Dil Leyla: Come una giovane donna conquista il Kurdistan
Una parrucchiera della Germania settentrionale diventa sindaca nel regno del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK): il documentario “Dil Leyla” racconta della brusca fine del miracolo politico dopo le elezioni parlamentari del 2015 in Turchia.
Un pomeriggio in Kurdistan: Il ragazzino che incontra la donna elegante e il suo seguito ha un grande desiderio. “I carri armati devono sparire”, dice pensando agli interventi dell’esercito turco. ” I carri armati non ti minacceranno mai più“, risponde lei. È Leyla Imret, la sindaca della città di Cizre. In quel momento forse lei stessa crede nella sua promessa.
Da parrucchiera a sindaca
Nell‘anno 2014 all’epoca ventiseienne viene eletta come sindaca, diventando così la più giovane guida di una città in Turchia. E la prima donna in assoluto a capo del municipio di Cizre. Molti in questo videro il segno di una svolta, anche per questo in lei vennero riposte speranze come si vede in diverse scene del film. Durante l’inasprimento del conflitto tra curdi e governo di Ankara dopo le elezioni parlamentari del 2015 dovevano però essere amaramente deluse.
Indipendentemente da questo, il percorso dell’ex-parrucchiera registrato dall’autrice cinematografica Asli Özarslan è davvero straordinario. All’inizio degli anni ‚90, ad appena cinque anni, perde suo padre, uno dei combattenti in clandestinità più ricercati della regione. A Cizre all’epoca comandata dal PKK vietato. Continuamente si verificavano insurrezioni violente. Immagini originali mostrano come soldati all’interno di carro blindato disperdono una folla durante la festa per il capodanno curdo.
Vittoria elettorale travolgente
Poco più tardi la madre la manda a Brema. 15 anni dopo torna a Cizre per qualche giorno di ferie e viene travolta dai sentimenti per la patria. Poco dopo siede nella sedia da dirigente nel municipio. Il film racconta di una donna che già molto presto deve accorgersi di come un conflitto politico possa creare vuoti in una famiglia. Anche per questo sua madre i suoi fratelli, che dopo la morte del padre sono rimasti a Cizre, sono molto preoccupati quando Imret nelle elezioni del sindaco prende l‘83% dei voti. Lo stesso accade ai parenti in Germania, la sua seconda patria.
Spostando di continuo la prospettiva tra il Kurdistan e Brema, diventa chiaro come Imret alla fine sia segnata da entrambi i mondi in cui ha vissuto. Questo si capisce anche dai commenti fuoriscena. Con le donne curde dall’abbigliamento conservatore, la giovane portatrice di jeans con i boccoli biondi sembra poco collegata non solo dal punto di vista visivo, ma nei balli tradizionali per il capodanno curdo si muove come un pesce nell‘acqua. Durante le manifestazioni elettorali per il partito dei curdi HDP si impegna con altrettanta sicurezza per i diritti della minoranza.
Dopo il 2015 cambia tutto
Non c’è quindi da meravigliarsi se nell’autunno 2015 invece perde. Ankara la accusa di sobillare la popolazione contro lo Stato e di fare propaganda per il terrorismo. Intanto il regime a Cizre e in altri luoghi scatena di nuovo la violenza. Quando quindi Imret scompare dall’inquadratura, sembrano avverarsi le peggiori paure dei suoi parenti. In quel periodo anche per il team cinematografico la situazione sul posto diventa complicata.
“Dil Leyla“, il titolo, ricorda il vezzeggiato usato dal padre per sua figlia, focalizza sul Kurdistan e mostra una chiara e inquietante impressione della decadenza della svolta democratica e della rimilitarizzazione della politica nel sistema di Erdogan. Volentieri si apprenderebbe di più su come Imret abbia superato la sua ascesa nel partito socialista e filo-curdo fino alla candidatura al consiglio comunale. È forse bastato il nome e il ricordo del combattente del PKK ancora venerato in fotografia? E quali sono i suoi obiettivi politici a lungo termine? E che rapporti ha con il PKK, considerato dall’UE un’organizzazione terroristica?
Così la forza della documentazione consiste soprattutto nello sguardo sullo stato d’animo della protagonista. La studentessa di regia Özarslan mette il baricentro sul breve periodo di Imret ai vertici politici della metropoli nel triangolo tra i tre Paesi Sira, Iraq e Turchia. Le ombre su questo periodo splendido per lei, che si tratti della sua infanzia o nell’ambito della crisi delle elezioni parlamentari, sono però sempre presenti.
Nils Michaelis 30 giugno 2017
© Essence Film
Info: “Dil Leyla“ (Germania 2016), un film di Asli Özarslan, OmU, 71 minuti