Duran Kalkan: Il PKK è in prima linea nella lotta contro ISIS

di Duran Kalkan, Il Comitato Esecutivo del KCK – Ricordiamoci la maggiore tragedia nella storia dell’umanità che si è verificata nell’era della modernità capitalista: La Seconda Guerra Mondiale.Dopo la sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale, hanno creato il fascismo di Hitler e, in tutta Europa, lo hanno trasformato nell’incubo dell’umanità. Hitler è stato capace di trasformare la psicologia della sconfitta in un odio che è diventato la piattaforma per massacri incommensurabili. Stava quasi per distruggere il mondo intero.

È evidente che la più grande resistenza contro questo fascismo è stata fatta dalla Russia dei Soviet, anche se ha sacrificato più di 20 milioni di suoi cittadini per fermare questo fascismo, non è stata in grado di riuscire del tutto. Questa ondata fascista ha continuato a minacciare l’umanità e di conseguenza ha portato alla formazione di un “Fronte della Democrazia”. Tutti si sono uniti a questa coalizione storica guidata dalla Russia dei Soviet, dagli USA e dall’Inghilterra.

Il fronte che si sta formando a Kobane ricorda questa coalizione. La banda fascista ISIS è una versione rinata di hitlerismo che ora sta minacciando l’umanità nel Medio Oriente. Questo fascismo di ISIS è nato dalla Guerra del Golfo nel 1991 che è finita con la caduta di Saddam nel 2003. Questa sciagura fascista sta cercando di utilizzare la rabbia e il furore della comunità araba.

Questa rabbia non organizzata e incontrollata ma manipolata, per lungo tempo ha causato spargimenti di sangue nella guerra civile irakena. E dalla primavera del 2011 ha utilizzato le condizioni propizie della guerra civile siriana fomentata dall’esterno. Per un periodo questo gruppo ha fatto uso del sostegno regionale e globale per l’opposizione in Siria, ma poi è cresciuto abbastanza per schiacciare gli altri gruppi dell’opposizione. Il 12 giugno questa organizzazione — con il sostegno aperto e la tacita complicità degli USA, di Israele e di altre potenze regionali — ha avviato il suo attacco in Iraq da Mosul a Baghdad.

Al tempo questo veniva chiamato “il nuovo intervento degli USA in Iraq e Siria”. Iraq e Siria dovevano essere divisi, il dominio dell’Iran nella regione doveva essere indebolito e la recente stagnazione degli USA in Medio Oriente doveva essere superata. Inizialmente è così che si stavano sbrogliando le cose e molto rapidamente. La banda fascista ISIS ha travolto una grande città come Mosul in quasi meno di un giorno. Le successive occupazioni di Tikrit e di altre città simili hanno significato che ISIS è arrivata alle porte di Baghdad con una velocità impressionante.

La banda fascista poi ha attaccato Raqqa e Kobane con le armi che ha preso così facilmente alle forze di Maliki, che non ha mai mostrato nemmeno i minimi segnali di resistenza. Poi ha dovuto fare poca fatica con le forze di Assad intorno a Raqqa e con i rinforzi politici e militari venuti da questi successi sul campo di battaglia, questa banda ha attaccato Kobane; ma quando si è trovata di fronte la resistenza a Kobane, è andata verso Sinjar e Makhmour nella regione del Kurdistan meridionale. Quando anche le forze peshmerga non sono state in grado di mostrare alcun segno di resistenza contro ISIS, proprio come le forze di Maliki e di Assad, i guerriglieri del PKK hanno preso in mano la lotta nel Kurdistan meridionale. A Sinjar i guerriglieri del PKK hanno salvato i curdi yezidi dal genocidio e difeso la popolazione del Kurdistan meridionale e l’amministrazione respingendo ISIS a Makhmour e nelle zone circostanti. Tuttavia questo ha significato che ora tra ISIS e i curdi si è creato un fronte lungo 1500 km che si estende da Afrin alle montagne di Zagros.

