EUTCC: Risoluzione finale della undicesima conferenza EUTCC al Parlamento Europeo

L’undicesima conferenza della Commissione Civica Unione Europea-Turchia sull’UE la Turchia e i curdi si è svolta nell’ambito del tema”Il Caos e la crisi in Medioriente:nuovo ordine regionale ed i curdi”.

La Conferenza è stata aperta con un messaggio dell’Arcivescovo Emerito Desmond Tutu,del Sig.Abdullah Öcalan e del presidente Martin Schulz.Parlamentari europei,attivisti della società civile,gionalisti,accedemici e politici provenienti dalla Turchia,dall’Europa,dall’America e dal Medioriente hanno partecipato alla conferenza.

La Conferenza ha dato l’opportunità per una profonda discussione riguardante la questione curda in Turchia.In particolare, ha discusso il processo di pace tra lo Stato turco e il PKK.Le organizzazioni partecipanti e singoli individui hanno espresso sostegno ad una soluzione politica della questione curda in Turchia e hanno presento raccomandazioni.

E’ stato dato riconoscimento all’importanza della partecipazione delle donne al processo di negoziazione e dell’attuazione dell’articolo 13.25 delle Nazioni Unite.

La conferenza ritiene che l’adesione della Turchia all’Unione europea aumenterà la possibilità di raggiungere una soluzione pacifica definitiva,ma che un tale risultato può essere raggiunto solo attraverso veri negoziati tra le due parti.Tuttavia la conferenza rileva che l’attuale processo di pace sta ancora affrontando una situazione di stallo.

La conferenza ritiene che questa impasse può essere superata presto e che il processo di pace verrà rivitalizzato attraverso il riconoscimento che negoziato di pace è un presupposto necessario per la realizzazione della democrazia per i popoli di Turchia.

Per quanto riguarda;

La pace e il processo di negoziazione la conferenza rileva che:

I curdi e tutti gli altri popoli della Turchia hanno bisogno di una soluzione a questo problema e capiscono che solo veri negoziati tra le parti fondamentali porterà ad una soluzione definitiva, e che il processo di pace intrapreso dal Presidente
di Turchia il Sig. Erdogan e dal leade del PKK il Sig.Ocalan, è di vitale importanza e deve essere immediatamente realizzato;

Il progetto del processo di negoziazione democratica e per la pace preparato da Ocalan,discusso dalla delegazione dello stato turco deve essere considerato come la base per negoziati veri e propri;

Una terza parte facilitatrice ha bisogno di essere introdotta per sovrintendere e garantire il successo del processo di pace;

La formazione di un comitato di monitoraggio è essenziale per sovrintendere un cessate il fuoco consolidato prima che sia iniziato il processo di pace formale;

Ciò fornirà la necessaria trasparenza che garantirà il successo di una pace sociale;

Il governo dovrebbe introdurre una normativa che garantisca una base giuridica per i negoziati; e il signor Ocalan dovrebbe essere rilasciato al fine di condurre liberamente il suo team negoziale;

La rimozione dalle liste del PKK in Turchia,nell’Unione Europea e negli Stati Uniti è un passo necessario per una possibile soluzione politica;

Questi negoziati devono mirare a garantire modifiche legislative e costituzionali ed essere inclusi nel contesto ufficiale da parte del parlamento;

La costituzione turca scitta nel 1982 dai generali che hanno preso il potere il 12 settembre 1980,è troppo autoritaria,statalista e tutelare.Quindi ha bisogno di essere sostituita da una costituzione più democratica che rifletta la nuova maturità politica della Turchia e promuova maggiori libertà civili.

Tale documento gioverebbe a un paese candidato all’adesione all’Unione europea mentre contribuirebbe anche ad una soluzione del lungo e aspro problema curdo.

Una amnistia politica globale dovrebbe essere istituita per consentire a tutti di prendere parte al processo politico democratico;

L’obbligo dell’Unione europea e degli Stati Uniti per il successo del processo di pace

La Conferenza invita l’Unione europea e gli Stati Uniti a esprimere un sostegno attivo per un vero e proprio processo di negoziazione in Turchia e in questo contesto in particolare:

I colloqui di pace che sono stati prima annunciati alla fine del 2012 e in seguito a un cessate il fuoco chiesti da Abdullah Ocalan, hanno posto le basi per l’avvio di negoziati che hanno il potenziale per raggiungere la pace in Turchia e Kurdistan. Tuttavia,fino a quando il PKK rimane sulla lista delle organizzazioni terroriste, questi colloqui hanno scarse probabilità di riuscire in negoziati veri.

