Forti reazioni dei democratici turchi contro Erdogan

Il pacchetto di riforme democratiche annunciato dal primo ministro turco Erdoğan lunedì viene ampiamente criticato. Le forze democratiche della Turchia hanno dichiarato che il pacchetto mira a “governare” le forze democratiche anziché a rimuovere politiche di assimilazione e negazione. Hanno invitato a manifestare nelle piazza, ad organizzarsi e a lottare.

Forte reazione dagli Aleviti.
Le organizzazioni alevite hanno fatto dichiarazioni a parte, affermando che il governo non cerca di dare agli aleviti i loro diritti e le loro libertà, ma di assimilarli.

Il presidente della Fondazione Culturale Pir Sultan Abdal (PSAKD) Kemal Bülbül ha osservato, “Questo pacchetto ci ha dato negazione, assimilazione e rifiuto. Quindi useremo i nostri legittimi diritti democratici, andremo in piazza e manifesteremo contro questa negazione, assimilazione e rifiuto. Questo è un dovere che non abbiamo solo noi, tutti coloro che sono esclusi e rifiutati in Turchia dovrebbero concordare sugli stessi principi. Altrimenti i pacchetti dell’AKP si susseguiranno come delle matriosche. Invece di aspettare un pacchetto dovremmo dare il benservito all’AKP!”

Il presidente della Fondazione Culturale Alevita Hubyar Sultan Ali Kenanoğlu ha reagito alla decisione del governo di cambiare nome all’Università intitolandola a Hadji Bektash Veli, mistico sufita e importante figura dell’alevismo: “Nel pacchetto non c’è nulla per gli aleviti o per l’alevismo. (…) Che importa se date ad un’università il nome di Hacı Bektaş Veli quando si può visitare il suo dergah (alloggio) con un biglietto, ma non si può pregare all’interno?”

Ali Balkız, il cofondatore della federazione Alevi-Bektashi: “Ho provato dispiacere per İzzettin Doğan* quando è stato annunciato il pacchetto. Abbiamo visto il fallimento delle politiche di Doğan.”

 

Il Consiglio dei Saggi: Il pacchetto non risponde alle richieste nei nostri rapporti.

Due componenti del Consiglio dei Saggi, Celalettin Can e Zübeyde Teker, hanno dichiarato che il rapporto presentato al primo ministro Erdoğan è stato largamente disatteso nel pacchetto di riforme. “Sin dal primo giorno abbiamo detto che avremmo usato il linguaggio degli oppressi. Prepareremo un rapporto secondo le inclinazioni della gente. Ci hanno detto che dai sette rapporti regionali ne sarebbe stato fatto uno solo e che questo rapporto sarebbe stato discusso pubblicamente. Ma non è stato fatto alcun rapporto sulla base dei nostri rapporti e il pacchetto democrazia non ha risposto alle aspettative di tantissima gente,” ha affermato Can, “Non viene citata la legge anti-terrorismo o il codice penale. Ci sono disparità ovunque. Per il superamento della soglia di sbarramento elettorale l’AKP ha presentato opzioni tali da fare in modo che la gente potrebbe essere tentata chiedere di mantenere la soglia al 10 %.”

Alcune delle indicazioni nel rapporto della Commissione dei Saggi ** sono:

– Andrebbero fatti sforzi per far crescere la consapevolezza sui trami che il conflitto ha causato nella regione sud-est e per correggere le impressioni sbagliate causate da una mancanza di consapevolezza.
– I nomi originali dei luoghi andrebbero ripristinati.
– Andrebbero rivisti i progetti per gli impianti di per l’energia (HES) nella regione.
– Il processo di soluzione dovrebbe essere portato avanti con protezione legale e trasparenza.
– Andrebbe istituita una commissione di inchiesta per le verità e aperti gli archivi.
– Dovrebbe essere fatta un amnistia.
– Andrebbe abolita la legge anti-terrorismo.
– Andrebbe fatta una riforma giuridica e l’ordinamento giudiziario dovrebbe essere pulito dagli elementi ideologici.
– Accanto alla Società per la Storia Turca (TDK) e alla Società per la Storia Turca (TTK) dovrebbero essere fondate una società per la lingua curda e una società per la storia curda.
– Terre e montagne andrebbero ripulite da mine, armi e bombe.
– I rifugiati, in particolare quelli del campo di Mahmur dovrebbero essere incentivati a ritornare alle proprie case.
– Le terre annesse degli Yazidi gli dovrebbero essere restituite e il loro ritorno agevolato.
– Agli assiri dovrebbe essere permessa l’istruzione nella propria lingua e di formare il proprio clero. Le chiese siriache ortodosse che sono state trasformate in moschee dovrebbero essere ripristinate.
Le realtà curde dicono “basta”

