FSD: Garanzia internazionale è condizione per la zona di sicurezza

Le FSD dichiarano di appoggiare il piano per l’istituzione di una zona di sicurezza prevista per il nord e l’est della Siria se “è sotto protezione internazionale e sono garantiti i diritti di tutte le identità etniche e religiose”.

Il comando generale delle Forze Siriane Democratiche (FSD) ha rilasciato una dichiarazione scritta sui piani di istituire in Siria del nord e dell’est una „zona di sicurezza“. Le FSD dichiarano di appoggiare il piano della zona di sicurezza prevista per il nord e l’est della Siria a condizione che „si trovi sotto controllo internazionale e siano garantiti i diritti di tutte le identità etniche e religiose.“

La dichiarazione del comando generale delle FSD è la seguente:
“Come Forze Siriane Democratiche abbiamo operato insieme alla colazione internazionale anti-IS a guida USA soprattutto contro l’organizzazione terroristica IS e tutti gli altri gruppi terroristici, vi siamo assunti gravi oneri e abbiamo ottenuto grandi successi.

Anche ora continuiamo la nostra missione di proteggere tutti i popoli, tutti gli orientamenti religiosi e le diversità nella Siria del nord e dell’est. Vogliamo sottolineare ancora una volta che le regioni alla cui sicurezza abbiamo provveduto rappresentano le uniche zone nelle quali in Siria persone con tutte le loro diversità convivono in sicurezza. Da queste zone no parte alcuna minaccia né per la Turchia né per un altro dei Paesi vicini.

Come Forze Siriane Democratiche siamo pronti a sostenere la prevista zona di sicurezza nella Siria del nord e dell’est a condizione che venga costruita con garanzia internazionale, che tutti i gruppi etnici e religiosi siano protetti da massacri e che siano garantiti i loro diritti e che non venga ammesso alcun intervento dall’esterno”

La Russia rifiuta una zona di sicurezza sotto controllo turco

Il Ministro degli Esteri russo con parole indirette ha espresso il rifiuto della Russia rispetto alla costruzione di una zona di sicurezza sotto controllo turco in Siria del nord.

Dopo la proposta del Presidente USA Donald Trump di istituire una “zona si sicurezza” in Siria del nord, il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov si è pronunciato perché sia la Siria a prendere il controllo della regione. “La migliore e unica possibilità” dopo il ritiro USA sarebbe quella “di consegnare queste zone al controllo del governo siriano, delle forze di sicurezza e alle strutture amministrative siriane”, ha detto Lavrov mercoledì in una conferenza stampa a Mosca. Contemporaneamente andrebbe garantito che nelle nelle zone di insediamento curde siano create le rispettive condizioni specifiche.

Cosa Lavrov intenda con condizioni specifiche non è stato chiarito. Tuttavia il Ministro degli Esteri russo con le sue dichiarazioni ha implicitamente preso posizione contro l’istituzione di una zona di sicurezza sotto il controllo turco nel nord della Siria. Lavrov ha inoltre approvato i colloqui in corso tra il governo siriano e la parte curda.

La proposta degli USA aveva incontrato il favore del capo di Stato turco Erdoğan. La Turchia sarebbe intenzionata ad attuare in ogni caso la “zona di sicurezza” nel nord della Siria, questo sarebbe stato concordato nel corso di una telefonata “estremamente positiva” con Trump, ha detto Erdoğan lunedì ad Ankara. La creazione della “zona di sicurezza” larga circa 30 chilometri lungo il confine turco sarebbe un accordo di “importanza storica”.

Il portavoce diplomatico del TEV-DEM, Aldar Xelîl, aveva già dichiarato che la parte curda non accetterà l’istituzione di una “zona di sicurezza“ da parte della Turchia. La Turchia non sarebbe neutrale e non sarebbe in grado di fare da garante per la sicurezza, ha detto Xelîl martedì. Unicamente una zona di demarcazione controllata da truppe ONU tra la Turchia e la Siria del nord sarebbe accettabile. Altre opzioni non verranno accettate, “dato che ledono la sovranità della Siria e della nostra regione autonoma”.