Dichiarazione del KNK sulle elezioni in Iraq

L’unità nazionale è la chiave per rendere il Kurdistan del sud un centro di pace, afferma il KNK. Il Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) ha rilasciato una dichiarazione sulle elezioni irachene. Il KNK è una organizzazione neutrale senza affiliazione partitica vicina a nessuno dei partiti curdi, la sua preoccupazione è quella di lavorare per i diritti nazionali e democratici del popolo curdo nel governo iracheno.

La dichiarazione osserva che sei partiti curdi hanno rigettato i risultati delle elezioni, e ha aggiunto: ” Questi rappresentanti dei partiti si sono riuniti a Sulaymaniyah e a Hewler (Erbil) e hanno respinto i risultati elettorali. Nonostante questo, in generale, l’amministrazione del Kurdistan del sud è rimasta in silenzio”. Nella dichiarazione il KNK ha sottolineato che in Basur (Kurdistan del sud) c’è un’atmosfera preoccupante dopo gli eventi del 16 ottobre e che i partiti curdi nelle elezioni parlamentari irachene hanno avuto l’opportunità di stare insieme e di lavorare per una soluzione dell’attuale crisi politica ed economica. ” Sfortunatamente- afferma la dichiarazione- la crisi appare diventare più profonda nel Kurdistan del Sud.”

Il KNK sollecita tutti i partiti a muoversi nell’unità tenendo in considerazione gli interessi della popolazione, chiedendo l’attuazione di un dialogo democratico per cercare una soluzione all’attuale crisi. La dichiarazione ha aggiunto: ” Gli occupanti del Kurdistan stanno attualmente vivendo le maggiori crisi. Gli invasori vogliono che il popolo curdo venga trascinato via dal patriottismo in direzione delle loro stesse crisi e problemi. La più forte risposta a queste cospirazioni e problemi è l’unità nazionale curda.

Il Bashur Kurdistan deve essere salvato dal cadere nel particolarismo e dagli interessi egoistici. Dobbiamo voltare la testa verso gli occupanti con uno spirito di lavoro e di forza nazionale”.

Il KNK infine ha chiesto a tutto il popolo curdo, ai partiti politici, agli intellettuali e alle organizzazioni non governative di stare lontani dal linguaggio della violenza e di rimanere all’interno di un discorso di coscienza nazionale per il futuro del Kurdistan. ” Nell’attuale crisi e caos in Medio Oriente dobbiamo lavorare insieme per trasformare il Kurdistan in un centro pacifico. Possiamo fare questo insieme portando avanti una volontà politica e i nostri interessi nazionali.”