Dipinti espressionisti di donne nella mostra “Il lutto viene da lontano”
Le opere in mostra nel Centro di Arte e Cultura nella provincia di Afrin hanno un carattere speciale per le donne. I quadri includono simboli del ruolo delle donne lavoratrici in campagna, della liberazione delle donne dalle restrizioni, e unioni tra donne occidentali e orientali.
I temi dei quadri sono stati esibiti nella mostra “Il lutto viene da lontano”, aperta ieri nel Centro di Arte e Cultura nel cantone e regione di Afrin.
Gli argomenti delle opere concernono l’eredità di Afrin, con i suoi edifici e ulivi, raggiungendo le donne curde, caratterizzate dal loro amore per la loro terra e l’amministrazione della società. Il più importante di esse è il modello delle donne della campagna, che si recano presto nei campi, portando gli attrezzi agricoli; allo stesso modo, sono presenti quadri che presentano la liberazione delle donne da pesanti restrizioni e l’amore delle madri per i propri figli.
L’agenzia di stampa Hawar ha visitato la mostra e fotografato diversi quadri simboleggianti donne, tra cui quello di una donna al ritorno dai campi, con gli attrezzi sulle spalle, indossando un abito di campagna e guardando amorevolmente la propria terra.
In un’intervista un’artista proprietaria dei quadri della mostra, Buharin Abdul Majid, ha detto: “Quando ho dipinto questo quadro, volevo mostrare le donne lavoratrici di Afrin piene di passione per il terreno e gli ulivi della propria terra, caratterizzate dall’amore per il proprio lavoro nei campi e per la sussistenza autonoma, pronte per ritornare a lavorare il giorno dopo.”
È stato anche interessante notare un quadro appeso raffigurante una donna orgogliosa con le braccia alzate, liberata dalle restrizioni sotto cui aveva vissuto per lunghi periodi. A questo proposito, Buharin ha riflettuto su come le donne curde e in generale fossero perseguite considerevolmente e oppresse, alla luce delle guerre del mondo in aggiunta a costumi e tradizioni ereditarie. Il messaggio del quadro è che la donna è stata in grado di affrontare tutto e combattere i modi di pensiero autoritaristici, dimostrando il suo valore in tutti i campi. Il colore rosso permeante il quadro è legato al sangue di donne uccise, e le piccole casette disseminate indicano ciò che può essere visto tra le righe in casa e nella vita naturale.
Oltre a questi quadri è presente uno con speciali caratteristiche: raffigura una donna seduta, nei vestiti di una donna occidentale e “moderna”, abbracciando il suo bambino. Buharin ha commentato questa opera dicendo “Il quadro combina donne occidentali e orientali, indicando che l’amore e l’affetto di una donna per suo figlio, in qualunque parte del mondo, non ha distinzioni.”
La mostra include anche un quadro con facce di due donne intrappolate nelle restrizioni con uccellini svolazzanti attorno a loro. Un’altra artista della mostra, Zilan Suleiman, ha detto a riguardo: “Volevo enfatizzare in questo quadro la liberazione delle donne, principalmente la libertà intellettuale ottenuta con fatica, dimostrando di valere in tutti i campi della “mostra”.”