Demirtaş: il 7 giugno la vittoria sarà nostra

Il co-Presidente dell’HDP Selahattin Demirtaş ha parlato durante la grande celebrazione di ieri del Newroz a Istanbul, affermando che il messaggio del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan era stato accolto con grande favore a Istanbul.

Demirtaş ha ribadito, chiedendo l’unità, che l’HDP fermerà la dittatura dell’AKP. Ha dichiarato: “Non abbiamo scelta se non quella di resistere fianco a fianco.” Ad Erdoğan ha dettto: “Sei uno solo, noi siamo milioni.” Demirtaş ha aggiunto che l’HDP avrebbe raggiunto tutti e alla conclusione delle elezioni avrebbe offerto ai popoli il dono della vittoria e della pace.

La celebrazione del Newroz di Istanbul ha avuto luogo a Kazlicesme con lo slogan: “Il fuoco del Newroz a Sinjar e Kobanê sta liberando il Medio Oriente,” con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone.

Alle celebrazioni hanno partecipato i copresidenti dell’HDP di Istanbul Ayşe Erdem e Cesim Soylu, dirigenti delle federazioni sindacali e molti partiti politici e sezioni.

Sul palco c’erano immagini del leader del PKK Abdullah Öcalan e il leader cadre Mazlum Doğan, fotografie dei leader rivoluzionari turchi e immagini dei combattenti delle YPG e YPJ e combattenti internazionalisti caduti in Rojava.

La copresidente del’HDP del ramo di Istanbul, Ayşe Erdem, ha dichiarato: “Stiamo dicendo che la fiamma del Newroz che accendiamo qui, annuncerà una nuova speranza la mattina dell’8 giugno con la vittoria dell’HDP.”

IL messaggio del Newroz di Abdullah Öcalan è stato mostrato sui grandi schermi e accompagnato dallo slogan: “Lunga vita al presidente Apo.”

Demirtaş: Istanbul ha dato al messaggio di Öcalan un caloroso benvenuto

Nel suo discorso il co-presidente dell’HDP, Selahattin Demirtaş, ha detto: “Il messaggio di pace di Öcalan letto ieri presso lo storico Newroz di Amed è arrivato prima di noi. Istanbul ha accolto questo messaggio calorosamente. Inviamo i saluti del Newroz a tutti coloro che resistono, nelle carceri e a Kobanê, e al presidente Apo a Imrali.”

Chiamata per l’unità

Demirtaş ha continuato, dicendo: “Se vogliamo costruire una nuova vita in ogni angolo del paese, non abbiamo alternative se non quella di resistere. Dobbiamo creare l’unità contro coloro che cercano di schiacciarci con il potere dello Stato.”

Per Erdoğan: Tu sei uno, noi siamo milioni

Demirtaş ha citato i milioni di persone presenti alle celebrazioni del Newroz, dicendo: “Questo ha dimostrato chi vuole la democrazia e chi si aggrappa alla dittatura.”
Demirtaş ha criticato il presidente Erdoğan per alcuni commenti recenti, aggiungendo: “È uno e continuerà ad essere solo uno, mentre noi siamo milioni. Donne, uomini, turchi, curdi, aleviti, sunniti, armeni e circassi. Sultan Suleiman non ha ereditato il mondo e neanche tu.”

‘Regaleremo una grande vittoria’

Demirtaş ha parlato delle elezioni, dicendo: “Il 7 Giugno è il giorno in cui sarà determinato il nostro futuro e come i nostri nipoti vivranno in questo paese. Saremo a favore di un futuro in cui diventeremo fratelli e sorelle o quello in cui saremo condannati alla dittatura di un solo uomo? E’ tempo di stabilire la pace degli oppressi. Il risultato elettorale sarà la pace. Dicono che non prenderanno alcuna misura per la democrazia e la pace, ma non c’è bisogno di scatenare il panico. Solo perché il governo del paese non vuole la pace non significa che dobbiamo volere la guerra. Anche se non la vogliono faremo in modo che vi sia la pace. “Demirtaş ha aggiunto che ci sarebbe stata la pace, nonostante coloro che si oppongono ai ’10 punti’ e all’istruzione nella lingua madre. “Poiché vogliamo la pace e la democrazia più di chiunque altro e poiché siamo l’unica forza capace di fermare l’AKP, ci attaccheranno. Ma è necessario rispondere a questi attacchi in maniera razionale. Non si deve soccombere alle provocazioni.”

Demirtaş ha sottolineato che è necessario stringere legami con tutti, anche coloro che hanno criticato il partito. Ha detto che laddove i lavoratori del partito spiegheranno le politiche del partito, potranno ottenere il sostegno del pubblico.

Ha aggiunto che la soglia del 10% non è una minaccia di fronte ad una marea di sostegno e che il 7 giugno sarebbe una dichiarazione di vittoria per la democrazia, per la sinistra e per i lavoratori. Egli ha detto alla folla: “Il fuoco del Newroz che avete acceso porterà luce in Medio Oriente. Quando ci riuniremo di nuovo tra un anno per il Newroz del 2016, si potrà assaporare la pace.”