Güven: La mia protesta continuerà finchè non cesserà l’isolamento di Öcalan

La deputata di Hakkari Güven ha parlato dal carcere di Amed dove ha cominciato uno sciopero della fame contro l’isolamento imposto a Abdullah Öcalan. Ha detto in un messaggio che la situazione corrente non è né sostenibile né accettabile.

La co-presidente del Congresso Democratico della Società (DTK) e deputata di Hakkari del Partito Democratico dei Popoli (HDP) è tenuta ostaggi nella prigione di tipo E di Diyarbakır dal 31 gennaio, dove fu tenuta in custodia per le proteste contro l’occupazione dello stato turco ad Afrin e per le dichiarazioni fatte a voce del DTK.
Leyla Güven venne eletta deputata di Hakkari nelle elezioni del 24 giugno, ma non è stata rilasciata. Güven rifiutò di mettere le manette alla terza udienza del processo tenuto nella nona Suprema Corte Penale di Diyarbakır dove era detenuta e non partecipò all’udienza.
La deputata HDP sta attuando uno sciopero della fame indefinito contro l’isolamento imposto sul leader del popolo curdo Abdullah Öcalan.
Güven ha risposto alle domande di ANF tramite i suoi avvocati.
Ricordando che i curdi stanno vivendo in un territorio diviso in quattro stati diversi, Güven ha riassunto la questione delle quattro parti come segue: “In Iran la gioventù curda rivoluzionaria viene assassinata brutalmente. Nonostante i confini iracheni, il governo centrale è in una situazione in cui non può far altro che permettere minacce al Kurdistan Federato. Quando i Curdi, che non avevano identità in Siria, cercano di costruire il proprio sistema, dichiarando un autonomia de facto, poteri locali e internazionali cercano di fermare questi successi. Nel Kurdistan del Nord è in atto un ‘Piano di Collasso’ contro il popolo curdo”.

Güven ha ricordaro il messaggio di Abdullah Öcalan mandato al Newroz del 2013, dove disse che sarebbe stato possibile ottenere una soluzione permanente senza creare confini; i popoli curdi e turchi avrebbero potuto vivere insieme, e le persone avrebbero potuto risolvere le proprie dinamiche senza poteri esterni. Güven ha detto che lo stesso modello sarebbe attuabile per i popoli del Medio Oriente.

Ha aggiunto: “Dopo circa tre anni di guerra, la sofferenza e le lacrime sono arrivate al livello minimo. La società ha visto che il processo di non-conflitto è l’ambiente ideale. Ma questo ambiente è diventato ben presto una guerra grazie a forze conosciute e non.

“Isolamento per eliminare gli sforzi per la pace”

Güven ha ricordato come l’isolamento fu imposto a Öcalan di modo che la sua voce non potesse essere sentita. “Sappiamo che l’isolamento è una decisione internazionale. Il silenzio delle istituzioni internazionali su questa pratica disumana dice tutto. Le violazioni di Imralı non possono essere tollerate.

Decine di migliaia di Curdi stanno protestando da anni in molte capitali europee. Non è rimasta nessuna porta. Da azioni di sit-it a scioperi della fame, sono state attuate molte proteste. Ciononostante, le istituzioni non hanno mostrato sensibilità sufficiente. Ovviamente, non c’è motivo per questo. Ma non è una situazione sostenibile né accettabile.

“Finché l’isolamento non cesserà”
Parlando della propria protesta, lo sciopero della fame indeterminato, la deputata ha detto: “Non fraintendetemi, ci sono migliaia di persone così che stanno compiendo ogni tipo di azione per Öcalan. Non posso risolvere il grande problema della questione curda né far cessare l’isolamento da sola, ma con la spiritualità datami dalla Prigione di Diyarbakır, e la memoria delle azioni qui compiute, ho iniziato la mia protesta con enorme rispetto per gli eroi che hanno protestato prima di me”.

Güven ha aggiunto: “Continueremo la nostra protesta finché l’isolamento cesserà. Rimanere in silenzio sull’isolamento vuol dire approvare e essere complici del crimine. Tutti dobbiamo sostenere i doveri morali e umanitari che ci competono. Possiamo portare pace sociale a questi territori con il nostro potere. La possibilità Öcalan possa giocare il proprio ruolo dipende dalla nostra lotta”.