Gli impatti delle lotte di potere sull’economia

Se un’economia orientata alla comunità sarà resa funzionale, il mondo testimonierà una nuova forma di civilizzazione. Fin dagli albori della civiltà, tutti gli stadi della civilizzazione sono stati incantati da conflitti tra società, classi e strutture di potere.

Nessun singolo fattore può essere una priorità nel risolvere o superare questa crisi. Questo perché la categoria preminente ha formato i suoi propri meccanismi di potere e forgiato i suoi strumenti secondo i suoi propri interessi. Essa non è stata capace di incorporare le differenze e condividere tutti i valori prodotti. Questo, a sua volta, diventa una piattaforma per la nascita di un avversario.

Il concetto di società non costituisce necessariamente un meccanismo derivante dalla volontà. Esso è plasmato da dinamiche interne. Ciò che è davvero importante è che queste dinamiche formino meccanismi di comprensione reciproca, in cui si tenga conto dell’altro e si crei una solidarietà. Quando questo abbraccerà tutte le fazioni costitutive della società, sarà sradicato il fenomeno del conflitto distruttivo e, di conseguenza, saranno rimodellate le tendenze sociali.

L’attribuzione di tale missione all’economia può realizzare quanto descritto in precedenza. Deve essere noto che questa è la fonte del conflitto iniziale. In altre parole, non appena le comunità umane furono in grado di produrre oltre e al di sopra dei loro bisogni, le basi per il conflitto vennero ad esistere. Questo è il motivo per cu l’attività economica è anche un’arena per le lotte di potere. Mentre le società “pre-civili” sostenevano meccanismi in cui la produzione era motivata dalla condivisione, il consumo e la protezione, questi furono deragliati da forze disconnesse alla produzione. L’occasionale appropriazione forzata della produzione divenne permanente. L’apparato militare come strumento di forza, la struttura burocratica come strumento di amministrazione e organizzazione, le professioni e l’ingegneria come dispiegamento di attrezzature e strumenti, e lo sfruttamento dell’apparato religioso, scientifico e filosofico secondo una certa logica e causalità, furono tutti utilizzati in un modo o nell’altro.

Tribù, schiavitù, imperi e governi centrali sono tutte versioni diverse di una stessa entità. Le classi, le società e tutte le categorie che partecipano ai conflitti internazionali hanno accumulato potere appropriandosi di risorse economiche. Questo fenomeno ha raggiunto livelli talmente elevati che la razza umana ha persino tentato di massacrare la sua stessa specie. Qualsiasi altra specie non sarebbe nemmeno in gradi di comprenderlo. Per andare ancor oltre, in questo senso il regno animale può trovarsi in uno stato migliore della civilizzazione umano-centrica. Gli animali agiscono secondo le loro caratteristiche fisiche e biologiche e, in ultima analisi, in base ai loro bisogni. La vita è sostenuta all’interno di un ambiente naturale incontaminato. Cacciatore e preda mantengono un’armonia. L’unica specie che si insinua in questa armonia, sia internamente, che esternamente, è la razza umana.

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