FKÊ: Şengal è liberata!

L’azione di liberazione di Shengal è un passo importante per l’umanità

Salutiamo, intendiamo e sosteniamo la resistenza di Shengal come difesa dei valori dell’umanità e dell’umanità stessa!
Nelle prime ore del mattino del 12 novembre 2015 è iniziata un’offensiva su vasta scala contro la milizia terroristica di Stato Islamico IS nelle montagne di Şhengal – obiettivo, la liberazione di Şhengal. All’operazione oltre alle Unità di Resistenza di Şhengal – Yekîneyên Berxwedana Şengalê YBŞ, Unità di Difesa delle Donne di Ezidxan – Yekîneyên Jinên Êzîdxan (YJÊ) hanno partecipato anche i e le combattenti per la libertà delle HPG / YJA-Star (Unità di Difesa del Popolo del PKK) e delle Unità di Difesa del Popolo YPG, delle Unità di Difesa delle Donne YPJ dal Rojava/ Siria settentrionale, e Unità di Peshmerga.

Oggi, 13.11.2015 le e i combattenti per libertà dalle montagne e dalla città di Şhengal gridano – ŞHENGAL È LIBERATA!
Per noi yazidi è un raggio di luce per la futura conservazione e la libertà della più importante regione della nostra comunità religiosa – con grande riconoscenza abbiamo appreso la lieta notizia di questa azione e la salutiamo. È di grande importanza che ora vengano sostenute in modo ancora più intenso ulteriori azioni di liberazione. Ogni nuovo successo contro IS è un grande passo per la difesa e la protezione dei valori della nostra umanità.

La comunità religiosa delle yazide e degli yazidi fa parte delle più antiche comunità religiose ancora esistenti nel mondo. La maggior parte di questa comunità vive – purtroppo attualmente nella forma passata “visse” – nella zona di Şhengal (Sud Kurdistan/Nord-Iraq). Per secoli gli yazidi hanno vissuto persecuzione, oppressione, conversione forzata/islamizzazione forzata, tradimento, innumerevoli massacri e genocidi. Dalla fondazione dello stato dell’Iraq – nell’ambito degli spostamenti territoriali dopo la 1° Guerra Mondiale – fino a oggi non è stato dato ascolto alla voce degli yazidi. Così lo status degli yazidi non è stato riconosciuto come comunità religiosa né da parte dell’Iraq, né dalle Nazioni Unite. Una mancanza che ha avuto e ha amare conseguenze.

Con l’attacco da parte di „Stato Islamico“ (IS) il 3 agosto 2014 la comunità yazida è stata sconvolta nelle sue fondamenta. La barbarie di IS ha portato sulla comunità religiosa yazida assassinio, stupro, decapitazione, deportazione di donne e bambini, conversione forzata/islamizzazione forzata, matrimoni forzati, schiavitù e fuga di massa di centinaia di migliaia di yazidi dalla loro patria. Un genocidio del 21° secolo con una tale brutalità per la comunità mondiale dovrebbe essere più di una semplice indicazione!

Di queste azioni e modi di procedere va tenuto conto per la futura politica nel Vicino e nel Medio Oriente – il PKK è diventato un fattore politico e militare irrinunciabile per la protezione e la difesa di tutte le comunità di fede e religiose e di tutti i gruppi etnici che non rientrano nella concezione del mondo di IS fatta di disprezzo degli esseri umani. Proprio noi come comunità religiosa yazida qui abbiamo potuto vivere l’umanità del PKK. Per questo noi, ma anche i cristiani, aleviti, assiri, armeni, turkmeni, ecc. considerano il PKK nella nostra patria un garante della sicurezza e della libertà.

Facciamo appello a tutte le nostre amiche e a tutti i nostri amici. Continuiamo a sostenere Şhengal. Ora si tratta di ripulire le regioni liberate dalle bande di IS e di creare la sicurezza per le e gli abitanti. Şhengal è in larga parte distrutta. Serve con urgenza sostegno per la ricostruzione perché le centinaia di migliaia di profughi di Şhengal, che ora in condizioni miserabili sostano sul confine turco possano tornare nella loro patria.

Inoltre chiediamo:
– Il riconoscimento internazionale degli yazidi come comunità religiosa autonoma e indipendente.

– L’autogoverno degli yazidi va riconosciuto dall’UE, dagli USA e dall’ONU e ne vanno sostenute le aspirazioni democratiche.

– Il sostegno a Şhengal e a tutte le regioni degli yazidi e cristiani a tutti i livelli per la prevenzione di ulteriori massacri.

– La classificazione e l’inquadramento dei massacri e delle atrocità del 03.08.2014 (e del periodo successivo) come genocidio da parte delle istituzioni dell’ONU preposte e il riconoscimento del 3 agosto come giornata internazionale del genocidio degli yazidi.

– Le ‘Unità di Resistenza Şhengal’ (YBŞ) yazide und die ‘Unità di Resistenza delle Donne di Ezidxan’ (YJÊ), che garantiscono la protezione e la difesa degli yazidi a Şhengal devono essere riconosciute in quanto tali e va favorito il loro equipaggiamento e addestramento per continuare a combattere IS.

– Un agire coerente e comune contro la milizia terroristica Stato Islamico IS

– Fondi internazionali e sostegno politico nella ricostruzione della zona di Şhengal e costituzione di un corridoio per gli aiuti per poter consentire la necessaria ricostruzione
La nostra comune solidarietà con la resistenza a Şhengal nel Nord-Iraq di tutta la popolazione del Kurdistan oggi è più urgente che mai! Impediamo altri genocidi di popolazioni e comunità religiose anche alzando la nostra voce per la pace, la libertà, l’umanità e per la solidarietà con le Unità di Difesa.

In questo senso: NOI ERAVAMO – NOI SIAMO – NOI SAREMO
13 novembre 2015

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