ISIS non è stato in grado di spezzare la resistenza curda in luoghi come Makhmour, Kirkuk, Sinjar, Jazaa, Hasakah e Serikani. Il 15 settembre tuttavia ha iniziato un attacco su larga scala contro quello che pensava fosse un punto debole per i curdi, a Kobane. Pensava che avrebbe potuto spezzare la resistenza curda, una cosa che non era stato in grado di fare in nessuno degli altri fronti di battaglia. Da questo punto di vista la battaglia di Kobane è diventata una battaglia decisiva per la guerra tra i curdi e ISIS.

Questa battaglia che ora dura da 40 giorni ha già rivelato conseguenze politiche e militari significative. Nonostante ISIS abbia riversato tutte le sue forze e risorse nella battaglia a Kobane, non ha avuto successo di fronte ad una risoluta resistenza curda. Questa battaglia, che è diventata una questione di vita o di morte per entrambe le parti, ha anche dato luogo a nuove polarizzazioni globali, che ricordano quelle della Seconda Guerra Mondiale.

Queste forze regionali e globali che inizialmente hanno sostenuto ISIS per i propri tornaconti politici nella regione, hanno dovuto rivedere le proprie posizioni politiche di fonte alla crescente minaccia del fascismo di ISIS per la regione e per il mondo. Ora queste forze stanno valutando come affrontare questo mostro che hanno contribuito a creare.

Nonostante tutto questo il Movimento di Liberazione del Kurdistan ha previsto i pericoli che ISIS rappresentava per la regione e per l’umanità intera e non ha minimamente esitato quando ha reagito a questa banda fascista. Il PKK non ha esitato a mettersi alla testa della lotta per conto della dignità umana e della libertà contro questo fascismo.

È evidente che quello che da al Movimento di Liberazione del Kurdistan la possibilità di condurre questa resistenza è la capacità di interpretare e comprendere eventi e fenomeni. E quello che lo ha determinato è l’analisi teorica, politica e storica del leader del popolo curdo Abdullah Ocalan. L’analisi del nostro leader Abdullah Ocalan della società storica e il risultante paradigma di modernità democratica è quello che rende i curdi capaci di mettere in campo una lotta politica e militare efficace.

La posizione del Movimento di Liberazione del Kurdistan come avanguardia nella lotta contro ISIS ne è un risultato diretto. Questo a sua volta ha messo il popolo curdo alla guida del nuovo fronte della democrazia.

Oggi, alla luce della battaglia a Kobane, si sta concretizzando un nuovo fronte democratico. Da una parte c’è il fronte del fascismo del 21° secolo guidato da ISIS; e dall’altra parte c’è il fronte della democrazia che viene guidato dai curdi. Chiunque stia sostenendo ISIS è parte del fronte fascista; e chiunque sta sostenendo la resistenza di Kobane è nel fronte della democrazia.

Da questo punto di vista la vera faccia del governo dell’AKP in Turchia è ora ben visibile a tutti. È ora chiaramente comprensibile che l’AKP, che ha sostenuto ISIS fin dall’inizio, è su una linea simile a quella dei fascisti di ISIS. La Turchia ha quindi apertamente preso il suo posto nel fronte globale fascista.

In contrasto con questo, il PKK ha preso il suo posto nella prima linea del fronte della democrazia. La posizione del Movimento di Liberazione del Kurdistan contro il fascismo di ISIS ricorda la posizione presa dalla Russia dei Soviet contro il fascismo di Hitler. Mentre questo ha portato la soluzione della questione curda sull’agenda globale, ha anche provato che i curdi sono una forza progressista per una soluzione nel Medio Oriente.

È evidente che non siamo arrivati fino ad oggi senza fare sacrifici. Ci sono centinaia di martiri e di vittime. Vogliamo commemorare tutti i nostri martiri come rappresentanti della dignità umana e della libertà e ribadire la nostra determinazione nell’alzare la bandiera dei valori che questi martiri rappresentano. Coloro i quali sono in grado di compiere grandi cose con poche risorse o senza averne alcuna, sapranno anche come portare a termine il compito. Per questo i curdi, come avanguardia del nuovo fronte della democrazia, risolveranno la questione curda e garantiranno la propria esistenza e libertà!