In una dichiarazione scritta il Movimento delle Donne Curde (Koma Jinen Blind) ha detto che il pacchetto è nato morto e hanno fatto appello alle “donne del Kurdistan e della Turchia perché si uniscano alla lotta per i diritti.” Componenti del Partito per la Pace e la Democrazia (BDP) hanno fatto appello ai deputati curdi dell’AKP e del Partito Repubblicano del Popolo (CHP) invitandoli a dire ‘basta’ (Êdi Bes E) alle politiche di assimilazione e genocidio culturale che cercano di ignorare, distruggere e assimilare la lingua, la cultura e l’identità e la storia curda. In una dichiarazione scritta, il Congresso Democratico del Popolo (HDK) he definite il pacchetto un tentativo di “mandare fumo negli occhi”. “Se lasciamo da parte gli articoli che di fatto sono già applicati grazie alle lotte e quelli che sono pura cosmetica”, recita la dichiarazione, “invece di proporre soluzioni, questo pacchetto sta semplicemente rinviando il processo e pregando la gente di votare per l’AKP.”

La Fondazione per i Diritti Umani (İHD) di Amed (Diyarbakır) e l’Iniziaitiva di Madri per la Pace di Amed sono state altrettanto critiche. Emine Deniz, una rappresentante delle Madri per la Pace ha detto, “Le madri i cui figli si trovano in montagna si aspettavano il ritorno dei loro figli con questo pacchetto. Le madri i cui figli sono in prigione si aspettavano la loro liberazione. Noi ci aspettavamo che questo pacchetto portasse la pace. Ma non ne è uscito niente.”

Anche il piano proposto per l’istruzione in madrelingua nelle scuole private è stato molto criticato dalla comunità curda. Zana Farqînî, presidente dell’Istituto Curdo di Istanbul ha affermato, “La lingua di un popolo non può essere confinata nelle scuole private. Se dicono “l’assimilazione è finita”, allora alla gente vanno dati tutti i diritti. Questo è quanto chiede la nostra epoca. Le regole per l’istruzione in madrelingua sono lontane dalle aspettative. Sono il prodotto di una mentalità che espelle il curdo dalla sfera pubblica. è la riflessione di una mentalità monista.” Il segretario generale del KURDÎ-DER İbrahim Halil Taş ha detto, “Ora solo chi ha soldi può avere istruzione nella propria madrelingua. Si tratta di un diritto, non può essere limitato da condizioni economiche.”

 

Le minoranze religiose sono deluse

Anche le minoranze religiose sono deluse dal pacchetto di riforme. Garo Paylan, componente del comitato esecutivo del Partito Democratico del Popolo (HDP) e lo scrittore assiro Tuma Çelik hanno manifestato la propria delusione rispetto al pacchetto. Paylan ha affermato, “Per noi è una grande delusione che la parola ‘minoranza’ sia stata completamente ignorata e per noi non ci sono miglioramenti. Avevamo molte aspettative rispetto al pacchetto. Prima di tutto ci aspettavamo l’apertura del seminario Halki. Se ci fosse stata una legge a questo proposito sarebbe stata di esempio, ma non c’era.”

Tuna Çelik ha dichiarato che l’aver dato le terre del monastero di Mor Gabriel agli assiri è un miglioramento, ma il fatto che non venga affatto nominato il seminario Halki o popoli e culture in generale è stato molto deludente.

Il segretario della confederazione sindacale dei lavoratori pubblici (KESK) Lami Özgen critica le modifiche relative al diritto alla protesta e di sciopero. “Se la legge passa così com’è,” ha detto, “le manifestazioni pubbliche saranno nella disponibilità del governatore; il governatore deciderà il tempo, il luogo e l’opportunità o meno di ogni manifestazione. Non ci sono miglioramenti in settori cruciali come la libertà di espressione, organizzazione, contratto sociale e sciopero. La sicurezza sul lavoro non viene citata affatto.”

Anche lo scrittore islamista dei musulmani anti-capitalisti İhsan Eliaçık ha dichiarato: “Il governatore e il primo ministro non sono riusciti a liberarsi dalla psicologia Gezi. Il governo discrimina coloro che chiedono riforme, che siano stati a Gezi o meno. In passato saresti stato multato per aver parlato curdo in pubblico, ora devi pagare per imparare il curdo. Perché il pacchetto sia efficace, il governo dovrebbe impegnarsi per un pacchetto che gli farebbe del male.”

 

(* ) Il Prof. Doğan, presidente della Fondazione Cem sponsorizza il progetto congiunto moschea-cemevi (*)  da costruire nella zona di Tuzluçayır abitata dagli aleviti nella capitale della Turchia, Ankara. Il progetto è stato molto criticato dalla comunità alevita, arrivando fino a scontri con la polizia.  Cemevi: luogo di raduno e di preghiera degli aleviti

(**) La Commissione dei Saggi è un gruppo di artisti, figure pubbliche e politici incaricati dall’AKP al governo di far crescere la consapevolezza attorno al processo di soluzione del conflitto curdo-turco.

Ozgur Gundem