Gli yezidi raggiungono Bruxelles e fanno appello all’Europa perché riconosca lo status di Shengal

I partecipanti alla marcia “Status per Shengal” partita da Dusseldorf hanno raggiunto Bruxelles dove hanno fatto appello alle autorità europee di agire per Shengal e di garantire il ritiro delle bande che attaccano le terre yezide.

Gli yezidi in Europa che hanno iniziato una marcia dal parlamento regionale di Dusseldorf in Germania fino a Bruxelles il 20 marzo per protestare contro gli attacchi AKP-KDP contro Shengal e chiedono il riconoscimento di uno status politico per Shengal, oggi pomeriggio hanno raggiunto la capitale belga. Nel corso degli ultimi otto giorni, gli yezidi hanno marciato attraverso Germania, Olanda e Belgio e hanno coperto un totale di 192 chilometri.

I partecipanti alla marcia si sono riuniti davanti al Consiglio d’Europa a Bruxelles e hanno tenuto una manifestazione alla quale hanno partecipato anche parlamentari e rappresentanti di varie istituzioni.

I co-presidenti dell’Assemblea della Diaspora di Shengal Fikret İğrek e Pêşîmam Ekrem Deniz hanno fatto una dichiarazione davanti al Consiglio d’Europa a nome degli yezidi.

La dichiarazione ha ricordato l’attacco di ISIS contro Shengal il 3 agosto 2014 e hanno affermato quanto segue:
“Gli 11mila peshmerga del KDP che si trovavano a Shengal all’epoca si sono ritirati senza resistere e hanno lasciato la popolazione yezida nelle mani di ISIS. Poi, le forze YPG e HPG hanno aperto un corridoio e salvato migliaia di donne e bambini yezidi da un massacro. Dopo quel periodo, la società yezida si è organizzata e ha iniziato a lavorare per l’amministrazione autonoma, in linea con la quale hanno iniziato a costituire forze di autodifesa. Hanno formato le YBŞ, YJŞ e l’Assemblea Yezida. Hanno costruito il loro sistema. Le forze che hanno lasciato soli gli yezidi quel giorno, ora vogliono occupare Shengal. Consideriamo questo tentativo un seguito del genocidio del 3 agosto 2014 e un secondo tradimento degli yezidi. I ‘Roj Peshmerga’ di stanza a Shengal fanno parte delle bande di ISIS e dell’intelligence turca (MIT). Il fatto che questo attacco sia stato lanciato dopo la visita di Masoud Barzani ad Ankara ne è un chiaro indicatore. Noi come yezidi non vogliamo traditori sulla nostra terra. Non daremo le terre dei nostri antenati a questi traditori.”

Gli yezidi hanno affermato che le forze che hanno attaccato la città di Khanasor a Shengal il 3 marzo, hanno usato armi che la Germania ha dato al KDP, facendo notare che sette persone hanno perso la vita in questi attacchi.

Parlando a nome dell’Assemblea delle Donne Yezide, Songül Talay ha chiesto che una delegazione di donne dall’Europa vada a Shengal dove sono le donne a soffrire di più degli attacchi.

Anche la deputata HDP di Amed Feleknas Uca, che ha partecipato alla manifestazione, ha condannato gli attacchi contro gli yezidi e ha detto quanto segue: “Nonostante i 74 genocidi che ha sofferto nel corso della storia, il nostro popolo non si è mai arreso e mai lo farà. La resistenza che hanno opposto in passato continuerà anche oggi. Continueremo il nostro impegno perché Shengal ottenga uno status. Chiediamo all’Unione Europea di agire a questo proposito.”

Parlando dopo di lei, il deputato HDP di Mardin Ali Atalan ha fatto appello alle Nazioni Unite e alle Istituzioni dell’Unione Europea perché riconoscano le loro richieste.

“Gli yezidi che hanno preso parte a questa marcia sono la coscienza di tutti noi”, ha detto Atalan, enfatizzando che KDP e AKP per loro sono la stessa cosa di ISIS. Ha sollecitato il ritiro del KDP da Shengal.

Dopo la manifestazione, una delegazione di partecipanti alla marcia ha tenuto un incontro con parlamentari europei e ha presentato un fascicolo con le loro richieste rivolte alle istituzioni europee e all’ONU che sono le seguenti;

– Intervento contro le bande che attaccano Shengal per farle ritirare dalla regione,
– Visita a Shengal da parte di una delegazione indipendente per indagare sull’uso delle armi fornite dalla Germania al KDP,
– Riconoscimento di YBŞ e YJŞ come forze di difesa dello Êzidxan [Terra Yezida],
– Implementazione della decisione UE del 26.10.2016 che riconosce l’autonomia di Shengal,
– Dichiarare dell’ONU di Shengal come zona di sicurezza,
– Riconoscimento di quello che è stato fatto agli yezidi come genocidio e processare i responsabili.