Demirtaş: inaccettabile il rapporto su Roboski

Intervenendo durante l’incontro parlamentare di gruppo del Partito della Pace e della Democrazia (BDP), il co-Presidente Selahattin Demirtaş ha detto che il rapporto della Sottocommissione parlamentare che sta indagando sul massacro di Roboski è stato progettato principalmente per diffondere propaganda in favore del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) al Governo. Demirtaş ha criticato la Commissione per non essere riuscita a condurre un’indagine più dettagliata. Ed ha sottolineato che il rapporto è inaccettabile davanti alla legge, alla giustizia ed alla coscienza; non è servito a nulla, se non a far parte dello stesso crimine. Ha osservato che la maggioranza AKP nella Commissione ha condotto alla ri-preparazione del rapporto, nonostante tutte le critiche ricevute e la dichiarazione d’opposizione presentata dal deputato del BDP Ertuğrul Kürkçü.

Demirtaş ha affermato che il massacro di Roboski non è un’incidente su cui il Parlamento o qualsiasi altra autorità possono passare sopra; la Commissione dovrebbe dimostrare un atteggiamento più etico e far luce sulla verità per contribuire al processo di avanzamento dei colloqui tra il leader kurdo Abdullah Öcalan e lo Stato turco. Il risultato del rapporto mostrerà l’approccio del Governo verso questo processo.

Demirtaş ha sottolineato inoltre che lo Stato turco ha chiesto le scuse di Israele e di altri paesi mentre rifiuta di scusarsi con il suo stesso popolo. Osservando che sarebbe importante farlo per lo Stato, in modo da alleviare la coscienza dell’opinione pubblica in un momento di colloqui in favore di un nuovo processo, Demirtaş ha detto che il BDP non dimenticherà il massacro né lascerà che venga dimenticato.

Riferendosi ai recenti sviluppi nel processo di colloqui per una soluzione alla questione kurda, Demirtaş ha detto che il messaggio del leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Öcalan ha indicato la possibilità per tutte le popolazioni di costruire insieme una nuova esistenza. “In qualità di simboli viventi e rappresentanti di queste terre, dovremmo smettere di considerarci come nemici”, ha aggiunto.

ANF Ankara