Demirtaş: i co-presidenti del BDP devono visitare Imrali

Intervenendo in occasione di un incontro pubblico presso l´Associazione Culturale kurda di Zurigo, il co-presidente del Partito per la Pace e per la Democrazia (BDP) Selahattin Demirtaş ha rilasciato dichiarazioni significative sul processo di colloqui in corso con il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Ocalan, detenuto nel carcere di Imrali.

Demirtaş ha criticato il governo dell’AKP e l’approccio del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan verso il dialogo e i negoziati tra lo Stato turco ed il leader kurdo Abdullah Öcalan e ha rilevato che il Primo Ministro ha voluto rappresentare sia lo Stato che i kurdi al tavolo dei negoziati.

Il co-presidente del BDP ha osservato che anche una delegazione politica e i co-presidenti del BDP dovrebbero effettuare una visita al carcere di Imrali: “Prendere parte ai colloqui è di grande importanza per le principali forze e per i rappresentanti politici del popolo kurdo, al fine di ottenere un risultato favorevole nel processo”.

Ha poi osservato che il processo di colloqui con il leader kurdo è una conseguenza del prezzo pagato dal popolo kurdo finora, e ha detto: “È Öcalan che ha avviato il processo di negoziati, è la resistenza dei giovani kurdi che hanno perso la loro vita negli scontri e lo sciopero della fame di massa dei prigionieri politici che hanno costretto il Governo a cercare una soluzione insieme ai kurdi perché esso ha compreso che nessuna riforma e nessuna soluzione potrebbe aver luogo nel Medio Oriente senza di loro”.

Demirtaş ha inoltre sottolineato che i kurdi sono riusciti a creare una coscienza nazionale e l’unità in quattro parti del Kurdistan ed ha aggiunto: “Il popolo kurdo, che ha pagato alti prezzi fino ad oggi, è ora vicino alla vittoria. Le persone nel Kurdistan meridionale e occidentale hanno ottenuto il potere di autogovernarsi, e le persone del Kurdistan settentrionale hanno resistito impegnandosi per il proprio leader e nella lotta”.

Il co-presidente del BDP ha concluso il suo intervento invitando tutti i gruppi oppressi ad unirsi e rafforzare la lotta contro le imposizioni fasciste.

ANF Zurigo