La lista nera delle organizzazioni terroristiche dell’Unione Europea,negli Stati Uniti e in Turchia ha portato alla diffusa criminalizzazione del dissenso politico e alla soppressione delle voci a favore dei curdi, creando molti prigionieri politici la cui amnistia deve anche essere vista come parte necessaria di un vero processo di negoziazione;

Questo a sua volta ha permesso alle autorità francesi di non tener conto della responsabilità turca negli omicidi di Parigi delle tre donne politiche curde.La conferenza chiede al governo francese di ammettere le prove accumulate dalla magistratura francese e di fare un comunicato ufficiale sul monitoraggio turco di questi omicidi politici;

La lotta in cui il PKK è impegnato contro l’ISIS a seguito degli attacchi contro Sinjar il 3 agosto e a Kobanê il 15 settembre dimostra la necessità di porre fine alla criminalizzazione dei curdi in Europa, e della necessità di rimuovere il Pkk dalla lista delle organizzazioni terroriste adesso.

Kobane

La creazione di un’autonomia democratica che realizza dal basso l’autogoverno nel Rojava offre un’alternativa democratica
per l’intero Medioriente,superando il morente nazionalismo,il fondamentalismo religioso e le strutture patriarcali del tradizionale stato nazione che tenta di imporre un’omogeneizzazione opprimente della società ed esclude altri popoli;

Centrale nel progetto dell’autonomia democratica è la partecipazione delle donne in tutti gli aspetti della vita sociale e politica incorporati nel contratto sociale del Rojava.La conferenza ritiene che questo sia un passo importante verso una maggiore partecipazione delle donne nella politica e nel modellare il futuro del Rojava e della Siria;

La regione curda di Kobanê è stata posta sotto assedio lungo tre lati da ISIS los corso anno e dal confine turco a nord. Dal 15 settembre 2014 Kobanê è stata oggetto degli attacchi brutali da parte delle forze di ISIS equipaggiate con artiglieria pesante e carri armati.Le unità delle YPG e delle YPJ (Unità di difesa del popolo / Unità difesa delle donne) hanno resistito con successo,con l’aiuto delle forze del governo regionale del Kurdistan e dagli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti.

La conferenza chiede un maggiore sostegno logistico per la resistenza in Kobane;

La lotta del PKK contro ISIS non ha salvato solo la vita di decine di migliaia di persone, sia a Sinjar che nel Rojava,ma ha anche impedito a ISIS di riuscire nel piano di acquisizione di queste regioni strategiche abitate da curdi e altre popolazioni e comunità attraverso massacri selvaggi.La resistenza curda a Kobanê ha ispirato il mondo, in particolare le loro donne,coraggiose guerriglieri che infondono paura ai terroristi di ISIS.La solidarietà con la popolazione di Kobane è in costante crescita in tutto il mondo.

I curdi a Kobanê sono consapevoli del fatto che essi non sono soli, ma ora hanno bisogno di un riconoscimento politico e di un sostegno più attivo.La Conferenza chiede la revoca dell’embargo di fatto sul Rojava per fornire aiuti umanitari essenziali che sono necessari nei campi in cui ora vivono gli Yezidi;

L’UE dovrebbe rispettare i suoi obblighi con l’invio di aiuti urgenti per le associazioni di base nella regione a Kobane,e chiediamo ai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di agire immediatamente;

C’è bisogno urgente dell’apertura di un corridoio umanitario dalla Turchia per Kobane al fine di rompere l’assedio e di fornire alla città rifornimenti logistici e medici;

Le amministrazioni cantonali nel Rojava,in Siria devono essere immediatamente riconosciute come le legittime rappresentanze delle popolazioni nei cantoni;

La comunità internazionale dovrebbe inoltre garantire l’attuazione della risoluzione 2170 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,per sanzioni contro ISIS da parte di tutti gli stati membri.

Questo è fondamentale alla luce del continuo accesso transfrontaliero di ISIS lungo il confine turco-siriano mentre sta usando località all’interno del territorio turco per facilitare le sue attività a Kobane e nel resto del nord della Siria;

La Conferenza invita le istituzioni internazionali e la comunità a dichiarare 1° novembre come la “Giornata Internazionale per Kobane”