazioni internazionali come Nazione Unite, Unione Europea, Consiglio d’europa.

4. riconoscere l’Alto Consiglio curdo come rappresentate dei curdi che vivono in siria e chiamare a tuttti incontri internazionali che riguardano la situzione della siria, e sostenere l’opposizione curda.

 
Conferenza stampa alla camera dei deputati. Intervento del Componente del Alto Consiglio Curdo e Responsabile degli affari esteri del PYD Europa

http://webtv.camera.it/archivio?id=4123&position=0